L’uomo è un’antenna… più o meno
Il nostro lettore Claudio Falco ci invia una sbufalata punto per punto di un articolo che gira da anni in rete e che raccoglie una serie di inesattezze pseudoscientifiche davvero notevoli. Nessuno si era mai prodotto nella titanica impresa di analizzarle una per una, ma i nostri lettori, si sa, sono fuori dal comune! Lasciamo quindi la parola a Claudio. Potete trovare l’articolo originale qui come su un’altra serie di blog e siti inaffidabili da un punto di vista scientifico, almeno dal 2013.
Secondo la biofisica l’uomo non è soltanto un composto chimico regolato da reazioni chimiche. L’uomo come ogni altro organismo vivente emette e riceve radiazioni.
Non proprio una novità, è stato scoperto tanto tempo fa e formalizzato il secolo scorso con la legge di Planck, che descrive il comportamento elettromagnetico di qualunque oggetto (non solo quelli viventi).
Georges Lakhovsky (1870 – 1942)
L’ing. Lakhovsky riteneva che quello che noi attribuiamo all’istinto animale, come ad esempio il senso d’orientamento degli uccelli e dei pesci, sia il risultato dell’emissione e della ricezione di onde elettromagnetiche e in modo particolare delle radiazioni cosmiche.
Una cosa istintiva non vuol dire che non abbia una base fisica, altrimenti sarebbe magia. In particolare, è stato dimostrato che gli uccelli usano il campo magnetico terrestre per orientarsi durante le migrazioni (campo stazionario, quindi non elettro-magnetico come erroneamente detto dal testo).
“Una cellula è schematicamente costituita da un protoplasma cellulare circondato da una membrana cellulare. Nel protoplasma è immerso il nucleo costituito da un filamento tubolare contenente liquido conduttore avvolto in sostanza cromatica isolante. Essa può essere considerata un circuito oscillante microscopico avente una determinata lunghezza d’onda assai corta. Il nucleo ricorda da vicino il circuito oscillante di Hertz poiché è un vero circuito elettrico dotato di Self induzione e capacità quindi suscettibile a oscillare e di risuonare con altissima frequenza. La bobina di induzione è rappresentata dalla spira continua di filamento nucleare, il condensatore è dato dalla capacità tra i due estremi del filamento stesso.”
Qui arriviamo a qualcosa di così scientificamente fantasioso da essere divertente. Innanzitutto, il “circuito” qui descritto prevede che l’induttanza sia immersa tra le piastre della capacità, il che fondamentalmente porta il dispositivo a non funzionare. La capacità usata poi ha una distanza tra le due facce troppo grande comparata alla dimensione della faccia stessa, il che vuol dire che è una capacità come le capsule omeopatiche sono medicine. Anche assumendo che in realtà il filamento di DNA si comporti come un’antenna invece che come un circuito oscillante (comunque in grado di interagire con campi elettromagnetici), la frequenza fondamentale a cui reagirebbe avrebbe lunghezza d’onda pari a metà della sua dimensione maggiore (la diagonale della x). Secondo internet i cromosomi hanno una dimensione che va dai 2 ai 10 micron (la fonte non è certa, però il numero è ragionevole), il che vuol dire che risuonerebbero ad una frequenza che va da 60 a 150THz che si trova nell’infrarosso. E qualunque oggetto a temperature (fino a 700°C) emette nell’infrarosso. Praticamente, se fosse vero dovremmo essere in grado di sentire la presenza di qualunque oggetto intorno a noi e percepirne la temperatura a distanza. Non so voi, ma l’ultima volta che ci ho provato non ha funzionato.
Tutti gli esseri viventi, in quanto costituiti da quegli oscillatori elementari che sono le cellule, sono assimilabili a circuiti oscillanti ad altissima frequenza in grado di emettere e ricevere radiazioni elettromagnetiche. In quest’ottica energetica egli sosteneva che le malattie sono causate dall’interazione dell’irraggiamento cosmo-tellurico con le cellule. Infatti, in base alle indagini statistiche effettuate, chi abita in prossimità di terreni argillosi é più soggetto ai tumori di chi vive su terreni sabbiosi in quanto un suolo impermeabile oltre a provocare un’intensificazione delle radiazioni dà anche luogo ad interferenze con il campo di radiazione naturale.
Irraggiamento cosmo-tellurico, c’è altro da aggiungere?
