Microonde, complotti e incendi in California
Lo dico spesso, ma è importante ripeterlo: certi “blogger” hanno ben chiara la tipologia di lettori che li segue. Come Daniele Reale che tramite Scienza di Confine condivide gli articoli del suo blog. Da persona razionale mi viene da pensare che Daniele sia un troll, non riesco ad immaginare persone così sciocche da bersi per davvero le sciocchezze che poi diffondono a loro volta ai propri lettori. Purtroppo il dubbio che invece ci creda viene, specie pensato all’alto tasso di analfabeti funzionali presenti nel nostro Paese.
INCENDI IN CALIFORNIA: Automobili fuse e alberi verdi, sospetti su armi laser e microonde.
Questo il titolone che è stato fatto girare in questi giorni. L’articolo che segue somiglia di più a un pezzo del Daily Mail che altro, tante foto, pochissimo testo, nessuna verifica dei fatti.
Le foto degli incendi mostrano l’alluminio fuso che corre lungo il marciapiede, mentre gli alberi di Pino “altamente infiammabili” hanno ancora foglie verdi !Il legno non brucia e si consuma forse prima che un metallo si fonda?Nella foto in alto in copertina un’auto è praticamente fusa in mezzo alla strada, ma a pochi metri di distanza troviamo dei vigneti perfettamente verdi, che, solo per il calore generato nelle vicinanze avrebbero dovuto bruciare o come minimo appassire…Alcuni ipotizzano che questi terribili incendi siano stati provocati e che, non si tratti sono di fuoco normale, ma diarmi militari ad energia diretta, le uniche che sono attualmente in grado di fondere un metallo lasciando intatto il legno a pochi metri di distanza.
Per capirci, questa è la foto di copertina di cui ci parla Reale:
Foto che una velocissima ricerca in rete ci mostra provenire da un incendio del 2015 sempre in California, a Middletown per la precisione. Nello stesso articolo la foto è seguita da un’altra che mostra dei cassonetti in plastica a cui si è sciolto il fondo, e difatti l’auto di cui sopra non è stata investita dall’incendio, ma si è bruciata per colpa dell’ondata di calore generata dalle fiamme in lontananza, esattamente come i cassonetti, il cui coperchio sempre in plastica è in buono stato, mentre presentano il corpo sciolto sul lato rivolto al calore.
Curioso che Reale ce la spacci come foto attuale, vista la facilità con cui è rintracciabile.
A seguire un lungo estratto da testi di Pier Luigi Ighina che onestamente hanno poco a che fare con le foto che ci vengono mostrate come “prove” che sia qualcosa che non va. Altre foto che seguono sono regolarmente saccheggiate da altri siti, senza ovviamente completarle con descrizioni, geolocalizzazione, datazione. In certi casi si tratta di foto attuali, ma nei tanti articoli che le pubblicano viene spiegato cosa vi è rappresentato, in base a venti, calore e interventi dei vigili del fuoco e dei volontari. Sono tantissime le zone su cui il fronte del fuoco è stato fermato in maniera efficace, anche per merito di gente che ha passato il tempo a bagnare gli alberi ancora sani, come in quest’immagine:
Poi Reale va ancora più indietro nel tempo e ci mostra questa immagine, che arriva addirittura da incendi del 2011 in Texas:
La foto del furgone Ford col muso intatto risale almeno al 2015, ed è un altro mezzo che si è sciolto per colpa del calore generato da un incendio, ma non delle fiamme che l’hanno aggredito direttamente. Insomma Reale usa un miscuglio di foto da varie epoche senza spiegarlo al lettore, per lui sono tutte foto di questi giorni che potrebbero essere prova di esperimenti governativi con le microonde, anche se con questa frase:
Teoria complottista? Forse, ma in quanto ad armi ad energia diretta che fondono i metalli a distanza, la Rai ormai più di 10 anni fa aveva trasmesso un inquietante documentario che parlava appunto dell’utilizzo di armi segrete e futuriste da parte degli americani contro la popolazione ignara dell’Iraq, cannoni laser in grado di perforare carri armati in pochi secondi, cannoni a microonde che hanno letteralmente sciolto dei civili all’interno di un autobus però rimasto intatto e altro ancora.
Cerca di prendere un minimo le distanze da quello che ha appena sostenuto. Il documentario esiste realmente, anche se le fonti dello stesso mi sembrano davvero deboli e il fatto che a distanza di dieci anni non si sia avuto più notizie di queste fantomatiche armi futuristiche fa pensare che si trattasse di una bufala anche all’epoca.
maicolengel at butac punto it
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