Il Canada, i risarcimenti e i danni “da sieri”
Facciamo chiarezza su un articolo de La Verità e una legge canadese sui danni vaccinali
Su La Verità, a firma Patrizia Floder Reitter, il 24 dicembre è uscito un articolo dal titolo:
Il Canada sborsa 3 milioni per i danni da sieri
Il titolo dell’articolo riporta un primo grosso errore: l’uso della parola “siero” in questo contesto è assolutamente sbagliato, ma immaginiamo che Floder Reitter e il suo direttore Belpietro come sempre non siano interessati alla correttezza delle informazioni che pubblicano, la corretta informazione a loro interessa solo se può portare più lettori alla loro testata.
Perché dico che l’uso della parola “siero” è errato? Perché Floder Reitter vuol far credere con quel titolo che quei risarcimenti siano stati dati a chi ha subito reazioni avverse dai vaccini anti Covid, ma non è così. La cosa che da più fastidio è l’apertura dell’articolo, quella che chiunque può leggere:
Il Paese ha liquidato 50 richieste di risarcimento, ma ad accusare disturbi neurologici, con ricovero o postumi permanenti, è stata una persona ogni 10.000. Programmi di rimborso sono attivi in Australia, Singapore, Uk, Svezia. Mistero sulla situazione dell’Italia.
Perché dico che quell’apertura è fastidiosa? Perché disinforma, senza dare tutte le informazioni necessarie a interpretare i fatti: chiunque la legga si convincerà che si stia parlando di un programma di rimborso per danni da vaccini anti Covid, quelli che ormai da quasi tre anni vengono chiamati “sieri” da una frangia di persone contrarie alla loro somministrazione, ma è una bugia. Il programma è generico, aperto nel 2021, e si chiama Vaccine Injury Support Program, (VISP). Vi riporto la descrizione dal sito ufficiale canadese:
The purpose of the VISP is to ensure that all people in Canada who have experienced a serious and permanent injury as a result of receiving a Health Canada authorized vaccine, administered in Canada on or after December 8, 2020, have fair and timely access to financial support.
The pan-Canadian VISP will serve all people vaccinated in Canada, with the exception of people vaccinated in Québec who will receive coverage from the longstanding Québec program.
Che tradotto:
Lo scopo del VISP è garantire che tutte le persone in Canada che hanno subito un infortunio grave e permanente a seguito della ricezione di un vaccino autorizzato dalla Sanità Canadese, somministrato in Canada a partire dall’8 dicembre 2020, abbiano un accesso equo e tempestivo ai finanziamenti di sostegno.
Il VISP pancanadese servirà tutte le persone vaccinate in Canada, ad eccezione delle persone vaccinate in Québec che riceveranno la copertura dal programma esistente da tempo del Québec.
Non si tratta di un programma di sostegno nato durante la pandemia per i vaccini anti Covid, ma di un programma di sostegno per tutti i possibili “danni da vaccino”.
Ma andiamo oltre, Floder Reitter sembra sicura che quei 3 milioni (che poi sono 2,7, a voler esser precisi) siano stati risarciti a danneggiati dal vaccino anti Covid, ma – a meno che Floder Reitter non abbia delle gole profonde nella magistratura canadese – non può sapere chi abbia ricevuto quei 50 indennizzi. Come spiegato su CTVNews:
Between June 2021 and Dec 1, 2022, the program received 1,299 claims, 209 of which were determined to be inadmissible because they either didn’t meet the eligibility criteria or had incomplete information.
…The program includes all vaccines that provide protection against preventable diseases, including, but not limited to, COVID-19 vaccines. It’s unclear how much each person whose claim has been approved received in compensation, or which vaccine their claim pertained to.
Che tradotto:
Tra giugno 2021 e 1 dicembre 2022, il programma ha ricevuto 1.299 richieste, 209 delle quali sono state dichiarate inammissibili perché non soddisfacevano i criteri di ammissibilità o contenevano informazioni incomplete.
… Il programma include tutti i vaccini che forniscono protezione contro le malattie prevenibili, inclusi, ma non limitati a, i vaccini COVID-19. Non è chiaro quanto abbia ricevuto a titolo di indennizzo ogni persona la cui richiesta è stata approvata o a quale vaccino si riferisse la richiesta.
Dunque su 1299 richieste 209 sono state dichiarate inammissibili, delle restanti mille abbondanti sono stati erogati degli indennizzi, ma come ci dice Floder Reitter si tratta di 50, meno del 5% delle richieste, e di queste non si sa quante facciano riferimento ai “sieri” anti Covid. Ma anche se fosse sappiamo, perché lo abbiamo visto accadere svariate altre volte, che ottenere un indennizzo non significa che sia provata la correlazione causale, bensì la maggior parte delle volte significa semplicemente che tale correlazione non si è potuta escludere al 100%: ecco perché, come ripetiamo da anni, la scienza non si fa nei tribunali.
Inoltre, la frase finale del primo paragrafo de La Verità è un pugno in faccia ai fatti. In Italia esiste lo stesso genere di programma a sostegno dei danneggiati da vaccino, ed esiste dal 25 febbraio 1992, la famosa legge 210/92, che si applica ovviamente anche nel caso di eventuali danni da vaccini anti Covid (e che copre anche – e soprattutto – danni da trasfusioni di sangue ed emoderivati). Sostenere che in Italia sia un mistero cosa si faccia per i danneggiati da vaccino significa essere disinformati o, peggio, agenti della disinformazione.
La Verità continua a malinformare i propri lettori casuali, con titoli e premesse che danno a intendere cose che non sono, e che possono mettere a rischio la salute pubblica.
Quando qualcuno si occuperà di sanzionare questi modi di fare?
redazione at butac punto it
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