L’ing. Lakhovsky sosteneva che la vita nasce dalla radiazione, è trattenuta dalla radiazione ed è soppressa dal disequilibrio oscillatorio. Se la cellula è costretta a vibrare ad una frequenza diversa da quella naturale, si danneggia e per guarirla occorre sottoporla ad una radiazione avente una frequenza tale da fornirgli l’energia necessaria per riportarla allo stato di salute naturale. Se per Pasteur era necessario uccidere i microbi, per Lakhovsky era sufficiente ripristinare l’oscillazione ovvero l’energia cellulare naturale mediante l’impiego di radiazioni aventi frequenze adeguate. Mosso da queste considerazioni, ideò alcuni dispositivi energetici costituiti da anelli aperti di rame e argento isolati e di dimensioni variabili in modo da ottenere bracciali, collane e cinture. Tali dispositivi erano veri e propri circuiti oscillanti aperti in grado di riequilibrare lo stato energetico delle cellule e di guarirle. Dal 1924 impiegò i suoi circuiti oscillanti nella battaglia contro il cancro, presso l’ospedale della Salpetriére a Parigi. Inizialmente condusse i suoi esperimenti su gerani affetti da tumore ottenendo le prime guarigioni e successivamente, spinto dal primario del reparto di oncologia, su malati terminali di cancro ricoverati presso l’ospedale, ottenendo la guarigione straordinaria di soggetti ritenuti dai medici incurabili.
L’unica prova registrata di questi avvenimenti è inclusa nel suo libro, che per ovvi motivi non ho intenzione di comprare. Mi limito a sottolineare come in questo passaggio far andare in risonanza una cellula sia un modo per rafforzarla e renderla salutare di nuovo.
Lakhovsky progettò e costruì un oscillatore a lunghezze d’onde multiple che, emettendo innumerevoli armoniche, era in grado di entrare in risonanza con qualsiasi gruppo di cellule del corpo umano.
Con Lakhovsky è nata la medicina vibrazionale.
Vero, esistono brevetti a suo nome per macchine del genere. Ma averle brevettate non vuol dire che funzionano, solo che nessuno le può copiare.
Royal Raymond Rife (1888 – 1971)
Il Dott. Rife, grazie ad un potente microscopio di sua invenzione, è stata la prima persona al mondo in grado di vedere i virus. Nel 1920 riuscì ad identificare e isolare quello che definì il virus del cancro umano a cui diede il nome di bacillo X. Successivamente coltivò il virus e lo iniettò in 400 animali da laboratorio che si ammalarono tutti di cancro. Come se ciò non bastasse Rife inventò un dispositivo che attraverso l’emissione di onde elettromagnetiche era in grado di distruggere le cellule cancerose che si trovavano dentro il suo raggio d’azione.
Come già detto più volte da altre parti, non esiste IL cancro, così come non esiste IL virus del cancro. Ogni tipo di tumore ha origini diverse e progredisce in modo diverso dagli altri, e solo alcuni sono causati da virus, ma in numero ridotto.
Nel 1931 quarantaquattro tra i più importanti medici d’America si riunirono in suo onore per festeggiare
“la fine di tutte le malattie”.
Wikipedia parla di questo evento nella voce inglese, ma non se ne fa menzione in quella tedesca, francese e spagnola (che invece parlano semplicemente della costruzione di un microscopio sufficientemente potente da poter vedere un bacillo).
Nel 1934, l’Università della Carolina del Sud sponsorizzò un Comitato di ricerca, composto da medici e patologi, per esaminare 16 malati terminali di cancro condotti presso la clinica di Rife. Dopo 90 giorni 14 pazienti su 16 risultarono completamente guariti e dopo altri 130 giorni, a seguito di una modifica introdotta nel trattamento, anche gli ultimi due pazienti guarirono.
Non esiste traccia di questo studio su Google Scholar, e comunque un tasso di guarigione del 100% è sempre poco credibile. Al contrario, sempre secondo la Wikipedia inglese, il macchinario è stato ricostruito e utilizzato in USA in alcuni casi di cancro al posto delle terapie normali, causando la morte del paziente e cause legali per i medici che hanno suggerito la terapia.
Il metodo usato da Rife per distruggere i virus consisteva nell’aumentare l’intensità della frequenza irradiata fino al valore della frequenza di risonanza del virus. E’ lo stesso principio utilizzato dai medici per disintegrare i calcoli renali e dalle cantanti per mandare in frantumi un bicchiere di cristallo quando una nota raggiunge la frequenza di risonanza del bicchiere. E’ da notare che tale frequenza non danneggiava i tessuti circostanti. Purtroppo, nel 1939 la maggior parte dei 44 medici che otto anni prima lo avevano osannato negarono persino di averlo mai incontrato. Alcuni incidenti quali la distruzione del suo laboratorio, l’uccisione di alcune persone a lui vicine e la distruzione di tutta la documentazione in loro possesso, convinsero Rife a porre fine alle sue ricerche.
