Bill Gates, ByoBlu e il complottismo

I sistemi con cui la disinformazione e le narrazioni complottiste prendono piede nel nostro Paese sono tanti, ma quello principale è lo pseudogiornalismo, materia in cui alcuni sono particolarmente esperti.

Oggi parliamo di un breve articolo, firmato Arianna Graziato, che è un esempio perfetto di questo modus operandi. Titolo dell’articolo, datato 14 settembre 2024:

“GUERRA MONDIALE O UN’ALTRA PANDEMIA”: LA SCELTA CHE CI PROPONE BILL GATES

L’articolo comincia così:

A preoccupare il multimilionario sarebbero i prossimi 25 anni, piuttosto bui secondo le previsioni di colui che ha anticipato l’arrivo del Covid-19.

“Tanti disordini nel mondo odierno potrebbero scatenare una grande guerra globale”, afferma Gates alla CNBC tv. E anche “se riusciamo ad evitarlo… allora, sì, ci sarà un’altra pandemia, molto probabilmente nei prossimi 25 anni”.

Il fondatore di Microsoft sembra così preannunciare due alternative, l’una esclude l’altra, ma non si possono evitare entrambe.

E in pochissime righe viene abilmente diffusa misinformazione. La cosa che fa sorridere è che nel video della CNBC Bill Gates dice:

Misinformation is the one where I, a little bit, had to punt and say: Okay, we’ve handed this problem to the younger generation. You know my naive thought that when we made information available, people would want correct information.

Che tradotto:

La disinformazione è uno di quei problemi in cui, in un certo senso, ho dovuto arrendermi e dire: ‘Ok, abbiamo passato questo problema alla generazione più giovane.’ Sai, nella mia ingenuità pensavo che, rendendo le informazioni disponibili, le persone avrebbero voluto quelle corrette.

Bill Gates, come tanti altri, è stato “naïf” a pensare che, una volta avute a disposizione entrambe, la gente avrebbe voluto la corretta informazione invece che quella falsa o fuorviante, noi di BUTAC questo lo sappiamo bene e voi che ci leggete pure.

Nel minuto e 39 secondi che viene riportato da CNBC da nessuna parte si sente il virgolettato che la stessa CNBC riporta, saremmo molto curiosi di sentire tutta l’intervista, ma ad oggi non risulta pubblicata da alcuna parte. Il brutto è che quella frase è poi stata riportata da tantissimi quotidiani, sia americani che non, specie da quelli che campano di sensazionalismo. Invece il discorso che Gates fa nel video che accompagna l’articolo di CNBC, oltre a parlare di disinformazione, dice altre cose che vi trascriviamo e traduciamo con l’aiuto di ChatGPT:

“Hearing my daughter talk about how she’d been harassed online, and how her friends experience that quite a bit, you know, brought that into focus in a way that I hadn’t thought about before. We have contexts where we want correct information, like hopefully when we want medical advice, but then we kind of, in our community and enclave, have shared views that kind of pull us together. We share free speech, but if you’re inciting violence, if you’re causing people not to take vaccines, you know, where are those boundaries? Even the US should have rules, and then, if you have rules, you know, what is it? Is there some AI that encodes those rules, because you have billions of activities and, you know, if you catch it a day later, the harm is done.”

“Ascoltare mia figlia parlare di come sia stata molestata online, e di come i suoi amici sperimentino spesso la stessa cosa, sai, mi ha fatto riflettere in un modo a cui non avevo mai pensato prima. Abbiamo contesti in cui vogliamo informazioni corrette, come quando cerchiamo consigli medici, ma poi, nelle nostre comunità e nei nostri circoli, abbiamo opinioni condivise che in qualche modo ci uniscono. Condividiamo la libertà di parola, ma se stai incitando alla violenza, se stai spingendo le persone a non vaccinarsi, dove sono quei confini? Anche negli Stati Uniti dovrebbero esserci delle regole, e poi, se hai delle regole, che te ne fai? Esiste qualche IA che codifica quelle regole? Perché ci sono miliardi di attività (informazioni che vengono condivise) e, sai, se le intercetti un giorno dopo, il danno è già fatto.”

