Qualche consiglio per difendersi dai deep fake audio

Piccolo approfondimento sui deep fake audio, e come riconoscerli

Oggi trattiamo una materia importantissima, ovvero i deep fake audio. Perché ne parliamo? Ne parliamo perché ad oggi risulta che le tecnologie in atto per riconoscere questo tipo di falsità siano ancora lontane da un risultato ottimale. Questo fa sì che i rischi di truffe o di diffusione di disinformazione siano molti. Pertanto bisogna cercare di imparare piccole accortezze per evitare di cascare nei tranelli legati agli audio fasulli.

Ne parlavano su Poynter qualche giorno fa riportando, tra le altre cose,  un esempio di grande impatto di come il fenomeno si stia evolvendo. Un abile “mago” di strada di New Orleans ha impiegato solo venti minuti e 1$ per pagare un’intelligenza artificiale e realizzare un deep fake di Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, assolutamente credibile.

I deep fake audio sono più facili ed economici da realizzare rispetto alle loro controparti video. Se fatti nella maniera corretta possono diventare così convincenti da fregare tante persone. Una delle cose da imparare e da mettere in pratica per difendersi dai deep fake audio è iniziare a utilizzare delle tecniche di base per difendersi in generale da questo genere di pericolosi trabocchetti. I consigli sono abbastanza semplici.

  1. Stare attenti a tutti quei messaggi che richiedono informazioni personali, password, codici bancari, codici di autenticazione a due fattori. Bisogna sempre procedere con la massima cautela. Quando questo ci viene chiesto al telefono di fornire questi dati dubitiamo sempre: la maggior parte dei siti bancari o altro che hanno bisogno di questo tipo di autentificazione non lo chiedono con una telefonata.
  2. Gli esperti suggeriscono di fare molta attenzione ai rumori di fondo, ai rumori respiratori irregolari, o a quando quei rumori mancano del tutto. L’IA, per ora, non riesce a imitare bene quel tipo di suono. Per cui fare attenzione a rumori di fondo e al respiro della persona dall’altra parte del telefono può essere importante per rendersi conto di quando stiamo chiacchierando con un interlocutore che in realtà è una voce artificiale, e non con persona reale.
  3. Sempre verificare la fonte dell’audio, magari fare domande trabocchetto a nostra volta. Ad esempio chiedere dove si trova in quel momento la persona con cui stiamo parlando.
  4. Quando una chiamata tocca una questione legale o finanziaria, prima di rispondere, magari chiediamo consiglio a chi ne sa di più.
  5. Imparare a essere più scettici nei confronti dei messaggi audio o delle registrazioni che vengono condivise online.

Lo scetticismo deve essere sempre giustificato in questi casi, visto quanto realistica è diventata la tecnologia dei deep fake e i rischi immensi che può portare.

Poynter nel suo articolo, segnala quattro strumenti, per ora gratuiti, per riconoscere le voci generate dalle macchine.

Sperando che suggerimenti e strumenti possano essere utili a voi che ci leggete.

maicolengel at butac punto it

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