E ora, magicamente, mandare in risonanza il virus lo distrugge invece di potenziarlo.
Dal 1939, pur di nasconderlo all’opinione pubblica, la stessa esistenza del Dr. Rife è stata messa in discussione.
Talmente tanto nascosto che c’è una pagina Wikipedia in otto lingue, ed un libro uscito negli anni ’80 “in uno stile tipico dei teorici del complotto, e rifiutando qualunque verifica indipendente”.
La D.ssa Hulda Clark ha ideato un dispositivo elettronico chiamato Zapper che emette, a basse tensioni (circa 7-9 volt), frequenze capaci di distruggere microbi, parassiti, muffe, ecc., creati nell’intestino o introdotti con gli alimenti. I parassiti dall’intestino, per mezzo del sangue, vengono trasportati in tutto l’organismo andando ad annidarsi nei punti del corpo dove il “terreno” è per loro più propizio. Questa sorta di “antibiotico elettronico” non ha controindicazioni per l’organismo umano e bastano poche applicazioni per eliminare parassiti, microbi e virus patogeni, dal sangue e dalle cellule degli esseri viventi. Poiché eliminando dei cadaveri dal corpo possono prodursi dei disturbi, occorre mettere in atto, contemporaneamente, un’adeguata terapia disintossicante. Il limite di questo tipo di terapie è dovuto al fatto che non si può avere vera guarigione se non si modifica il terreno su cui proliferano i germi patogeni.
Non sono un biologo, quindi non riesco a spiegare dettagliatamente i problemi di questa teoria. Nel migliore dei casi mi sembra risibile, batteri intestinali che si muovono dentro e fuori dalle vene come vogliono per spostarsi in punti a caso del corpo in cui “il terreno è per loro più prolifico”, qualunque cosa questo voglia dire (ho come l’impressione che tra non molto si finirà alla dieta alcalina). Di Hulda Clark ha parlato Medbunker qui.
La Bioenergetica
Il Prof. Walter Kunnen, da alcuni decenni si occupa dello studio delle complesse manifestazioni energetiche della Biosfera e delle sue influenze sulla salute ed il benessere dell’uomo.
Non esistono pagine decenti che ne parlano, che sia questo lo scienziato di cui BigPharma ha fatto scomparire le tracce, invece del povero Rife di cui sopra?
Secondo il Prof. Kunnen, il corpo umano è un’antenna e come ogni antenna emette e riceve frequenze. Inoltre, ha dimostrato che ogni organo emette su una frequenza o lunghezza d’onda propria. Ne consegue che grazie alla sua funzione di antenna il corpo umano può nutrirsi delle energie presenti nella biosfera o subirne gli effetti nocivi.
Analizzando le frequenze emesse dagli organi del corpo umano, mediante uno strumento molto sensibile noto come antenna Lecher, egli asserisce di riuscire ad individuare gli organi affetti da patologie.
Più che emettere, assorbe frequenze particolari in base al tipo di cellule di cui è composto, la concentrazione di acqua e tante altre belle cose. Anni fa si parlava di un metodo del genere per verificare la presenza di disturbi nel pancreas (non riesco a trovare niente a riguardo, ricordo solo un servizio al TG Leonardo), ma funzionava su principi noti sullo spettro di assorbimento dei vari composti. Sul “nutrirsi di energie presenti nella biosfera” preferisco glissare, altrimenti potrei diventare volgare.
Per Kunnen particolare importanza per la salute riveste la camera da letto (disposizione, materiali da costruzione, arredi, impiantistica elettrica ed idraulica, ecc.) dove il nostro corpo riposa durante la notte. Durante il sonno, infatti, il corpo rimanendo nella stessa posizione per diverse ore viene impressionato, come una lastra fotografica, da tutte le radiazioni emesse dall’ambiente circostante nel raggio di 150 m., realizzando un ologramma cioè un’immagine tridimensionale delle energie della biosfera.
Non capisco perché questo non valga per la gente che sta ore a prendere il sole, o quelli che lavorano in un ufficio e stanno seduti pressoché nella stessa posizione per otto ore di fila.
Così come i raggi luminosi creano all’interno di una sfera piena d’acqua l’immagine di una stanza, allo stesso modo i campi energetici esterni creano l’immagine olografica della biosfera nel corpo umano.