Gates in pratica sta provando a spiegare che è impossibile al momento presente fermare in maniera efficace la disinformazione, perché quanto viene condiviso nelle comunità, nei piccoli circoli chiusi che formano la società, non passa una peer review, non subisce controlli. Se è un’informazione sbagliata, e pone dei rischi, basta che circoli anche un solo giorno perché il danno sia fatto. In questo senso, secondo Gates, è sostanzialmente inutile avere delle regole se non si hanno anche gli strumenti per applicarle in maniera capillare e abbastanza veloce da prevenire i danni.

Ma di questo l’articolo di ByoBlu non parla, perché loro, come tanti altri, si sono limitati a partire da un virgolettato che probabilmente non hanno nemmeno provato a cercare. Un virgolettato estrapolato dal suo contesto originale, contesto che al momento non abbiamo ancora rintracciato. Questo modo di fare contribuisce alla disinformazione.

Come sappiamo, anche la narrazione che Gates abbia “anticipato” la pandemia di COVID-19 è errata. Non è Gates ad averla anticipata, bensì gli scienziati, la comunità scientifica internazionale, che da almeno un decennio ripeteva che – visto quanti anni erano passati dalle ultime pandemie globali – era probabile ci stessimo avvicinando a un momento storico simile, e che era il caso non farci trovare impreparati. Non è Gates ad aver anticipato alcunché, ma sono i giornalisti scarsi che, non essendosi mai interessati alla materia nei dieci anni precedenti la pandemia, ora devono dare a intendere che ci siano personaggi che hanno avuto un qualche ruolo nella vicenda. Facendo nascere mille e più teorie del complotto.

Basta vedere come procede l’articolo di Graziato:

Secondo il cosiddetto “filantropo”, la questione non è se un’altra pandemia si verificherà presto, ma se le nazioni saranno più preparate di quanto non lo siano state per lo scoppio del Covid-19.

In fondo siamo nell’era delle pandemie, lo ha affermato sia il presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, che lo stesso Gates.

Anche qui si sta disinformando: non sono Gates e Von Der Leyen a sostenere che siamo nell’era delle pandemie ma è, di nuovo, è la comunità scientifica internazionale a dirlo, da anni, e a ribadirlo ogni volta che qualche deficiente sminuisce la questione. Il perché vengano fatte queste previsioni è presto detto: nell’ultimo secolo l’umanità è progredita, cambiando molte cose che hanno portato un maggiore benessere ma al tempo stesso maggiori rischi per lo sviluppo delle pandemie. Qualche esempio:

  • La popolazione mondiale è in costante aumento, e sempre più persone vivono in grandi centri urbani, spesso sovraffollati. Questo facilita la trasmissione di malattie, visto che i patogeni trovano un ambiente ideale per diffondersi rapidamente.
  • I viaggi internazionali sono aumentati enormemente negli ultimi decenni. Una persona infetta può spostarsi da un continente all’altro in poche ore, portando con sé un patogeno che può scatenare focolai in diverse aree del mondo, come è successo con il COVID-19.
  • La deforestazione e l’espansione delle aree agricole e urbane stanno portando a un maggiore contatto tra esseri umani e animali selvatici. Molte pandemie, incluse quella da Ebola, SARS e COVID-19, hanno origine zoonotica, ovvero derivano da patogeni che passano dagli animali all’uomo.
  • Il cambiamento climatico sta alterando gli ecosistemi, favorendo la diffusione di vettori di malattie, come le zanzare che trasmettono dengue, malaria o febbre gialla, in aree dove prima non erano presenti. Questi cambiamenti facilitano la diffusione di malattie a nuove popolazioni che non hanno già sviluppato anticorpi che li aiutino a difendersi.
  • L’uso eccessivo di antibiotici e antivirali ha portato alla selezione di ceppi di batteri e virus resistenti ai trattamenti. Questo ha reso più difficile il controllare le infezioni e aumenta il rischio di epidemie più gravi.

Per questi motivi sono anni che la comunità scientifica cerca di spiegare alle popolazioni mondiali che è il caso di tenersi preparate per l’eventualità di una nuova pandemia. Ridurre il tutto a un complotto politico orchestrato da miliardari o politicanti è tipico di chi non è capace di vedere più in là del proprio naso ed è interessato solo a sé stesso e alla realizzazione dei propri obiettivi individuali. Quando invece sarebbe importante capire che siamo su questo pianeta tutti insieme, fianco a fianco, e insieme dovremmo imparare a contrastare infodemia e pandemia.

maicolengel at butac punto it

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