L’ammissione di AIFA sul vaccino anti-COVID
...e chi continua a cercare di confondere le acque!
Il 14 agosto 2024 Andrea Zambrano su La Nuova Bussola Quotidiana titolava:
L’ammissione di Aifa riscrive la storia: «Il vaccino non ferma il contagio»
E nelle primissime righe dell’articolo raccontava:
Nel rispondere all’associazione Arbitrium PSG, Aifa ammette ciò che era già emerso dalle case farmaceutiche e da Ema: «Nessun vaccino Covid-19 previene la trasmissione del Sars cov-2». Il decreto che obbligava al vaccino i sanitari si basava su assunti falsi e così anche l’imposizione del Green pass. E lo Stato lo sapeva.
Ammissióne s. f. [dal lat. admissio -onis, der. di admittĕre «ammettere»] Accettazione, approvazione: a. di una verità, della fondatezza di una tesi; riconoscimento: a. dei proprî errori. In partic., nel processo civile, riconoscimento effettuato, esplicitamente o implicitamente, da una parte (o dal suo rappresentante processuale o dal suo procuratore) di un fatto sfavorevole affermato dalla controparte.
AIFA non ha ammesso nulla perché nulla c’era da ammettere, come lo stesso Zambrano scrive era “già emerso dalle case farmaceutiche” – e non da ieri o da ieri l’altro, ma dal 2021, come già facevamo presente anche noi in maniera molto chiara in seguito a un’infelice uscita di Bruno Vespa a marzo 2021.
Quindi siamo di fronte a una notizia riportata per un pubblico ben preciso, coloro che non si sono informati in questi tre anni, a cui si dà a intendere che quanto detto da AIFA sia una novità. Quando novità non è affatto.
Questo genere di notizia è un esempio lampante di comunicazione mirata a un pubblico specifico, ovvero coloro che non hanno seguito attentamente l’evoluzione della ricerca scientifica negli ultimi anni, che sia perché hanno preferito non farlo, o che sia perché seguono fonti molto attente a selezionare le informazioni a cui il loro pubblico può avere accesso.
Non ci deve pertanto sorprendere che la domanda ad AIFA sia partita da un’associazione i cui primi articoli sul web nel 2022 titolavano:
QUERELA CONTRO OBBLIGO VACCINALE E SUPER GREEN PASS
La vaccinazione di massa potrebbe configurare persino un pericolo per la salute pubblica.
Che ci sia un filo di pregiudizio verso i vaccini da quelle parti?
La notizia nel frattempo ha fatto il giro di tanti canali disinformativi del web italiano, qui ByoBlu con la firma di Miriam Gualandi:
AIFA ALL’ASSOCIAZIONE ARBITRIUM: “NESSUN VACCINO COVID PREVIENE TRASMISSIONE INFEZIONE”
MeteoWeb con la firma di Francesca Zavattieri:
AIFA svela (con 3 anni di ritardo): “Nessuno dei vaccini COVID approvati previene l’infezione”
La Pressa con la firma di Gianni Galeotti:
Aifa: nessun vaccino approvato presenta l’indicazione ‘prevenzione dell’infezione’
La Verità con un articolo di Alessandro Rico:
Alla fine si arrende pure AIFA ” I vaccini non immunizzano”
Rico non si limita al titolo, ma scrive che:
…che le iniezioni fermassero il virus era il presupposto sul quale sono stati fondati obbligo vaccinale e green pass
E come detto ormai fino alla nausea questa è una balla, e un giornalista per fare bene il suo lavoro dovrebbe ammettere quando sbaglia. Invece qui si insiste a ripetere bugie pericolose con piena consapevolezza che dove imperversa la post-verità, come nelle bolle antivacciniste, dei fatti non importa assolutamente nulla a nessuno. Ma i fatti se ne infischiano di quale reazione provochino nel pubblico che li legge, e rimangono fatti, per quanto possa essere lungo l’elenco di giornalisti che racconta sciocchezze. Un fatto accertato, ad esempio, è che a dicembre 2020 il governo italiano pubblicava un elenco di risposte alle fake news più comuni sulla pandemia.
