Le “ammissioni” di AstraZeneca

"Ammissioni" che circolavano in forma ufficiale anche tra le istituzioni sanitarie fin dal 2021

Siete in tanti a segnalarci gli articoli che stanno uscendo in seguito al processo che vede imputata AstraZeneca in UK. Siamo di fronte a un classico caso di pseudogiornalismo sensazionalista cavalcato da redazioni che non possono dichiararsi antivacciniste ma che godono a sfruttare la notizia.

Di cosa stiamo parlando? Della notizia che ci riporta quella che ci viene presentata come “ammissione di AstraZeneca” sulle trombosi post-vaccinazione, dichiarazione che da alcune testate viene presentata per l’appunto come l’ammissione di qualcosa che fino a oggi è stato tenuto nascosto.

Ma si tratta di puro sensazionalismo che serve a portare avanti una narrazione ben specifica, quella secondo cui l’effetto avverso della trombosi non fosse già riconosciuto. Ma è una bugia.

Guarda caso anche su BUTAC, non più tardi di dieci giorni fa, scrivevamo:

Per quanto riguarda i dati sulla trombosi e il vaccino AstraZeneca, è stato già sottolineato che, nonostante le preoccupazioni iniziali, gli eventi avversi come la trombosi con trombocitopenia indotta da vaccino (VITT) sono molto rari e la maggior parte dei casi può essere trattata efficacemente.

Ma l’ammissione di AstraZeneca è del 28 aprile, il nostro articolo è del 22, che fossimo a conoscenza di segreti inconfessabili? No, che il vaccino Astrazeneca potesse causare trombosi con trombocitopenia era cosa nota, da tempo. Da così tanto tempo che dei casi di trombosi con trombocitopenia causati dal vaccino di AstraZeneca parlavamo già nel 2021, e non come ipotesi campata in aria:

Una combinazione di trombosi e trombocitopenia, in alcuni casi accompagnata da sanguinamento, è stata osservata molto raramente dopo la vaccinazione con Vaxzevria.

E questa frase non era farina del nostro sacco, ma veniva dalla lettera che AstraZeneca aveva inviato ad AIFA.

Lettera che potete leggere qui.

Quindi l’effetto avverso della trombosi è noto fin dal 2021, titolare come se fosse un qualcosa di nuovo è pseudogiornalismo. Non che la cosa ci sorprenda in alcun modo: nel nostro Paese, di editori abituati ormai a fare questo genere di clickbait, è pieno. Speriamo che perlomeno tra voi che ci seguite nessuno si sia sorpreso a leggere quei titoli.

In questo post Facebook il sempre ottimo Salvo Di Grazia ha risposto a Sigfrido Ranucci di Report che raccontava della propria trasmissione di essere stati “gli unici ad aver il coraggio di denunciare le reazioni avverse e la necessità di verificarle” con una serie di link che dimostrano che le autorità sanitarie di tutto il mondo hanno parlato del tema in oggetto fin dal 2021. O Ranucci non lo sa o è in malafede, ma a quanto pare riesce comunque a passarlo per giornalismo coraggioso.

La cosa che dispiace è che facendo come queste testate giornalistiche si porta avanti una post-verità che fa immensi danni. Il pubblico, quando legge “AstraZeneca ammette”, si convince che si tratti di una novità e crede alla narrazione antivaccinista che sostiene che ci stessero nascondendo effetti avversi di vario genere.

Arriverà il giorno che queste testate chiuderanno e che il mondo del giornalismo sarà in grado di sviluppare un vaccino contro clickbait e sensazionalismo? Non credo, ma la speranza è sempre l’ultima a morire.

redazione at butac punto it

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