Le banche europee e il contante
È il caso di precipitarsi al bancomat? O è il caso di imparare a distinguere una notizia dal clickbait?

Il 18 febbraio 2025 su Money .it è uscito un articolo dal titolo:
Le banche europee fanno un annuncio importante. Gli italiani si precipitano al bancomat
L’articolo porta la firma di Alessandro Nuzzo. Il 20 febbraio 2025 sul sito CircuitoLavoro esce un articolo firmato da “Nadia” dal titolo:
Le Banche europee lanciano un avviso ufficiale: “Tenete in casa i contanti” | C’é pericolo per i conti correnti
Money spiega poi nell’articolo:
Gli istituti bancari di diverse nazioni europee stanno consigliando di tenere a casa una certa somma di denaro contante in caso di emergenza. La banca centrale olandese ha consigliato di tenere tra 200 e 500 euro come riserva. In Svezia la banca raccomanda di tenere 170 euro a persona che servono per la sussistenza di una settimana. In Italia non ci sono state indicazioni ma sempre più persone in Europa si stanno precipitando agli sportelli bancomat per prelevare denaro contante. Il motivo è l’incertezza per il futuro dopo i continui attacchi hacker di questo periodo e il timore di non poter avere accesso al conto corrente.
La notizia è la stessa, a nostro avviso mal spiegata nei titoli ma anche nel testo stesso degli articoli. Le “banche europee” a cui si fa riferimento sono solo quella olandese e quella svedese. Siamo andati a fare delle verifiche partendo dall’Olanda.
Il caso olandese
In Olanda ci sono alcune testate che a dicembre hanno titolato in maniera simile, sostenendo che la banca centrale olandese avesse dato indicazioni su quanto contante avesse senso tenere in casa. A dicembre sul sito della banca è stato pubblicato un articolo in cui si spiegavano i rischi degli attacchi informatici ai sistemi di pagamento digitale, ma specificando che sta agli stessi istituti finanziari farsi carico del problema, con sistemi sempre più sicuri e resilienti. Poi a febbraio hanno pubblicato un aggiornamento del suddetto articolo, ma anche qui nessun suggerimento sul tenere contanti in casa, solo spiegazioni sui possibili pericoli di attacchi informatici ai sistemi bancari.
Il suggerimento sul contante viene menzionato una prima volta a ottobre 2024, da NPO Radio, e la cifra è di 50 euro. Il problema è che cercando sul sito della banca olandese non si trova traccia di questo suggerimento, solo articoli che raccontano della cybersicurezza digitale senza dare indicazioni ai correntisti. E difatti non è stata la Banca Centrale Olandese a rilasciare quel suggerimento, ma il Nibud, Nationaal Instituut voor Budgetvoorlichting, che dal 2021 suggerisce ai cittadini olandesi di tenere sempre 50 euro disponibili in contanti per eventuali emergenze legate a interruzioni momentanee di corrente. Sia chiaro, il Nibud riporta i suggerimenti del Ministero della Giustizia e Sicurezza su quello che dovrebbe essere il contenuto dei kit di emergenza da tenere in casa, suggerimenti che vengono dati dai canali di comunicazione legati alle emergenze in tutto il mondo, e che includono sempre anche un po’ di contante. Dare a intendere che il suggerimento sia una novità relativa solo a quest’ultimo periodo è disinformazione mista a un filo di sensazionalismo acchiappaclick.
Il caso svedese
Non troviamo invece specifiche indicazioni da parte della banca svedese sul tenere contanti in casa; anche in un rapporto di gennaio 2024 in cui si parla di crimini informatici legati all’uso del denaro non ci risulta venga mai suggerito di tenere contanti a portata di mano. Sia chiaro, come nel caso precedente è suggerito dall’Agenzia per la protezione civile di tenere una piccola somma in contanti all’interno di un eventuale kit di emergenza, ma questa non è una novità del 2024 o del 2025, si tratta di un’indicazione che in Svezia, come in Olanda e in tanti altri Paesi, è prevista da sempre. Si tratta di buonsenso, esattamente come potrei dirvi che tenere da parte una o due sterline d’oro può essere sempre una buona idea. Ma un conto è spiegare cosa può essere utile in caso di un’emergenza, un conto è dare a intendere che ci sia una specifica indicazione da parte degli istituti bancari.
Concludendo
Non c’è nessun “avviso lanciato dalle banche europee”, come invece hanno titolato alcune testate italiane cercando di fare leva sulle paure dei lettori. Ci sono indicazioni di buon senso, che vengono diffuse da anni nei Paesi in cui tenere kit per le emergenze è la normalità. In Italia, anche nelle zone dove sarebbe il caso essere pronti – come chi vive in aree altamente instabili a causa di terremoti o attività vulcanica – siamo abituati a essere impreparati. Noi di BUTAC siamo assolutamente d’accordo che sarebbe importante imparare come comportarsi in caso di emergenza, ma riteniamo che non vada sfruttato il clickbait: le cose andrebbero sempre raccontate coi fatti.
redazione at butac punto it
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