Antivaccinismo e marketing
Il Gatto e la Volpe, nel 2024, ci avrebbero raccontato che con le nostre monete d'oro stavano organizzando Norimberga 2
Ci avete segnalato un video su TikTok, un video che diffonde disinformazione antivaccinista senza fonte alcuna. Vi mostriamo solo uno screenshot:
Nel video si parla di vaccini, ma in sovraimpressione troviamo il link a una specifica pagina web, che tutto sembra tranne un blog di medicina o informazione. E difatti se cerchiamo quell’indirizzo finiamo su un sito che vende prodotti alimentari, lo stesso sito proprietario dell’account TikTok che diffonde il video.
Nel corso degli anni le abbiamo viste davvero tutte, ma diffondere video antivaccinisti – ricordiamo, privi di qualsiasi fonte – per veicolare un messaggio pubblicitario ci mancava.
Non farò il nome del sito, vorrei evitare di fare a mia volta pubblicità gratuita a questi soggetti, ma ho ritenuto interessante parlarne qui su BUTAC perché è davvero una nuova forma di marketing a cui ancora non ci eravamo mai trovati di fronte. È evidente che chi ha realizzato quel video si sta rivolgendo a un pubblico specifico, quello appunto delle persone spaventate dai vaccini. Un pubblico che, sull’onda della solidarietà nei confronti di chi aveva un pensiero affine, negli ultimi quattro anni ha donato soldi a gente che li ha usati per aprire canali televisivi, o ci ha comperato fantomatici strumenti di misurazione e analisi, un pubblico convinto di versare il proprio denaro a persone che li stanno aiutando o che lottano per cercare una “verità” che non troveranno mai, perché esiste solo nelle narrazioni costruite in questi ambienti nel corso degli anni e non ha niente a che fare con la realtà dei fatti.
Un pubblico che non si rende conto che quelli a cui stanno donando i propri sudati risparmi non sono altro che una moderna versione del Gatto e la Volpe di Pinocchio, e che loro sono le vittime, da spremere finché ci sono denari da ricavare.
Purtroppo quando ci se ne rende conto è troppo tardi, il danno è già fatto e i denari donati (o usati per incauti acquisti) si sono già volatilizzati, e il Gatto e la Volpe sono protetti dagli scudi alzati di chi ancora crede in loro.
Sappiamo bene che alcuni di voi ritengono che questa sia una giusta punizione per chi casca nella disinformazione, noi invece no. Noi crediamo che le vittime della disinformazione andrebbero prima di tutto difese e aiutate, come i seguaci delle sette. Si tratta di persone suggestionabili che sono state plagiate da soggetti che non hanno alcuna etica. Negli anni di soggetti così ne abbiamo visti tanti, e a oggi pochissimi hanno subito qualche condanna, giusto la punta dell’iceberg.
Siccome la giustizia, quella reale, raramente riesce a punirli, l’unica maniera è continuare a spargere semini di spirito critico, sperando che si diffondano sempre di più, sperando che in un futuro di quanto facciamo non ce ne sia più alcun bisogno…
redazione at butac punto it
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