Il beagle reso cieco e Telethon
Rieccoci, come promesso ecco un’altra campagna contro Telethon, questa onestamente l’ho capita davvero poco. Viene condivisa l’immagine di un beagle, con al posto di un occhio una ferita chiusa con dei punti. L’immagine, creata dalla pagina NonSoloAnimali, riporta la scritta:
Beagle reso cieco per testare shampoo e saponi della P&G
Chi la condivide in questi giorni la fa girare con questo post:
Telethon è questo! #stopvivisezione
Fermiamoci un secondo, avete ben chiaro cosa sia Telethon?
Telethon è stata creata in Italia nel 1990 da Susanna Agnelli in collaborazione con l’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm) per finanziare e promuovere ricerca scientifica sulle malattie genetiche, malattie rare.
Telethon non finanzia gli studi sugli shampoo, ma solo ricerca su malattie genetiche e malattie rare. Sono cose differenti dal testare gli shampoo, o qualsivoglia prodotto cosmetico. Si tratta di roba seria, fatta per migliorare le condizioni di vita di pazienti con malattie magari non abbastanza diffuse perché le case farmaceutiche s’impegnino nella ricerca, troppe poche possibilità di rientrare dei costi, Telethon e la ricerca che finanzia sono la sola possibilità per certi malati, chiunque condivida immagini così sostenendo che rappresentino quello che fa Telethon è vergognoso.
Detto questo è comunque importante andare a verificare l’immagine del povero beagle, per saperne di più, per approfondire. In questo ci aiutano i ragazzi di Snopes, dove quest’immagine era stata trattata a maggio 2016.
Snopes ci spiega che l’origine della foto non è certa, ma è stata fatta circolare online fin dal 2012, accusando svariate aziende di essere colpevoli dell’avere testato prodotti cosmetici sul povero cane. Nel 2013 veniva sfruttata su Instagram per attaccare l’Istituto Royal di São Roque , a 59 km da San Paolo in Brasile. Vero che all’istituto Royal ci fossero dei beagle, purtroppo le norme brasiliane non impongono all’istituto di comunicare quali fossero le sperimentazioni in corso, pertanto è impossibile verificare a quali aziende fossero collegate e se si trattava di test cosmetici o ricerca medica. A seguito di immagini come quella del beagle gli animalisti della zona erano insorti, facendo irruzione nel laboratorio e mandando a ramengo dieci anni di ricerche a detta dei direttori scientifici dello stesso. Che fossero ricerche sulla cosmesi o di medicina non è dato saperlo, ma si tratta comunque di dieci anni di lavoro persi. Chi fa questi attacchi crede di agire per il bene degli animali, fomentato e sobillato da altri, che di solito si sporcano le mani davvero poco, ma senza rendersi conto che i soggetti alle loro spalle non sono i virtuosi animalisti che vorrebbero fare credere, ma soggetti con precisi interessi economici, soggetti che fanno raccolte fondi, prendono il 5 per mille ed elemosinano costantemente denaro. Come lo spendano non è dato sapere visto che a oggi di tutte le ricerche che sostengono di finanziare non hanno portato il benché minimo risultato.
Non credo serva aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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