Il cancro mammario e l’informazione un tanto al chilo
Non sempre, quando si invita ad acquistare un corso, si danno informazioni sufficienti a comprenderne il contesto. Cerchiamo di approfondire
Su un gruppo Telegram da oltre 13mila lettori il dottor Roberto Gava ha scritto questo testo:
Negli Stati Uniti, i casi di tumore tra gli adolescenti e i giovani adulti sono aumentati di quasi il 30% tra il 1973 e il 2015.
Lo dimostrano i risultati di una ricerca pubblicata sulla rivista JAMA Network Open che ha studiato l’epidemiologia del cancro su un campione di quasi 500.000 persone di età compresa tra i 15 e 39 anni al momento della diagnosi.
Purtroppo i dati statistici ci dicono che sempre più giovani al di sotto dei 40 anni si stanno ammalando: le diagnosi annue di tumore sono passate da 57 a 74 ogni 100.000 giovani.
Per quanto riguarda le donne, l’incidenza del cancro mammario sta avvenendo sia in soggetti con meno di 40 anni, e cioè al di sotto dell’età in cui è richiesto un primo controllo mammografico, sia in Paesi che non hanno ancora programmi routinari di screening.
Questo significa che esistono alcuni fattori di rischio che aumentano questo tumore, indipendentemente dalla campagna di screening che viene effettuata in determinati Paesi.
Ricordo però che se una persona si impegna a individuare i suoi punti deboli e a correggerli, e quindi…
migliorando il suo stile di vita,
personalizzando l’alimentazione,
facendo un po’ di movimento,
valorizzando un normale riposo notturno…e contemporaneamente integrando le carenze nutrizionali che oggi tutti abbiamo…
riduce di molto le possibilità che si ammali di tumore.
Per cercare di contrastare questa tendenza e prevenire la formazione dei tumori (di qualsiasi tipologia) ho realizzato il Videocorso ➡️ “La Medicina Integrata nella Prevenzione dei tumori”…
nel quale spiego come effettuare una vera Prevenzione oncologica primaria.
Il Videocorso contiene ben 18 protocolli di Medicina Integrata in grado di prevenire le patologie oncologiche, perché capaci di rinforzare le capacità difensive dell’organismo.
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No, il link al videocorso non ve lo diamo, se ci tenete potete andarlo a cercare sul sito di riferimento. Vi basti sapere che al momento è in forte sconto, da 297 a soli 147 euro (ma l’offerta termina a breve, affrettatevi!).
Però vorremmo analizzare con voi quanto ci viene raccontato e quali informazioni mancano, nel testo del dottor Gava, per avere un quadro completo dell’argomento di cui si parla. Partiamo dallo studio citato su JAMA, che esiste e che potete trovare qui, s’intitola:
Trends in Cancer Incidence in US Adolescents and Young Adults, 1973-2015
Risale al 2020 e riporta suppergiù quanto sostenuto dal dottor Gava, difatti secondo lo studio l’incidenza dei tumori è passata da 57 a 74 ogni 100.000 giovani, evidenziando un incremento significativo, di quasi il 30%. Ma l’affermazione sulla correlazione diretta tra l’aumento del cancro mammario e l’assenza di programmi di screening mammografico non è supportata dallo studio di JAMA. Lo studio menziona vari fattori che potrebbero aver contribuito all’aumento dei casi di cancro tra i giovani adulti, ma non entra nei dettagli specifici riguardo alla mammografia e alla sua influenza sull’incidenza del carcinoma mammario. Le altre considerazioni sono farina del sacco del dottor Gava, che usa quel testo su Telegram per invitare all’acquisto del suo videocorso.
Cosa non spiega Gava? Principalmente due cose, che riteniamo siano importanti per capire meglio i risultati dello studio di JAMA Network.
Consapevolezza e tecnologia
Oggi, rispetto a qualche anno fa, c’è una maggiore consapevolezza riguardo al cancro e più persone si sottopongono a esami di screening, portando a un aumento delle diagnosi. In contemporanea le tecniche di screening e diagnosi del cancro sono migliorate significativamente negli ultimi decenni, permettendo di identificare tumori che in passato potevano rimanere non diagnosticati.
Stili di vita
In contemporanea c’è stato un aumento dell’obesità (uno dei fattori di rischio) causato anche da una dieta sempre più ricca di grassi, questo nella popolazione giovane può contribuire all’incremento dei casi. Tra il 1973 e il 2015, inoltre, tra i giovani c’è stato anche un aumento del consumo di alcol, fattore collegato anch’esso a un aumento del rischio di cancro. I cambiamenti nelle abitudini di consumo, infatti, possono influenzarne l’incidenza.
Concludendo
I dati riportati sull’aumento dei tumori tra giovani adulti negli Stati Uniti sono veritieri e supportati dallo studio scientifico citato. Quello però che va però sottolineato è che la prevenzione del cancro attraverso protocolli di medicina integrata e videocorsi deve essere trattata con cautela, poiché non sono necessariamente supportati da evidenze scientifiche solide. Per una prevenzione efficace, è sempre meglio consultare professionisti sanitari qualificati e seguire le linee guida ufficiali.
maicolengel at butac punto it
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Foto di National Cancer Institute su Unsplash