Con la differenza che la goccia d’acqua è un corpo sufficientemente omogeneo e interagisce con i fotoni in modo noto, mentre il corpo umano è molto disomogeneo, con organi che reagiscono a frequenze diverse in modo diverso (come detto poche righe fa), quindi questa immagine sarebbe estremamente distorta e difficile da prevedere. Sempre che si riesca a capire cosa è questa “energia della biosfera”, che a me ricorda pericolosamente il “prana” dei breathariani.
Secondo Kunnen è possibile curare le diverse patologie semplicemente sanando, da un punto di vista energetico, l’ambiente in cui si vive a partire dalla propria abitazione e dall’ambiente in cui si lavora.
Radiestesia
Sin dall’antichità l’uomo ha sempre percepito l’esistenza di radiazioni invisibili ai sensi materiali, energie che possono essere positive o negative, nei sarcofagi egizi sono stati trovati pendoli e rametti a forcella. L’uomo ha ricercato queste energie per costruirvi insediamenti e luoghi di culto. Esempi di questi siti sono Stonehenge e Glastonbury in Inghilterra, la Cattedrale di Chartres in Francia, ecc.
Di che radiazioni si parla? Se sono quelle elettro-magnetiche, ci sono persone che sembrano particolarmente sensibili ad alcune frequenze, un effetto chiamato “elettrosensibilità” che però pare non avere nessun riscontro medico se non di natura psicosomatica. Qui invece sembra si parli di qualche forma di energia mistica, usata dagli antichi per trovare punti ottimali per costruire edifici sacri. In pratica, miti e credenze spacciati per scienza.
Abbiamo visto nei capitoli precedenti come ogni cosa in natura vibri ed emetta radiazioni aventi differenti lunghezze d’onda. Nonostante la maggior parte di queste radiazioni non sia percepibile con i comuni sensi materiali, ogni essere vivente sulla Terra, incluso le piante e gli animali, ha delle facoltà che gli consentono di percepirle. La scienza che studia la capacità di percepire radiazioni che si trovano al di sotto della soglia sensoriale viene chiamata Radiestesia.
Per tutti i motivi spiegati prima, l’unica radiazione emessa di corpi è quella ad infrarossi, facilmente misurabile (mai sentito parlare di visori notturni?). Qualunque altra cosa è magia, stregoneria aka fuffa.
La radiestesia anticamente veniva chiamata Rabdomanzia ed era impiegata per la ricerca delle fonti d’acqua o dei metalli come l’oro. Il radioestesista è colui che utilizza per le sue indagini bacchette, pendoli o biotensor, strumenti che non hanno come alcuni credono poteri propri, ne tantomeno magici, ma servono esclusivamente ad amplificare le reazioni muscolari e nervose del radiestesista quando interroga la sua sensibilità extrasensoriale.
“Sensibilità extra-sensoriale”, c’è altro da aggiungere?
Tramite la radiestesia si possono effettuare indagini su qualunque argomento di tipo fisco, mentale o spirituale, si possono fare domande su tutto ciò che fa parte della nostra vita e che ha una qualche influenza sulla nostra salute, su corsi d’acqua, alimenti, rimedi, abitazione, abbigliamento, arredamento, ecc. L’indagine può anche essere condotta su un’altra persona ed a distanza, nel qual caso ci si servirà di testimoni adeguati ovvero di oggetti che hanno una correlazione con la persona da esaminare come ad esempio capelli, foto, ecc..
Ecco come fa la dottoressa Mereu a guarire la gente a distanza, ora sì che tutto ha più senso…
La radiestesia è la capacità che ha ogni essere umano di ascoltare, sviluppando la propria sensibilità, il proprio Sé e l’ambiente in cui vive. Egli può ottenere risposte e scegliere cosa è meglio per lui, al di là dell’opinione altrui. Chiaramente non essendo possibile percepire radiazioni che devono ancora essere emesse, non sarà possibile interrogare e predire avvenimenti futuri. Affinché avvenga la comunicazione tra il radiestesista e l’oggetto o la persona in esame occorre che entrambi vibrino alla stessa frequenza detta frequenza di risonanza.
Ed ecco la terza funzione della frequenza di risonanza. Prima serviva a curare, poi si è scoperto che se le cellule sono cattive invece di essere curate vengono distrutte, e adesso addirittura è un modo per comunicare con altre persone (o oggetti che gli sono appartenuti). E noi che usiamo ancora i cellulari, che retrogradi!
La sede dell’apparato ricetrasmittente del corpo umano, nelle applicazioni radiestetiche, si trova nel plesso solare.
