La Nutella assassina
Scherzi a parte, alcuni dei letamai portali di controinformazione disinformazione attaccano ciclicamente un prodotto o una marca per il gusto di farlo. Tutti hanno diritto a preferenze, ma attaccare senza portare argomenti validi è semplice diffamazione. Passiamo alla notizia shock:
Ecco di cosa è fatta in realtà la nutella.IL VIDEO SHOCK
La notizia non è fresca e ci è stata segnalata solo ora, ma non preoccupatevi: faremo un bel viaggetto nel tempo.
Della Nutella – nome proprio, che va con la maiuscola – ne aveva già parlato Maicolengel nell’Ottobre 2013, dove veniva dipinta come “il più grande veleno del mondo”. Stavolta in presenza di un “video shock” – allacciamoci le cinture! Se volete vedere solo il video, potete andare direttamente su Youtube. Mi accorgo tra l’altro che Jedanews non fa che riportare nel loro articolo quanto scritto nella info del video. Grande lavoro giornalistico, gente, continuate così.
Prima rivelazione shock:
“LA NUTELLA CONTIENE GRASSI, QUI VEDETE COME SI SCIOLGONO AL SOLE”
Se non ci fosse gente come JedaNews, Informare per Resistere o Curiosity, chi rivelerebbe al mondo questi sconcertanti segreti… insomma, la Nutella contiene grassi? I grassi si sciolgono al sole? Basterebbe leggere l’etichetta del prodotto
Per ogni 100g di prodotto ne trovate 31,6 di grassi, dei quali 10.9 sono grassi saturi. Nel video francese caricato da IxR nel Marzo 2013 si mostra che, tenendo al sole un barattolo di Nutella, l’olio di palma in essa contenuta si scioglie e si ottiene un liquido giallastro. Considerando che la Nutella è una crema fatta al 31.6% di grassi e questi derivino principalmente dall’olio che è contenuto in essa, non capisco come possa essere considerato scioccante. Il video serve solo a schifare un po’ il potenziale consumatore e chiunque dotato di senso critico, o anche solo il 10% delle normali facoltà mentali, non avrà motivo razionale per schifarsi.
Passiamo quindi alle informazioni rivelatrici che accompagnano il video:
Boicotta Kinder/Ferrero. Nella TOP10 dei più ricchi d’Italia
Nell’ esperimento,mettono un barattolo di nutella sotto il sole per far sciogliere l’olio contenuto all’interno,e mettono l’olio in un bicchiere per farlo vedere -L’olio di palma e l’olio di palmisto sono composti di acidi grassi, esterificati con glicerolo come ogni normale grasso. Entrambi contengono un’alta quantità di acidi grassi saturi, circa il 50 e 80% rispettivamente.Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’olio di palma potrebbe avere effetti negativi sulla nostra salute a causa del suo elevato contenuto di grassi saturi .Tra gli altri l’ olio di palma, più simile all’ oliva se «colorato», molto usato perché più economico proprio nelle friggitorie e nei fast food.
Come abbiamo visto dall’etichetta della Nutella, i grassi saturi sono il 30% dei grassi contenuti: quantità notevole, ma ben lontana dall’80% indicato, che serve solo a spaventare e non a informare. Che la Ferrero usi l’olio di palma è un’altro dei segreti di Pulcinella, ben documentato sul loro sito, dove spiegano anche perchè venga usata.
L’olio di palma si adatta, in diverse quantità, alle diverse esigenze di ogni ricetta, senza la necessita di un processo di idrogenazione. Contribuisce anche all’equilibrio tra gli ingredienti, migliorandone il gusto, poiché il processo di raffinazione lo rende inodore e insapore. Inoltre, l’olio di palma serve a mantenere il gusto unico del prodotto Ferrero fino alla scadenza dello stesso, grazie alla sua maggiore stabilità all’ossidazione rispetto ad altri oli vegetali.
L’olio di palma non ha bisogno di idrogenazione, tecnica per la quale l’industria alimentare viene insultata a giorni alterni da tutti i salutisti. Il procedimento evita quindi di contenere grassi di tipo trans e non avendo un proprio sapore non altera quello degli altri ingredienti; lo rende spalmabile e ne migliora la conservazione. Se non volete consumare prodotti con olio di palma, basta non comprare prodotti che lo contengono.
