Il Cronovisore di Padre Pellegrino Ernetti
Stavolta parliamo di una bufala…senza tempo. (HAR HAR HAR metaumorismo)
Ehm, dicevo, l’argomento è il Cronovisore di Padre Pellegrino Ernetti.
La storia nasce il 2 maggio 1972, quando, su La Domenica del Corriere, viene riportata un’intervista all’Ernetti. Nell’intervista, egli affermava di aver creato il sopracitato Cronovisore, una “macchina del tempo” particolare.
La concezione classica di una macchina del tempo è quella di uno strumento che trasporta -fisicamente- una persona nel passato/futuro. Il Cronovisore, invece, è come una telecamera remota. Non si viene trasportata fisicamente né si può interagire col passato, ma attraverso lo schermo si può vedere quello che è successo in un determinato momento storico. In parole povere, è come vedere un programma in diretta dal passato.
Ernetti descrisse anche, a grandi linee, il principio di funzionamento della macchina e di come sia riuscito a costruirla grazie all’aiuto di grandi scienziati (Enrico Fermi e Wernher von Bruan su tutti).
Nel corso degli anni, Ernetti disse di aver assistito, attraverso il Cronovisore, alla prima Catilinaria di Cicerone, ad una tragedia di Ennio, ad un discorso di Napoleone ed, addirittura, alla crocefissione di Gesù. Della quale scattò pure un’immagine.
Ernetti morì nel 1994, senza aver mai mostrato pubblicamente il Cronovisore.
Ma, che fine ha fatto la fantomatica macchina, dopo la morte del suo inventore?
I complottari credono che sia stata sequestrata sotto ordine del Papa e che, ancora oggi, si trovi nascosta all’interno dello stato Vaticano.
Una premessa perfetta per un romanzo di fantascienza, nevvero?
Questa bufala sembra non morire mai, ancora oggi ne parlano (vedi qui) e le teorie su dove si possa trovare si moltiplicano a dismisura.
Ma perché si tratta di una bufala? Analizziamola passo passo.
Per prima cosa, il funzionamento dell’oggetto è totalmente astruso. In teoria, si sintonizzerebbe con la scia relitta d’energia lasciata da un evento passato. Ernetti disse che ciò si basava sulla teoria relativistica di Einstein e su “metodiche usuali”.
Ah ha, certo. Quali siano queste metodiche nessuno lo sa, ma andiamo avanti.
Nessuno ha mai visto il Cronovisore. Non esistono prove tangibili né fotografie della sua esistenza. Neanche i fantomatici collaboratori di Ernetti confermarono le sue affermazioni. Anche perché, Fermi morì nel 1954 (18 anni prima della famosa intervista) e dubito fortemente che Ernetti abbia mai avuto un qualsivoglia di contatto con von Braun.
Ernetti trascrisse la famosa tragedia di Ennio, peccato che la sua trascrizione sia composta, per il 65%, da frammenti già noti. Frammenti che appartengono, però, solamente alla decima parte della tragedia. Alcuni sostengono che il lessico utilizzato non fosse appropriato per un poeta come Ennio, ma molti discordano su questo, quindi preferisco non darci troppa importanza.
Infine, la famosa foto del volto di Gesù non è altro che un falso. Si tratta, molto banalmente, di un primo piano della scultura, di Lorenzo Cullot-Valera, conservata nel Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza, vicino Todi.
Una bufala come tante altre, ma con l’aggravante del provenire da un uomo di fede. Qualcuno che dovrebbe aiutare i fedeli e non ingannarli.
Ma, sfortunatamente, questa non fu l’unica bufala di Pellegrino Ernetti.
Già ad inizio anni ’50, disse di esser riuscito a registrate la voce del defunto padre di Agostino Gemelli. Ancora senza prove a riguardo, ovviamente.
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
O in questo caso, dovrei dire saio?
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