Come usare il pendolino
Disegnate su un foglio di carta il seguente schema e ponetelo su un tavolo
poi prendete un pendolino, che può essere realizzato anche semplicemente con un filo di seta e un anello o un ciondolo, e senza poggiare il gomito sul tavolo formulate una domanda precisa al vostro Io inferiore (subconscio), vedrete che la risposta arriverà in breve tempo.
Una versione cheap dello Ouija, con una precisione talmente ridicola da poter essere interpretata come si vuole. Un oroscopo fai da te, con la stessa affidabilità del lancio di una monetina.
In radiestesia la vitalità di un individuo, la qualità di un luogo o di una cosa si misurano in unità Bovis, in onore di Andrè Bovis lo scopritore dell’energia delle piramidi, a differenza delle cosiddette radiazioni fisiche che si misurano in unità Angstrom.
L’Angstrom è una unitá di misura di lunghezza, non di radiazione. La si usa per misurare la dimensione degli atomi, non la lunghezza d’onda delle radiazioni elettromagnetiche (per cui si usano i nanometri). L’energia delle piramidi poi cosa sarebbe? In che modo è legata alle altre unità di misura conosciute? Essendo un tipo di energia, mi aspetterei un fattore di conversione con i Joule, ma dubito che esista (almeno Wikipedia non lo riporta).
Il corpo umano ha in media 6500 unità Bovis, quindi se da una misurazione con il biometer di Bovis risulta un valore più basso ci troviamo in un campo di bassa vitalità e in presenza di problemi di salute.
Come funziona questo biometer? Se è lo stesso concetto del pendolino per rispondere alle domande presentato sopra (come sembra di capire da qui), valgono le stesse considerazioni fatte prima. Il pendolo cambia direzione per effetto Coriolis, come dimostrato dal famoso esperimento di Faucault.
Vi sono oggetti che emanano energia positiva e salutare e che ci ricaricano energeticamente come la croce di Atlantide, le piramidi, i mandala, la scritta Om, etc.
La scritta Om? Sul serio? Quindi se prendo un oggetto carico negativamente (che ne so, un coltello gettato a terra da un killer di bambini mentre era inseguito dalla polizia) e ci scrivo sopra “Om” questo si purifica ed inizia ad emanare energia positiva? E che succede se sono cinese e non uso i caratteri latini? Esiste un corrispettivo o devo perdere la speranza di poter purificare un oggetto?
I Biofotoni
Si è osservato che se in due bicchieri, posti uno a fianco all’altro senza che si tocchino, viene versato sangue fresco di animale e in uno dei due viene aggiunta una sostanza in grado di far reagire gli anticorpi del sangue, dopo un po’ di tempo è possibile rilevare la stessa reazione anticorpale anche nel sangue dell’altro bicchiere senza che vi sia stata aggiunta alcuna sostanza. L’informazione è passata dal sangue del primo bicchiere a quello del secondo, scatenando la stessa reazione anticorpale.
Sarebbe fighissimo, prove di questa cosa? Che ne so, uno studio semi-serio che dimostri che quello che stanno dicendo è vero. Altrimenti posso benissimo dire che questo weekend sono stato in vacanza su Plutone per cercare un po’ di fresco e tu devi crederci e ascoltare tutte le puttanate che posso inventarmi sui panorami che ho visto.
Secondo il biofisico Fritz Albert Popp, ogni cellula vivente emette segnali specifici sotto forma di una debolissima luce laser (biofotoni) che ha la capacità di trasportare informazioni. Questa scoperta avvalora la componente energetica del corpo umano sia in fase di costruzione sia di guarigione.
E questi fotoni esattamente a che frequenza sarebbero? Come si misurano? In quale aspetto è contenuta l’informazione? L’energia? O magari lo spin o la polarizzazione? E che codifica usano per passarsi le informazioni? Troppo facile dire “funziona così, credimi”. Basta andare su Wikipedia per capire cosa sono i biofotoni (su Butac ne abbiamo parlato qui): energia dissipata da specifiche reazioni cellulari sotto forma di luce UV. Essendo la luce UV ad alta intensità, i fotoni emessi sono molto pochi, e non è stato ancora dimostrato che questi fotoni effettivamente contengano informazione che viene trasferita da una cellula all’altra (un sistema energeticamente così dispendioso non penso sarebbe scelto dalla selezione naturale, ma questa è una mia ipotesi personale).
Il nostro corpo é costituito da 50 trilioni di esseri viventi cellulari che comunicano fra di loro alla velocità della luce, per organizzare la casa comune dell’organismo umano. In questa prospettiva la malattia appare sempre più come un’interruzione delle linee di comunicazione biofotoniche all’interno dell’organismo operata da batteri, virus, funghi, parassiti, sostanze inquinanti e tossiche, che nel loro complesso vengono chiamate “tossine”.
