Apple contro Napoli: di chi è la colpa?

Nelle ultime ore ha tenuto banco una notizia che posiamo definire curiosa, che vede scontrarsi la città di Napoli e Apple. Cosa è successo?

Sul profilo Twitter e in onda su Radio Kiss Kiss è stata diffusa la notizia che digitando su un iPhone la parola Vesuvio il suggeritore automatico suggerirebbe in sequenza lavali, col e fuoco. Ieri sera ho avuto modo di provarlo direttamente su un iPhone 7 di un amico – tra l’altro nato e cresciuto a Napoli – e ci siamo fatti due risate perché in effetti anche sul suo dispositivo comparivano questi suggerimenti. Come è stata presa la notizia dal web? Ovviamente un sacco di indignazione contro la malvagia Apple.

Anche i personaggi del web come Nina Moric hanno pensato bene di cavalcare l’onda della indignazione:


Molti siti di news hanno parlato di bug o errore nel software della tastiera Apple, ma è lontano dall’essere un errore. Alcuni articoli addirittura fanno riferimento ad un comportamento razzista nei confronti dei napoletani, ma il razzismo è certamente il problema, ma degli italiani.

Innanzitutto non si tratta di un semplice correttore ma di un suggeritore che si chiama QuickType:

Introdotto con la versione 8 di iOS, questa funzione suggerisce le parole nella maniera più intelligente possibile. In base al contesto, alla app e ai dati ai quali ha accesso – posizione, contatti e storico delle parole usate – suggerirà cosa scrivere così da risparmiare tempo. Di per sé non è sta gran novità, esistono tastiere di terze parti su Android che lo facevano anche da prima di Apple, che potevano anche analizzare lo storico dell’utente sui propri profili social e email. Con ogni aggiornamento del sistema operativo mobile questo servizio è stato migliorato e potenziato e con iOS 10 è stato integrato anche quella che chiamano “Siri intelligence”:

Thanks to what Apple calls “Siri intelligence,” iOS 10 can analyze Messages content and glean if there’s a specific kind of information a person is looking for. If someone you’re talking to asks “where are you,” for instance, QuickType will offer to share your current location.

If the person asks for someone’s email address —and gives enough cues —QuickType can recommend one or more possible options from your contacts.

Utilizzando l’esperienza ottenuta negli anni con l’utilizzo degli utenti di Siri la tastiera nel tempo è diventata molto smart. Il fattore principale nella personalizzazione dei suggerimenti è chiaramente l’utilizzo di questa da parte dell’utente. Come spiegato nel video poco sopra, i suggerimenti seguono lo stile dell’utente, basandosi anche sul come abbia scritto finora oltre al cosa. Apple assicura che tutto il processo di apprendimento avviene in situ, all’interno del vostro telefono: quindi a differenza di Siri che in realtà gira in remoto e risponde alle domande che fate al vostro telefono, QuickType lavora direttamente dal vostro terminale.

Se io non ho mai scritto Vesuvio lavali col fuoco perché il mio telefono me lo sta suggerendo quindi? La risposta è semplice e non c’entra alcun bug o errore. In maniera sicura e anonima il telefono raccoglie dei dati di utilizzo di tutti gli utenti. Dopotutto come potrebbero sviluppare una tastiera predittiva senza avere una idea di  come funziona una lingua? Soprattutto se deve essere utile nell’uso quotidiano per comunicare deve anche essere aggiornato su come la gente scrive. Quindi i suggerimenti di QuickType a voi sono creati direttamente dal vostro terminale, ma Apple raccoglie in maniera anonima e criptata quelli che sono i comportamenti più diffusi per poter continuamente migliorare il servizio:

Apple announced significant improvements to iMessage yesterday during the WWDC keynote. Differential privacy is a key component of these improvements, since Apple wants to collect data and use it to improve keyboard suggestions for QuickType and emoji. In iOS 9, QuickType learns phrases and updates the dictionary on your individual device — so if you type “thot” or “on fleek” enough times, autocorrect will eventually stop changing the phrases to “Thor” and “on fleet.”

But in iOS 10, Apple will use differential privacy to identify language trends across its billions of users — so you’ll get the magical experience of your keyboard suggesting new slang before you’ve ever used it.

“Of course one of the important tools in making software more intelligent is to spot patterns in how multiple users are using their devices,” Federighi explained. “For instance you might want to know what new words are trending so you can offer them up more readily in the QuickType keyboard.”

Differential privacy will also resolve the debate over which emojis are most popular once and for all, allowing for your emoji keyboard to be reordered so hearts aren’t inconveniently stashed at the very back near the random zodiac signs and fleur-de-lis.

In parole semplicissime, per poter sapere quali emoji e parole suggerire in maniera tale che i suggerimenti servano davvero a qualcosa, Apple deve raccogliere dati su quali siano quelli più utilizzati. Questi dati glieli fornite voi utenti ogni volta che usate la vostra tastiera. Non credo che Apple utilizzi solo questi dati, ma avrà sicuramente modo di prelevare modi di dire e parole più utilizzate dai motori di ricerca come Google e il suo browser Safari. Per quanto riguarda la privacy, Apple utilizza un metodo particolare per prelevare questi dati mantenendo l’anonimato dell’utente e senza una profilazione di questo con dei sistemi che cadono sotto la definizione di differential privacy:

Rather, it’s an approach to data processing that builds in restrictions to prevent data from being linked to specific individuals. It allows data to be analyzed in aggregate but injects noise into the data being pulled off individual devices, so individual privacy does not suffer as data is processed in bulk.

“Technically it’s a mathematical definition. It just restricts the kinds of ways you can process the data. And it restricts them in such a way that they don’t link too much information about any single interval pick up points in the data set,” says Smith.

Quindi perché la tastiera di Apple suggerisce quelle parole dopo Vesuvio? Perché quella espressione è molto utilizzata dagli italiani.

Se il sistema di “intelligenza artificiale” utilizzato ha capito che queste parole vengono utilizzate spesso in sequenza l’algoritmo che muove il QuickType, o altra tastiera, ve lo suggerirà, adattandolo comunque al vostro modo di scrivere. Ecco perché ad alcuni potrebbe non dare questo suggerimento specifico o solo in parte. In molti infatti nei commenti Twitter facevano notare che la loro tastiera non glielo proponeva. In molti hanno segnalato che su Android il Vesuvio non porti a queste frasi, ma essendo molto più frammentato come panorama il risultato può variare  – oltre ad essere molto più diffuso l’utilizzo di tastiere alternative. Sul mio smartphone LG con Android 7.0 ho attivato il suggerimento – che quindi era spento – ho aggiornato i suggerimenti per l’italiano e digitando Vesuvio mi proponeva semplice punteggiatura, ma aggiungendo lavali è successo subito il patatrac:

Probabilmente con dati di suggerimento non aggiornati non sarebbe successo e ora che tutti lo stanno provando sempre più persone avranno come suggerimento questo risultato. Più lo scrivete e più verrà suggerito.

Certamente Apple, e Google, possono limitare questo con un filtro specifico, ma il problema sta nel fatto che è quello che scriviamo NOI che ha creato il problema. Nessun bug e nessun errore.

neilperri @ butac.it

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