Ancora allarmismo sui vaccini

Selezionando da una bibliografia robusta solo ciò che fa comodo alla propria narrazione, e condendo il tutto con contenuti disinformativi. A chi giova?

A inizio marzo ci era stato segnalato un articolo che portava la firma di un soggetto di cui avevamo parlato poco prima, il cardiologo Alessandro Capucci, il quale proprio in quei giorni era stato ospite televisivo in una trasmissione che fa del giornalismo a tesi un suo cavallo di battaglia.

Avendo parlato dello stesso cardiologo pochi giorni prima avevamo saltato a pié pari la segnalazione, convinti che trattasse gli stessi contenuti da noi riportati a inizio febbraio; il nostro articolo era del 4 febbraio, quello segnalato del primo marzo.

Solo negli ultimi giorni siamo riusciti a dedicare più tempo anche a questa segnalazione, e siamo andati a leggere l’articolo e fare le nostre verifiche. Abbiamo scelto un approccio diverso dal solito per questo fact-checking, che speriamo possa essere di vostro gradimento.

Il cherry picking

L’articolo di Capucci presenta una narrativa basata su dati selezionati o fuori contesto e su fonti non affidabili, quello che viene definito cherry picking.

Alcuni problemi chiave sono, ad esempio:

  • L’uso selettivo delle fonti: vengono citati studi legittimi, ma solo quando sembrano supportare la tesi antivaccinista, ignorando i dati completi.
  • L’inclusione di fonti non peer-reviewed e preprint di dubbia qualità.
  • L’uso di fonti dichiaratamente antivacciniste per sostenere affermazioni su DNA contaminato e sicurezza.

Questo modo di selezionare dati e fonti è tipico delle narrazioni disinformative.

Le fonti usate da Capucci sono di tre tipi:

Purtroppo anche gli studi scientifici affidabili vengono citati solo per portare acqua al proprio mulino. Ci sono studi – come Polack et al. (2020) e Baden et al. (2021) sul NEJM, che dimostrano l’efficacia dei vaccini mRNA, ma Capucci li cita solo per mettere in discussione la metodologia degli studi iniziali, ignorando il fatto che sono stati seguiti da centinaia di studi di conferma. O ancora, da JAMA Cardiology (2022), lo studio sulla miocardite che viene citato per affermare che la miocardite è aumentata con il vaccino, senza che però venga mai menzionato da Capucci che la miocardite post-COVID è più frequente e più grave di quella post-vaccinale.

Non vi riporto anche l’analisi delle altre fonti – ancora meno affidabili, se non direttamente note per la disinformazione che diffondono. Dispiace (e preoccupa) vedere questo modo di agire da parte di un medico che è anche stato direttore di una clinica di cardiologia e aritmologia e tutt’ora professore all’Università Politecnica delle Marche. Da professionista della materia dovrebbe ben sapere come distinguere le fonti e come utilizzare il metodo scientifico per analizzarle.

Sarebbero tante le cose che potremmo dire sull’articolo che abbiamo letto, ma sarebbero solo ripetizioni di affermazioni che abbiamo già smentito e analizzato qui su BUTAC negli ultimi anni. Oggi ci interessava mostrarvi come si possa disinformare anche sfruttando una bibliografia che all’apparenza sembra robusta. Basta decidere di usare solo i dati che supportano la tesi che si vuole portare avanti, decontestualizzandoli e magari aggiungendo anche una buona dose di fonti inaffidabili.

Concludendo

L’articolo di Capucci è un esempio da manuale di cherry picking, ovvero la selezione mirata di dati e fonti per sostenere una tesi precostituita, ignorando il contesto scientifico più ampio. Il fatto che questo modo di fare provenga da un medico con un background accademico come quello del professor Capucci riteniamo sia particolarmente preoccupante, perché contribuisce a diffondere dubbi infondati su un tema di salute pubblica di particolare importanza.

La disinformazione non si basa sempre su falsità evidenti: a volte è sufficiente scegliere con cura cosa mostrare e cosa omettere per orientare la percezione del lettore. E questo, purtroppo, è esattamente ciò che abbiamo riscontrato nell’analisi di questo articolo.

redazione at butac punto it

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