5G, l’umanità finirà in 7 anni
AGGIORNAMENTO: Il sito su cui erano apparsi gli articoli di cui parliamo qui di seguito ha provveduto a un’aggiunta ai due articoli in seguito alla pubblicazione del nostro pezzo.
Tra i tanti articoli che girano sul 5G ce n’è uno di maggio 2019 che ancora non avevo visto circolare. Pubblicato su un blog che si occupa principalmente di telefonia mobile, titolo dell’articolo:
5G: la scienza dimostra che causerà la fine dell’umanità in 7 anni
La sopravvivenza della razza umana potrebbe essere messa in pericolo a causa della nuova tecnologia 5G e delle sue radiazioni
L’articolo pubblicato su TecnoAndroid è di poche righe, evita attentamente alcun approfondimento e riporta solamente queste informazioni:
Martin Pall, docente presso l’università di Washington, afferma che il 5G potrebbe distruggere l’umanità per come la conosciamo. In primis per via delle radiazioni a cui l’uomo sarà sottoposto con l’avvento della nuova tecnologia che renderà tutto il globo perennemente connesso a tutto: device, computer, strutture, aziende, edifici, sistemi e molto altro. Quest’esposizione alle radiazioni potrebbe portare a delle modifiche del DNA.
Infatti le modifiche del DNA potrebbero creare problematiche con la capacità di riproduzione dell’uomo. Lo scienziato ipotizza la fine dell’umanità a causa dell’infertilità che si creerà con il 5G.
Come ben sapete non sono un ricercatore ma solo un blogger col pallino per la verifica di fatti e fonti. Non avevo sentito prima il nome di Martin Pall, ma l’ho cercato in rete. Curiosamente, a parte mille blog che ne diffondono i tanti allarmismi, trovo pochissimo materiale scientifico serio pubblicato sui suoi studi. In compenso su Wikipedia in norvegese trovo queste parole (tradotte grazie a translator):
Pall ha ricercato meccanismi e cause di condizioni infiammatorie croniche. Ha lanciato un’ipotesi che ha chiamato NO / ONOO che indica la disfunzione nella gestione del corpo dell’ossido nitrico e del perossinitrito . Egli ritiene che sia la causa di numerose malattie e condizioni in cui non sono noti modelli esplicativi o biomarcatori per la diagnostica, tra cui la fibromialgia e la sindrome da stanchezza cronica (ME). Inoltre, crede che l’intolleranza ambientale chimica e la sensibilità elettrica può essere spiegato dallo stesso paradigma, queste sono diagnosi che non sono scientificamente riconosciute. Tra le cause scatenanti della condizione NO / ONOO, Pall ritiene che il composto del mercurio tiomersale sia usato in alcuni vaccini.
Un comune denominatore per le condizioni che Pall attribuisce a NO / ONOO è che ci sono poche opzioni di trattamento somatiche. Tuttavia, egli ritiene che questo possa essere trattato con vitamine e antiossidanti e ha sviluppato una propria gamma di supplementi che porteranno rimedio alle condizioni.
Mentre le ipotesi di Pall sono scarsamente riconosciute nell’ambiente scientifico, sono state abbracciate da ambienti alternativi , in particolare nel caso di gruppi che lottano per il riconoscimento dell’ipersensibilità elettrica, dell’intolleranza chimica ambientale e delle relazioni con il vaccino e l’autismo.
Quindi siamo di fronte a un professore universitario i cui studi non sono particolarmente apprezzati dalla comunità scientifica, ma presi come oro colato dai sostenitori delle pseudoscienze. Un professore che ha teorizzato cause per certi tipi di infiammazione cronica, cause che è possibile curare usando integratori che vende direttamente lui.
Non so voi, ma io quando leggo queste cose mi fermo. Di 5G abbiamo parlato ormai infinite volte, oggi non linko BUTAC, ma Query (rivista del CICAP) e vi riporto un piccolo stralcio di quanto hanno scritto a maggio 2019:
In sintesi, l’argomento è oggetto di migliaia di studi, che nel complesso non trovano un rischio relativo all’esposizione di onde radio dovuta a ripetitori. Ci sono aspetti di incertezza su possibili rischi connessi con l’uso del cellulare, in quanto il trasmettitore è posto a pochi centimetri dalla testa. Viene spesso citata la classificazione dell’IARC che pone l’esposizione alle onde radio dei cellulari come “possibile cancerogeno”, basandosi su studi di un ricercatore svedese che nota un aumento di gliomi (tumori cerebrali) in utilizzatori pesanti di cellulare. Il documento dell’IARC specifica però che la classificazione non riguarda i ripetitori, per via appunto delle esposizioni molto minori. L’American Cancer Society, nel suo commento al lavoro dell’IARC, conclude che le evidenze di un rischio sono deboli e che non permettono di stabilire un nesso di causa-effetto, suggerendo l’uso di auricolari per chi sia preoccupato del rischio. Anche un documento dell’Istituto Superiore di Sanità fornisce valutazioni simili.
Abbiamo visto polemiche simili ogni volta che si è cambiata la tecnologia di trasmissione dei dati, fin dai primissimi telefoni cellulari. Esiste una fascia di popolazione facilmente influenzabile da soggetti come Martin Pall. Occorre continuare a spiegare le cose nella maniera più semplice possibile, perché le paure passino, perché la disinformazione può fare danni su vari livelli, convincendo la gente di cose inesatte. Sul 5G è da mesi in atto una campagna di disinformazione spinta da soggetti che hanno già pronti svariati modi per guadagnarci qualcosa. Da chi vende cappellini anti-radiazioni a chi propone integratori come Martin Pall.
State in campana, non fatevi abbindolare dai venditori d’olio di serpente.
Giusto per farvi sorridere, sempre su TecnoAndroid, un mese prima avevano pubblicato un altro articolo, identico a questo di cui abbiamo appena parlato, con una sola differenza:
Il 5G causerà la nostra estinzione in 5 anni a causa delle sue radiazioni
Ad aprile la previsione era di 5 anni…
Dopo questi due articoli TecnoAndroid finisce in black list.
maicolengel at butac punto it