E qui si arriva al secondo punto: la “class action”.
La Nutella non fa bene alla salute”. Ferrero risarcisce i consumatori americani-la Ferrero, il colosso di Alba che la produce, ha appena chiuso una class action negli Stati Uniti davanti ai tribunali di Trenton nel New Yersey e San Diego in California, impegnandosi a pagare un totale di 3 milioni di dollari ai consumatori americani che avranno i requisiti per insinuarsi nella causa. Alla causa si sono aggiunti anche altri consumatori, cui andranno 2,5 dei 3 milioni del risarcimento. Il giudice ha infatti stabilito che chiunque possa dimostrare di aver acquistato un barattolo di Nutella negli Stati uniti tra il 2008 e il 2012 è legittimato a presentare denuncia, entrando così nella class-action.
Oltre al risarcimento, la Ferrero dovrà cambiare la campagna pubblicitaria americana e modificare l’etichetta per evidenziare il livello di grassi e zuccheri presenti in un barattolo.
La class action “appena chiusa” è notizia del 2012 – vi avevo promesso un viaggio nel tempo, giusto? – ed è spiegata nel peggior modo possibile, cioè non spiegando assolutamente nulla. Perchè la Ferrero deve risarcire i consumatori? Nella maniera in cui è stata riportata, la “notizia” lascia intendere una punizione per il contenuto di olio di palma quando la realtà è ben diversa. Innanzitutto esiste un sito web dedicato dove ci si può documentare (linkare fonti sembra essere vietato in certi ambienti, paura di essere sgamati?) e i fatti sono abbastanza semplici.
- 8. Nutella is deceptively marketed, advertised, and sold to Plaintiff and the other
Class members as a “healthy” and “nutritious” food.- 9. The central message of Defendant’s marketing and advertising is that Nutella is a
“wholesome” food product and can be served as part of a “balanced” and “nutritious breakfast.”- 10. In Nutella’s marketing and advertising, Defendant omits that the nutritional value
claimed, if any, is not derived from Nutella, but is instead derived from other foods or drinks (e.g., whole grain breads, fruit and milk) which are advertised to be consumed along with Nutella.- 11. Defendant’s claims regarding Nutella are false and misleading because they omit
that Nutella contains high levels of saturated fat, the consumption of which has been shown to increase the blood cholesterol levels. High levels of cholesterol have been shown to increase one’s risk of hardening of the arteries, heart attack and stroke.- 12. Defendant’s claims regarding Nutella are also false and misleading because they
omit that Nutella contains over 55% processed sugar, the consumption of which has been shown to cause type 2 diabetes and other serious health problems.- 13. Indeed, the serving size, 2 tablespoons, contains 200 calories, 11 grams of fat —
3.5 of which are saturated fat (18% of your daily recommended value) — and 21 grams of sugar.- 14. As a result of its deceptive marketing and advertising, Defendant has generated
substantial revenues from the sale of Nutella.[…]
Nelle pubblicità oltreoceano, la Ferrero ha cercato di presentare il prodotto come sano, oltre ad essersi dimenticata di far presente quanto zucchero e grassi siano contenuti. L’etichetta sul prodotto ha però sempre riportato correttamente il contenuto della crema: sarebbe bastato leggerlo per rendersi conto di cosa sia fatta. Il nodo resta perciò il modo in cui è stato presentato oltreoceano: la Nutella è un dolce, paragonabile a qualsiasi snack o caramella; essa era presentata però come la chiave per una colazione sana, nutriente e bilanciata. I principali nutrienti provenivano da quello col quale si accompagna la Nutella a colazione, come latte e frutta. Per maggiori dettagli, potete leggere il documento originale.
Può sembrare una forzatura, ma come spesso accade in questi casi e come accaduto anche per la Red Bull, negli USA sparare sciocchezze nelle pubblicità è pericoloso. Le grandi aziende preferiscono dunque pagare cifre anche importanti che portare avanti le cause per anni e rischiare multe salatissime. Cercando su Internet, l’unica cosa che è stata cambiata sulla etichetta è il riferimento alla colazione bilanciata – le informazioni nutrizionali sono rimaste intatte.
