Egitto misterioso? Nahhh…

Il mistero "di chi c'era prima degli Egizi" diventa occasione per illazioni senza basi fattuali, in pratica fantarcheologia

Un amico di BUTAC che ci segue da anni ci ha segnalato un post curioso, che abbiamo deciso di trattare per variare un po’ da quei temi ricorrenti che ci segnalate ultimamente.

Il post in questione risale al 10 giugno 2024, pubblicato sulla pagina Facebook Egitto Misterioso. Il testo è questo:

IL MISTERO DI CHI C’ERA PRIMA DEGLI EGIZI

Analizzando la storia egizia, risulta evidente che la loro civiltà non partì completamente “da zero”. Alcuni dei massimi capolavori della civiltà egizia sono stati creati quando questo popolo era appena agli inizi del suo sviluppo. Risulta quindi piuttosto evidente che i “primi egizi” si sono appoggiati alla tecnologia di qualcuno vissuto nella stessa zona geografica prima di loro. Facciamo qualche esempio.

In base alla ricostruzione della storia fatta dagli egittologi, la “Piramide a gradoni di Djoser” è una sorta di “pietra di paragone” per tutte le piramidi che si trovano in Egitto. Questa è la prima piramide di cui si è ragionevolmente certi di conoscere il costruttore, il committente e il periodo di costruzione. Venne costruita per ordine del faraone Djoser, dietro progetto del suo famosissimo funzionario Imhotep, verso il 2.630 a.C. Su questa piramide, quindi, sono tutti abbastanza d’accordo.

Ne deduciamo che, ogni piramide che, in maniera ipotetica, si trovasse sul suolo egiziano ma che risulterebbe essere “precedente” alla “Piramide a gradoni di Djoser”, costruita verso il 2.630 a.C., non potrebbe essere considerata “egizia” nel senso che noi oggi diamo a questo termine. Sarebbe stata costruita da qualcuno che è venuto prima dei faraoni. I faraoni, quindi, si sarebbero solo limitati a “prenderne” possesso, facendola apparire come “roba loro”. Le cose sono andate così? Facciamo alcuni esempi basati sulle ultime scoperte della scienza.

Con una rilevazione effettuata con il metodo della “Luminescenza stimolata otticamente (OSL)”, compiuta dal Dipartimento di Archeometria dell´ Università dell’Egeo, in Grecia, è stato rilevato che la roccia calcarea del tempio di Qasr-el-Sagha può risalire addirittura al 5550 a. C. (datazione media: 4700 ± 850 a.C.). Questo tempio può essere fino a 3.000 anni precedente alla Piramide di Djoser.

Usando lo stesso metodo di datazione, si è scoperto che Il granito rosso utilizzato per coprire la base della facciata della Piccola Piramide (Piramide di Micerino), esaminato con questo moderno sistema di datazione restituisce come data più antica il 4.400 a.C. (Datazione media 3450 ± 950 a.C.). Quella roccia può essere sta posta anche 2.000 anni prima della costruzione della Piramide di Djoser. E parliamo dello strato esterno della piramide, che potrebbe essere stato restaurato in tempi successivi. Il sui ‘cuore’ può essere molto più antico.

Chi ha edificato quelle e altre costruzioni che noi chiamiamo comunemente ‘egizie’? Certo non gli ‘egizi’ che noi conosciamo…

Abbiamo già parlato di Egitto, alieni e piramidi su queste pagine, non tanto tempo fa, e le nostre considerazioni restano le stesse, ma abbiamo pensato di fare cosa utile nell’approfondire un po’ la questione. Quello che trattiamo oggi è un post che sfrutta alcune verità ma omette altri dati, per raccontare delle falsità (per poi arrivare a vendere un libro, ma ci arriviamo dopo), un trucchetto sfruttato da tanti diffusori di disinformazione.

Prendiamo le affermazioni di quel testo una alla volta:

Le due ipotesi di datazione che vengono riportate nel testo non hanno supporto scientifico o archeologico, chi le fa è l’autore del libro che viene pubblicizzato alla fine del post – e che abbiamo omesso per evitare di fargli indirettamente a nostra volta pubblicità col link alla sua pagina Amazon. L’autore è Carlos Alberto Bisceglia, autodefinitosi “ricercatore indipendente”, nato in Sudamerica e autore di tanti libri di fantarcheologia. Libri che attirano appassionati lettori anche grazie a post come quello a cui facciamo riferimento, ma che non trovano alcun sostegno dalla comunità scientifica e archeologica.

Quello che però ci interessava fare è mostrarvi come funziona questo tipo di clickbait, dove un mix di informazioni corrette (templi e piramidi citate esistono realmente, come è corretto sostenere che gli Egizi non partissero da zero con la loro civiltà) viene mischiato a informazioni prive di fonti affidabili. Solo imparando a riconoscere questi metodi possiamo sviluppare anticorpi in grado di aiutarci a difenderci dall’information disorder.

maicolengel at butac punto it

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