Il Vaers, i bambini morti e le segnalazioni

Le segnalazioni anonime al VAERS, quelle che non permettono la verifica, dovrebbero farci drizzare subito le antenne...

Ci segnalate che su alcuni siti italiani, primo fra tutti Renovatio 21, sta circolando la traduzione di un articolo pubblicato in origine sul sito americano The Defender (Children Health Defense). Titolo dell’articolo originale:

Number of Children Who Died After COVID Shots Much Higher Than VAERS Reports Indicate, Analyst Says

Che su Renovatio viene tradotto letteralmente:

Vaccini COVID, il numero di bambini morti dopo le iniezioni è molto più alto di quanto indicato dai rapporti dei database, afferma l’analista

L’articolo è di quelli fatti apposta per colpire quelle persone già polarizzate in una direzione ben specifica, persone che purtroppo difficilmente leggeranno BUTAC per comprendere meglio i fatti. Ma riteniamo che sia utile fornire qualche strumento ulteriore di analisi, anche se si tratta di una ripetizione di cose già dette più volte proprio su queste pagine.

L’articolo che ci avete segnalato comincia così:

Molti rapporti VAERS elencano «età sconosciuta» per le persone che sono rimaste danneggiate o sono morte a seguito di un vaccino COVID-19. L’analista del VAERS Albert Benavides ha detto che uno sguardo più attento ai riassunti dei rapporti spesso rivela l’età della vittima, ma il VAERS non aggiorna i rapporti per riflettere questo. Se così fosse, il numero di decessi infantili dopo il vaccino sarebbe molto più alto.

Come abbiamo spiegato più volte VAERS è un sistema di segnalazione passiva che accetta rapporti di eventi avversi da chiunque, senza valutare automaticamente se l’evento possa essere causato dal vaccino. Questo significa che i dati riportati su VAERS includono tutti gli eventi segnalati, ma non stabiliscono un nesso di causalità tra il vaccino e l’evento segnalato. Ad esempio, alcuni eventi avversi segnalati possono essere coincidenze e non correlati alla vaccinazione, altri possono essere eventi assolutamente inventati, come abbiamo già avuto modo di spiegare. I rapporti VAERS pertanto, come riportato chiaramente in testa a ognuno di loro:

I rapporti VAERS possono contenere informazioni incomplete, imprecise, casuali o non verificabili. Anche le segnalazioni al VAERS possono essere distorte.

E guarda caso tutte le segnalazioni che vengono usate nell’articolo a sostegno della tesi riportata sono prive di dati che permettano di valutare la veridicità di quanto affermato. Non viene detto dove sarebbe stato somministrato il vaccino e non viene detto da chi sarebbe stato somministrato, due informazioni basilari per poter arrivare a una verifica.

Capiamoci, se la segnalazione viene fatta da un medico il medico compila tutti i campi necessari, se viene fatta da chi ritiene di aver avuto un danno dal vaccino non compilare quella parte significa non voler esser identificati; se il danno da vaccino segnalato è (secondo chi segnala) causa di morte del paziente, inviare una segnalazione senza compilare anche quei campi è controproducente, visto che non permette poi la richiesta di compensazione per danni potenzialmente causati da un vaccino e pone per l’appunto dubbi sulla validità della segnalazione stessa.

E invece guardate questa scheda che parla di un bambino di sei anni che sarebbe morto a seguito del vaccino:

Non c’è un nome di un medico, ma neppure una descrizione dell’evento avverso che avrebbe portato il bambino alla morte, solo la stessa cosa ripetuta più volte:

My son has died from a Pfizer vaccine; I have a dead child in my arms; I have a dead 6 years old in my arms; Vaccine doesn’t work.

Se tuo figlio di sei anni muore e c’è il dubbio che sia colpa del vaccino la prima cosa che viene fatta è un’autopsia per verificare le cause del decesso, e nella segnalazione VAERS bisognerebbe riportare l’esito dell’autopsia. Invece abbiamo qualcuno che ha chiaramente una sola cosa in mente: screditare il vaccino anti-Covid con un racconto ad alto contenuto emotivo (“ho un bambino morto tra le mie braccia, ho un bambino di sei anni morto tra le mie braccia”) e null’altro.

Ma gli studi condotti dal CDC hanno dimostrato che la maggior parte degli eventi avversi riportati nei bambini sono lievi e si risolvono spontaneamente. Durante i trial clinici e i programmi di monitoraggio, la maggior parte delle reazioni segnalate erano di natura lieve o moderata, come dolore al sito di iniezione o febbre; dare a intendere diversamente sulla base dei dati del VAERS è disinformare. Se queste allarmanti segnalazioni al VAERS fossero veritiere conterrebbero i dati che ne permettono la verifica, il fatto che praticamente nessuna di esse ce li abbia dovrebbe farci rizzare le antenne.

Basterebbe questo a farvi capire che articoli come quello di cui stiamo parlando non hanno nessuna autorevolezza e che gli “analisti esperti” non sono altro che soggetti interessati a far leva su paura e disinformazione. Perché lo fanno? Perché dietro queste associazioni come The Defense girano soldi facili, soldi legati alla pseudomedicina, a cicli di conferenze, a libri e documentari, soldi a cui sono interessati in tanti. Certo, ci sono soldi anche dietro  ai vaccini, le case farmaceutiche non sono enti di mutuo soccorso, e guadagnano benissimo, ma i soldi delle case farmaceutiche non sono soldi facili, per poterli guadagnare bisogna fare ricerca costosa e se si sbaglia si rischiano cause miliardarie, mentre chi diffonde disinformazione al massimo rischia un po’ di cattiva pubblicità, in qualche caso una multa per segnalazione falsa al VAERS (ma devono essere beccati sul fatto) e nulla di più.

Sperando di avervi aiutato.

maicolengel at butac punto it

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