La conclusione è semplice: la Nutella non è dannosa per la salute, o almeno non più di qualsiasi dolce o salsa. Considerando l’alto contenuto di zuccheri e grassi, è la quantità consumata a rappresentare il problema più grande. Tutti i cibi dolci o grassi vanno consumati con estrema moderazione. Anche se a colazione l’apporto calorico della Nutella non è di per sé negativo, non si può però mangiare solo Nutella né mangiarla tutti i giorni, più volte al giorno. Così ci si fa veramente del male.
In America si consumano troppi cibi dolci – potete approfondire anche divertendovi qui – e la Ferrero ha voluto giocare un po’ sporco presentando il proprio prodotto come più sano e nutriente della concorrenza, nonché una tentazione a cui molti non sanno dire di no. Personalmente preferisco il burro di arachidi… anche se si accompagna benissimo con la Nutella 😉
Aggiornamento – olio di palma
A seguito di alcuni commenti su Facebook, ho pensato di scrivere qualche riga di approfondimento relativo all’olio di palma (su cui esiste una discreta letteratura su BUTAC).
Ci sono due problemi che vengono sollevati: il problema ambientale e gli effetti negativi sulla salute. Entrambe le problematiche sono estremamente vaste, complesse e hanno “poco” a che fare con lo scopo originale del nostro articolo. Intendo dire che in relazione alla disinformazione specifica sulla Nutella, io ho solo evidenziato gli errori, ma approfondire non fa male.
Il problema ambientale è legato alla deforestazione per ampliare le coltivazioni oltre agli effetti negativi sulle risorse idriche e sui terreni. In Indonesia, che è uno dei maggiori produttori mondiali di olio di palma, il problema è molto grave; come spesso capita nei paesi in via di sviluppo, prima si espande il business e poi ci si preoccupa delle conseguenze. Si possono trovare uno studio recente e un articolo che ne descrivono il contenuto. Non esiste produzione agricola che non abbia effetti collaterali, ma il problema della deforestazione per far spazio a nuove piantagioni di palme è forse il problema più grande e va preso in considerazione seriamente. Noi non vogliamo fare gli avvocati della Ferrero, ma in uno dei link che trovate più sopra essi affrontano questo problema specifico.
Il Gruppo Ferrero si rifornisce attualmente di olio di palma dalla Malesia, dalla Papua Nuova Guinea e dal Brasile. Poiché Ferrero dedica molta importanza alla tracciabilità di questa materia prima, il gruppo è un membro attivo della Tavola rotonda per l’olio di palma sostenibile (Roundtable for Sustainable Palm Oil – RSPO www.rspo.org) sin dal 2005. La RSPO è un associazione composta da molteplici attori, istituita nel 2004 al fine promuovere lo sviluppo e l’utilizzo di olio di palma sostenibile.
Siamo in linea per il raggiungimento del 100% di olio di palma certificato RSPO, tracciabile e segregato entro la fine del 2014, con quasi un anno di anticipo rispetto alle tempistiche originariamente previste. In questo senso, segregato implica che l’olio di palma viene completamente tracciato, dalla piantagione alla distribuzione finale.Inoltre, la responsabilità di Ferrero non si fermerà al raggiungimento della certificazione, che rappresenta solamente il primo passo per soddisfare le aspettative dei nostri dipendenti e dei nostri consumatori.
Abbiamo deciso di rafforzare il nostro impegno nei confronti dell’approvvigionamento responsabile di olio di palma tramite la “Palm Oil Charter” al fine di rifornirci di olio di palma da fonti note senza favorire la deforestazione, l’estinzione di specie animali o vegetali, l’emissione di gas serra o la violazione dei diritti umani. Ferrero ha sviluppato una metodologia congiuntamente a TFT (www.tft-forests.org precedentemente denominato The Forest Trust) per valutare l’implementazione della Carta da parte dei nostri fornitori e per aiutare i coltivatori a spingersi al di là dei requisiti RSPO.
Riassumendo, tutti nell’industria alimentare sanno quali siano i problemi legati all’olio di palma e stanno cercando, anche stimolati da nuove normative, di acquistare olio da coltivazioni che rispettino il più possibile l’ambiente e le persone. Questo non li rende dei santi, ma nello stesso tempo vuol dire che l’azienda pensa a tutelare i suoi interessi economici sforzandosi di tutelare anche l’ambiente.