Bella teoria, se non fosse che la luce UV viene usata per uccidere batteri e virus (il mio barbiere ha una lampada UV per disinfettare i pettini tra un taglio e l’altro, più ecologico di lavarli col sapone tutte le volte). Quindi, in teoria, i virus dovrebbero essere uccisi da questo flusso ininterrotto di “biofotoni” senza che ci sia un grosso effetto sull’intero sistema. Inoltre, troppi raggi UV sono dannosi per l’organismo perché abbastanza energetici da poter creare alterazioni nel DNA con potenziali effetti cancerogeni (per esempio il tumore alla pelle dovuto a un abuso di lampade solari).
La medicina naturale ha come primo obiettivo l’eliminazione delle tossine e il ripristino delle corrette linee di comunicazione e quindi della salute, agendo sulla causa delle malattie e non solo sui sintomi come fa la medicina allopatica.
Bella idea anche questa, ma le “linee di comunicazione” sono formate da proteine che si spostano tra le cellule e segnali bio-elettrici attraverso il sistema nervoso. E la medicina lavora anche su questo, alcuni medicinali (non so quali, non sono un medico purtroppo) funzionano andando a bilanciare quelle che sono le espressioni proteiche di gruppi specifici di cellule per ristabilire la corretta comunicazione tra le cellule (o sopperire a mancanze di proteine specifiche per difetti del DNA, e.g. l’insulina per i diabetici).
Questa nuova visione energetica del funzionamento del corpo umano è avvalorata da un’altra importante scoperta scientifica.
Il campo elettromagnetico del cuore
Quando un bambino viene concepito, il cuore inizia a battere prima che il cervello sia formato. Ciò ha portato i medici a chiedersi da dove provenga l’intelligenza necessaria ad avviare e regolare il battito cardiaco. Con sorpresa del mondo medico, gli scienziati dell’HeartMath Institute in California hanno scoperto che il cuore ha un cervello proprio composto all’incirca da quarantamila cellule; inoltre, hanno dimostrato che il cuore umano genera il campo energetico più ampio e potente fra tutti quelli generati dagli altri organi del corpo, compreso il cervello all’interno del cranio. Hanno scoperto che questo campo elettromagnetico ha un diametro che si estende dai due metri e mezzo ai tre metri, con l’asse centrato nel cuore.
Il fatto che il cuore sia un muscolo autonomo che si contrae con impulsi elettrici regolari (cosa spero risaputa) dovrebbe essere abbastanza per giustificare la presenza di un campo elettromagnetico intorno. E il fatto che l’intensità sia più alta non è così sconvolgente come lo propongono, vuol dire solo che serve un impulso più energetico per farlo contrarre a sufficienza. Per quanto riguarda l’estensione, è presentata veramente male. Ogni campo elettromagnetico in teoria si protrae all’infinito, con intensità decrescente (col cubo della distanza, se è un campo sferico), quindi il diametro dipende da dove vuoi fissare la tua soglia di sensibilità.
Il campo elettromagnetico generato dal cuore permea ogni cellula e, in maniera analoga all’informazione portata dalle onde radio, può agire da segnale sincronizzante per tutto il corpo. L’evidenza sperimentale dimostra che questa energia, non solo è trasmessa internamente al cervello, ma è anche recepibile da altri soggetti che si trovino nel suo raggio di azione.
Spero di non dover commentare questa cosa, il campo elettro-magnetico del cuore che influenza il segnale di quelli che ci stanno vicino. Se fosse così, quando sei in un bus affollato con una persona triste tutti diventano tristi, e non mi pare che questo sia il caso.
Il campo elettrico che viene misurato dall’elettrocardiogramma (ECG) è all’incirca 60 volte più grande in ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali registrate da un elettroencefalogramma (EEG).
Perché i segnali hanno natura diversa e scopi diversi. Un campo elettromagnetico troppo forte nel cervello, oltre ad essere inutile (i neuroni che comunicano tra di loro sono vicini) rischia di aumentare le interferenze tra i diversi segnali che vengono processati. Inoltre, aumenterebbe il tempo necessario per accumulare abbastanza carica per generare il segnale, con conseguente rallentamento del pensiero. Il cuore invece se ne fotte, deve contrarsi sempre nello stesso modo quindi: non ci sono segnali vicini con cui può interferire, ma soprattutto non ha problemi di velocità (batte tra una e due volte al secondo, spero che i tuoi neuroni si accendano e spengano molto più velocemente).