Tra le affermazioni da chiarire leggiamo:
È inutile farsi fare la vaccinazione anti Covid-19 perché il vaccino non uccide il virus e non blocca l’epidemia
A cui il Ministero della Salute, il 23 dicembre 2020, rispondeva:
Il vaccino serve ad attivare i meccanismi di difesa del proprio organismo contro il virus, così in caso di contagio le nostre difese immunitarie sono già pronte a reagire per rendere inefficace il virus.
Ovvero già il 23 dicembre 2020 era ben noto che il vaccino non preveniva l’infezione, e non immunizzava – ovvero, per concludere, sia i produttori che le autorità sanitarie dei vari Stati sapevano (e non nascondevano) che il vaccino non avrebbe bloccato la malattia, bensì che avrebbe “semplicemente” aiutato le nostre difese immunitarie a contrastarla.
EDIT per chiarire un punto importante:
Distinzione tra Immunizzazione e Prevenzione della Trasmissione
Immunizzazione: Quando si parla di “immunizzazione”, ci si riferisce al processo attraverso il quale il vaccino stimola una risposta immunitaria nell’organismo. Questa risposta consiste nella produzione di anticorpi e nella formazione di una memoria immunitaria che consente al corpo di rispondere più rapidamente e in modo più efficace se esposto al virus in futuro. In altre parole, il vaccino rende l’individuo “immunizzato” nel senso che il suo sistema immunitario è preparato a combattere il virus.
Prevenzione della trasmissione: La prevenzione della trasmissione si riferisce alla capacità di un vaccino di impedire non solo l’infezione nella persona vaccinata, ma anche di bloccare la capacità di quella persona di trasmettere il virus ad altri.
Il vaccino immunizza (nel senso che stimola una risposta immunitaria), ma non blocca necessariamente la trasmissione del virus al 100%. Questo è un dettaglio importante e che è stato a volte confuso o semplificato in modo eccessivo in molti contesti giornalistici.
Se queste informazioni non sono arrivate fin da subito al grande pubblico non è colpa di AIFA o del governo o delle case farmaceutiche, ma dei tanti che, invece che informare, durante la pandemia hanno preferito comunicare un tanto al chilo visto che tutto questo portava loro visualizzazioni, follower, donazioni. Soggetti che andrebbero puniti per quello che hanno fatto e che invece tuttora sono liberi di fare i giornalisti. Ci teniamo a ribadire non parliamo solo dei soliti noti disinformatori, ma di tanti, troppi giornalisti del mainstream che anche su media di portata nazionale hanno diffuso sciocchezze a raffica.
Chi in questi giorni sta sostenendo che AIFA si sarebbe “arresa”, che abbia “ammesso l’errore”, per dimostrare la sua ragione, dovrebbe pubblicare la prova che AIFA tra dicembre 2020 e il 2023 abbia sostenuto che i vaccini immunizzassero, peccato che questa prova non esista. Chi, sbagliando, ha sostenuto che i vaccini prevenissero la malattia non è AIFA, ma politicanti e giornalisti, gente di cui dovreste ormai aver imparato a non fidarvi senza prima una qualche verifica.
Le redazioni e i partiti avrebbero dovuto fare un mea culpa post pandemia, ammettere di aver lucrato sulla sensazionalizzazione a discapito dei fatti. Non l’ha fatto nessuno, e anche le testate che si vantano di essere dalla parte della razionalità raramente hanno attaccato direttamente questo atteggiamento: si sa, cane non mangia cane…
Concludendo
L’affermazione che AIFA “ammetta” qualcosa di nuovo è fuorviante, in quanto ciò che viene riportato era già noto e chiarito dalle autorità sanitarie e dalle case farmaceutiche fin dalla fine del 2020. Questa strategia di reiterare domande già risolte, insinuando che vi sia una novità o una rivelazione su qualcosa che è stato nascosto finora, è un metodo già osservato in altre circostanze e viene utilizzato per alimentare dubbi e incertezze in una parte del pubblico, piuttosto che fornire un’informazione corretta e completa.
maicolengel at butac punto it
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