Avvelenatori di pozzi – Weltanschauung Italia
Le mutazioni della disinformazione
C’era una volta una pagina Facebook gestita da complottari altamente politicizzati. Si trattava di una pagina dove era abbastanza palese la simpatia per quel mondo immaginato da un tizio coi baffetti che per fortuna è morto sucida in un bunker.
Ma era una pagina abbastanza innocua, chi si ritrovava in quei valori (per esempio ebrei schifo, Assad santo) poteva seguirla, chi non era interessato poteva ignorarla. Col tempo però chi la gestiva, da estremista e basta, è diventato appunto pure complottista. Ogni mese che passava le cose peggioravano, poi è arrivata la pandemia. E la pagina ha perso completamente la bussola.
Sto parlando di Weltanschauung Italia, pagina che per anni ha condiviso narrazioni estremiste. Ma solo negli ultimi otto mesi l’avvelenamento del pozzo è diventato in qualche modo pericoloso. Specie alla luce delle oltre ventimila persone che seguono la pagina e interagiscono coi suoi post quotidianamente.
Sia chiaro, in passato hanno cavalcato ogni storia di disinformazione che andasse bene alla loro narrazione. Siamo di fronte a un gruppo che credo sia contento di esser definito come merita, ovvero neonazista. Gente che con la pandemia ha perso completamente ogni dignità. Se prima tentavano post politici che potevano essere degni di qualche rispetto (perlomeno per come erano redatti) con l’avvento dell’emergenza sanitaria le cose sono completamente cambiate.
Si è passati dal condividere sbrodolate testuali finto filosofiche, al punto che in certi momenti ho creduto a gestir la pagina ci fosse anche Fusaro, al condividere roba così:
Non vi sarebbe mai potuta essere una pndemia kvid, senza l’incapacità di poter più distinguere la realtà dalla finzione. Altrimenti tutto sarebbe stato smascherato, e in fretta. Occorreva quindi, fin da subito, tappezzare il mondo di kvid, affinché la gente vedesse kvid e pensasse di vivere in un mondo kvid. Senza poterlo più distinguere dal mondo reale. La frattura con la realtà era essenziale. Come il disorientamento. Fate che un giorno, i media dovessero iniziare a dirvi, che un mutamento in atto rende la pelle delle persone verdina. Fate che ve lo dicono tutti, e tutti i giorni. E che però, nel contempo, vi obblighino – fin da subito – ad uscire di casa indossando degli occhiali, con lenti verdine. Fate che, a forza di tenerli indosso, non capite più se dovete dar retta ai vostri occhi, o a quegli occhiali che siete costretti ad indossare. Fate che, se direte che forse le persone non hanno la pelle verdina, vi diranno che negate la realtà. Fate che, un giorno, vi sentirete meglio, anche voi, a dire che le persone hanno la pelle verdina. E terrete gli occhiali indosso, per convincervi delle vostre nuove idee.
Attaccano studiosi come Barbara Gallavotti perché si è permessa di dire quello che sono anni che tanti cercano di spiegare…
Lo fanno perché qualcuno si è permesso di dire che chi crede in questi complotti ha dei processi mentali molto simili a chi ha delle demenze. La cosa è dimostrata, e non è la prima volta che se ne parla. Nel 2008, ad esempio, Bill Maher in un documentario sulle religioni intervistò il dottor Andrew Newberg, autore di un libro di cui suggerisco la lettura.
Ma non è per gli attacchi che la pagina muove che ho deciso di scrivere queste righe, no, lo spunto è venuto da un post dell’11 novembre, ennesimo post di avvelenamento del pozzo.
Gli admin della pagina hanno infatti condiviso questo screenshot con relativo testo:
Lo screenshot è seguito da questo post:
Qualche giorno fa è accaduto un fatto grave di cronaca a Torino. Nell’articolo si legge: 《Le condizioni della piccola restano gravissime per quanto stazionarie ed è ricoverata al sesto piano del Regina Margherita, nel reparto di Rianimazione del blocco Covid dell’ospedale infantile, visto che è risultata positiva al coronavirus. 》 《Visto che anche il bambino era positivo al Covid, l’autopsia verrà eseguita all’ospedale Amedeo di Savoia, attrezzato per questo tipo di esami》 Riassumendo, una bimba arriva in condizioni gravissime con una pallottola in testa e le fanno il tampone. Sull’altro bimbo deceduto bisognerá fare l’autopsia perchè era “positivo”. Vedete, se non si comprende che è tutto l’ingranaggio e i suoi protocolli che sono VOLUTAMENTE marci non si capirá mai il perchè di tale situazione. Ribadiamo ancora, trattasi di un’emergenza indotta per altri fini.
Il post è di quelli tipici per colpire menti suggestionabili. Racconta cose sufficientemente vere (e tragiche) da venire scambiate per verità assolute, quello che manca è il buonsenso nell’analizzarle.
Vediamo di capirci. Il titolo screenshottato viene da Fanpage, ma nell’articolo di Fanpage i due virgolettati che riporta mancano. Da dove vengono? Da un articolo di Repubblica del giorno dopo. Articolo che riportava le condizioni della bimba dopo aver passato la prima notte. Purtroppo anche la piccola Aurora è morta l’11 novembre.
Repubblica non raccontava nulla di così strano. Chiunque entri in ospedale durante la pandemia viene testato, sia per tutelare la salute di chi lo avrà come paziente, sia per tutelare la salute di chi gli sta vicino. Non è stata fatta l’autopsia al bimbo perché positivo al Covid, ma perché si cerca di capire se i membri della famiglia fossero stati sedati prima del tragico gesto.
…dall’esame tossicologico e anche dalla posizione dei corpi si potrà capire se la famiglia sia stata sedata dall’assassino prima del delitto.
Repubblica queste cose le spiegava nel suo articolo, gli admin di Weltanschauung Italia evitano di riportarlo ai loro lettori perché non li aiuta con la loro narrativa, consci che chi li segue non andrà a fare alcuna verifica.
Chissà se qualcuno negli uffici della polizia postale vorrà prima o poi interessarsi a soggetti come gli admin di questa pagina. Uno purtroppo risulta residente all’estero, ma ce ne sono tre che stanno qui da noi. Avvelenano il pozzo in maniera pesante, sfruttando antivaccinismo, negazionismo, il tutto – sorprendentemente – condito con un pizzico di Q…
Non credo di dover aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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