La componente magnetica del campo del cuore, che è all’incirca 5000 volte più potente di quella prodotta dal cervello, non è ostacolata dai tessuti e può essere misurata fino ad alcuni metri di distanza con uno Strumento a Superconduzione di Interferenze Quantiche (SQUID) basato su magnetometri.
Peccato che lo SQUID (che, nonostante abbia “quantico” nel nome, esiste sul serio) venga usato anche per gli elettroencefalogrammi data la sua altissima sensibilità (riesce a misurare quasi singoli fotoni, è uno strumento molto affascinante). E di nuovo, maggiore intensità non per forza vuol dire migliore.
DNA
Il DNA, come sappiamo, ha la forma di una doppia elica avvolta su se stessa. Tale configurazione è tipica di un circuito oscillante in grado di trasmettere e ricevere informazioni. Grazie a questa caratteristica del DNA le cellule possono comunicare tra loro e con i campi energetici. Ogni cellula del corpo umano, contiene un microchip avente una capacità di memoria di 3 Gigabits, riceve dall’ambiente circostante informazioni di natura elettromagnetica, li immagazzina, li processa e a sua volta li trasmette. La frequenza naturale del DNA, in base alla sua conformazione, è di 150 megahertz e corrisponde alla frequenza della luce blu, il colore del cielo e degli oceani.
Qui ci divertiamo, tanto… iniziamo, la struttura a doppia elica al massimo è simile a quella di un induttore, manca la componente capacitiva per avere un circuito oscillante. Il DNA non è un solo filamento ma 23 coppie di cromosomi, questo vuol dire che abbiamo 46 antenne in ogni cellula? La lunghezza poi è diversa, questo vuol dire che ricevono frequenze diverse? Come mai non riesco a sentire Radio Maria direttamente nel cervello quando cammino vicino al Vaticano? Possiamo suggerirgli di cambiare frequenza di trasmissione.
È vero che il DNA ha una capacità di memoria di 3Gb, però questo è un calcolo teorico basato sulla creazione di un DNA completamente artificiale in cui l’informazione è contenuta nell’ordine delle basi (quindi le informazioni sono immagazzinate in base quattro invece che in binario). L’informazione contenuta nel DNA di un essere umano è (si spera) sufficientemente costante col tempo da evitare la mancata espressione di alcune proteine che può portare a cose molto brutte.
Anche ammettendo che abbia questa capacità, un circuito risonante funziona da antenna, dove sta la potenza di calcolo necessaria a rielaborare l’informazione per poi ritrasmetterla modificata? Un’antenna di per sé non fa niente se non è collegata a qualcosa che riesca ad interpretare il segnale.
150 MHz sono poco sopra le frequenze commerciali delle radio, e probabilmente vengono utilizzate per comunicazioni militari (non ne ho la certezza). Il colore blu è tra i 600 e i 650THz, che vuol dire una frequenza quattro milioni di volte più alta. Piccolo trivia, il cielo è blu perché le molecole di gas che compongono l’atmosfera interagiscono di più con la luce blu e la diffondono maggiormente rispetto alle altre frequenze. Se il volume di aria da attraversare è più grande (come succede quando il sole è basso sull’orizzonte), l’assorbimento del blu aumenta e quindi il sole si presenta più rosso.
Negli anni ’90 un equipe multidisciplinare di scienziati, diretta dal Dott. Pjotr Garjajev, ha fatto alcune importanti scoperte, ha messo in relazione la struttura del codice genetico con tutti i linguaggi esistenti o meglio ha visto che i linguaggi umani seguono la struttura e le regole del codice genetico; inoltre, ha scoperto che il 90 % del nostro DNA, che la scienza ufficiale si ostina a definire “DNA spazzatura”, in quanto non è in grado di spiegarne la funzione, viene impiegato per comunicare. Infatti, è stato osservato che cromosomi danneggiati dai raggi X possono essere riparati utilizzando il linguaggio modulato dalla luce laser e dalle onde radio.
Prove di questa straordinaria scoperta?
Mentre la scienza occidentale ricerca nuove medicine chimiche, traendo informazioni dalle ricerche sul genoma, gli scienziati russi seguono un approccio più olistico cercando di capire il funzionamento del DNA nella sua globalità e sviluppando dispositivi elettronici per la cura delle malattie che dovrebbero sostituire i costosi e pericolosi rimedi chimici della medicina allopatica.
E che risultati sono riusciti ad ottenere? Perché per il momento la medicina occidentale sta ottenendo tutta una serie di successi grazie ai “pericolosi rimedi chimici”, tipo la scomparsa del vaiolo o il costante aumento dell’aspettativa di vita nei paesi occidentali.