Per quanto concerne i suoi effetti sulla salute, l’olio di palma viene usato da buona parte dell’industria alimentare. Se trovate “oli vegetali” su un’etichetta, quasi sempre si tratta di olio di palma. Dal 14 Dicembre 2014 sarà fatto obbligo di specificare di quale olio si tratti, permettendo ai consumatori di conoscere con certezza ciò che mangiamo. Così, chi vorrà evitare l’olio di palma lo potrà fare, ma ribadiamo che la Ferrero ha già scoperto le carte con la Nutella e sul suo sito non nasconde questa informazione.
Ma davvero fa male e causa tumori? Come riporta Barilla (1) vi sono motivi validi per usare l’olio di palma.
In riferimento all’olio di palma, materia prima largamente utilizzata nella produzione di alimenti in tutto il mondo, Barilla lo utilizza per la consistenza, la fragranza e la neutralità di gusto che garantisce ai prodotti finali e perché rappresenta la soluzione ottimale per la sostituzione di grassi idrogenati che l’azienda ha scelto da tempo di non impiegare nei propri processi produttivi
- l’Olio di Palma, essendo un grasso solido a temperatura ambiente consente di raggiungere caratteristiche organolettiche ottimali dei prodotti da forno e ha consentito l’eliminazione dei grassi idrogenati dai nostri prodotti
- Barilla infatti non utilizza grassi idrogenati in nessun prodotto. Tra il 2011 e il 2012, inoltre, 27 ricette sono state riformulate riducendo i grassi tra il 10% e il 26%
Come ho già scritto, utilizzare l’olio di palma permette di ridurre o eliminare, come nel caso di Barilla, i grassi idrogenati e trans, alcune tra le cose peggiori che l’industria alimentare abbia prodotto. In una dieta ideale non si dovrebbero assumere grassi trans. Questo ovviamente non vuol dire che per evitare questo tipo di grassi dobbiamo riempirci di grassi saturi: dovremmo invece ridurre i grassi in generale, e senza ombra di dubbio la Nutella, come tutti i prodotti dolciari, non è adatta a un largo consumo. Ribadiamolo un’altra volta, prima di avenir accusati di voler difendere la Ferrero a tutti i costi.
Alcuni studi recenti sull’olio di palma sembrano trovare l’olio di palma meno dannoso di quanto generalmente sostenuto. Anche uno studio italiano dell’Istituto Mario Negri del 2013, dal quale estraggo giusto queste due frasi,
[a]s regards the role of palmitic acid in cancer risk, specific studies are few but epidemiological evidence does not support a role of SFAs, palmitic acid or palm oil in cancer development.
Despite striking uncertainties and gaps still persisting in our knowledge of the relationship between dietary fats and health, this review does not clearly provide evidence of a negative role of palmitic acid for health and much less of native palm oil, which is a complex alimentary matrix, in which palmitic acid is only one of its components
Allo stato attuale non esistono prove che l’olio di palma abbia un ruolo negativo sulla salute e non ci sono indicazioni reali di maggiori rischio di cancro. Quello che sappiamo con certezza è che consumare troppi grassi, oltre a far ingrassare, fa male alla salute e aumenta il rischio di molte malattie. Per l’ennesima volta, è quanto ne consumiamo a rappresentare il vero problema. Non possiamo suggerire di consumare olio di palma, né scoraggiarne l’uso: esistono pro e contro, ma l’importante è operare scelte ragionate che diversifichino la nostra dieta. Dato che entro breve sapremo sempre che tipo di grassi sono contenuti nel cibo che comperiamo al supermercato, possiamo scegliere i prodotti evitando di consumarne sempre dello stesso tipo!
Ovviamente, chi attaccherà la Ferrero per il gusto di farlo, continuerà a farlo; chi voleva qualche informazione in più, spero sia soddisfatto.
14/11/2014
Oggi facendo la spesa ho controllato tutte le creme simil Nutella che erano disponibili e tutte e 4 contenevano olio di palma. Perché nessuna crociata contro di loro?
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(1) Prima di insultarmi in base a pregiudizi basati su altri meme di Facebook, siete pregati di leggere qui.
Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.
neilperri @ butac.it
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