Era ben nota dalle filosofie orientali l’influenza dei suoni e quindi delle parole (mantra) sul funzionamento dei nostri organi, adesso è stato scoperto che il DNA reagisce al suono delle parole.
Aspetta un attimo, prima mi dicono che servono segnali elettromagnetici a una specifica frequenza (generata dal corpo stesso per far comunicare le varie cellule tra di loro) e adesso basta un’onda di pressione, di frequenza ed intensità molto più bassa (si parla di kHz, almeno cinque ordini di grandezza più in basso dei 150MHz di cui si parlava prima) per modificarlo. Sono onestamente confuso.
Siamo immersi in un campo di energia intelligente che agisce sul DNA fornendogli le informazioni per la costruzione degli organismi viventi e l’energia necessaria per il corretto funzionamento delle cellule. Il DNA, tramite i biofotoni, comunica con tutti gli organismi interni ed esterni al corpo umano e con tutti i campi informati dell’universo. In realtà siamo una sorta di ricevitori che galleggiano in un caleidoscopico mare di frequenze.
Fammi capire bene, dei campi intelligenti permeano l’universo (sento odore di midi-chlorian), il DNA è tarato per percepire queste e solo queste frequenze (senza dimenticarci che è sensibile anche a campi elettromagnetici e onde di pressione che siano modulate in modo tale da generare un suono a cui un gruppo di persone ha arbitrariamente assegnato un significato), e trasmettono queste informazioni agli organi (che sono a quanto pare sprovvisti di DNA, dovendo ricevere il segnale da altre cellule che invece non appartengono a nessun organo) attraverso dei fotoni ad alta energia e bassa densità che vengono sparati con precisione da una cellula all’altra, e ogni cellula sa riconoscere quale fotone è destinato a lei e quale invece no. Vero il fatto di vivere in un mare di frequenze, quelle sono misurabili e hanno diverse origini (radiazione solare, fonti umane, elementi radioattivi, radiazione cosmica and so on) ma di certo non hanno questo effetto sul corpo umano.
La ghiandola pineale o epifisi
La pineale è una piccola ghiandola endocrina, situata al centro del cervello, che svolge importantissime funzioni fisiologiche.
Trattandosi di un’antenna sensibilissima il suo corretto funzionamento, in una società come la nostra bersagliata da ogni tipo di radiazione (segnali televisivi, cellulari, eccessiva illuminazione nelle ore notturne, ecc.) può essere compromesso.
All’età di 12 anni la sua atrofizzazione, a causa della formazione di calcificazioni, inibisce la sintesi di ormoni come la melatonina e la pinolina, fondamentali sia per il benessere psico-fisico sia per accedere al fantastico mondo delle percezioni extrasensoriali (apertura del terzo occhio).
Un metodo suggerito per la riattivazione della ghiandola pineale è quello di rimanere al buio per 72 ore e mangiare cibi ricchi di triptofano, sostanza base per la produzione della melatonina.
Quando è attiva secerne un liquido, chiamato dagli orientali “amrita”, a cui vengono attribuiti poteri miracolosi tra cui la guarigione da tutte le malattie, l’immortalità e l’illuminazione.
Questa è biologia che va oltre le mie conoscenze, però così a naso un paio di cose da dire ci sono:
Un’altra antenna? Non ne abbiamo già una in ogni singola cellula del corpo, a che serve averne un’altra nel cervello? E soprattutto, il DNA contenuto nelle cellule di questa antenna funziona a sua volta come antenne? In che modo si combinano i due segnali?
La melatonina è prodotta nel corpo anche in età adulta, serve a quanto pare a regolare il ritmo sonno-veglia e il ritmo cardiaco.
Non conosco bene come funziona il cervello, però a occhio avere una parte che secerne un liquido non penso sia una cosa proprio positiva: andrebbe a modificare la composizione del liquido interno alla scatola cranica, con potenziali effetti sulla distribuzione del segnale tra i vari neuroni (se ne modifica la conducibilità elettrica), va ad aumentare la pressione intracranica (stesso volume, più liquido) come succede quando ci sono emorragie cerebrali che non sono proprio una delle cose più salutari per il cervello.
Sull’apertura del terzo occhio e la possibilità di diventare immortali stando settantadue ore al buio mi rifiuto di commentare, basti dire che i primi ominidi (che non avevano onde elettromagnetiche artificiali e illuminazione notturna eccessiva) campavano trent’anni se gli andava di culo.
Claudio Falco
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