Chi ci guadagna?
"Cui prodest?" è una domanda che da circa duemila anni vale spesso la pena indagare
Il titolo di quest’articolo non riguarda una bufala, anche se per decidere di scriverlo sono partito da una segnalazione e da un meme che ho visto circolare nei giorni scorsi, questo:
Nel meme vediamo l’autore del canale Seek Truth Speak Truth nel suo percorso da credente della Terra piatta a sostenitore dei fatti – perlomeno sulla questione Terra piatta. Ma non è di Terra piatta che voglio parlare con voi oggi. Partiamo dal titolo del video più in basso:
I am an Ex Flat Earther. You are being manipulated by conmen
Che tradotto:
Sono un ex terrapiattista. Siete manipolati da truffatori
Ecco, il mio punto di partenza è proprio quello, partire dai truffatori. L’altra segnalazione che ha ispirato questo piccolo editoriale riguardava un articolo pubblicato su SondrioToday il 20 luglio 2024:
Come potete osservare i manifesti riportano una classica immagine col cielo striato da scie di condensa degli aerei, quelle che alcuni definiscono impropriamente scie chimiche. Quel manifesto viene da un’associazione, citata in basso nello stesso, associazione che si sarà occupata di raccogliere i denari per stampare quei manifesti e pagare le tasse per l’affissione. Ecco, è di questo che oggi vorrei parlare con voi, questo editoriale infatti potremmo definirlo un seguito ideale di altri editoriali che abbiamo pubblicato nelle scorse settimane:
In rete (e non solo) troviamo tantissimi canali che portano avanti specifiche narrazioni differenti da quelle accettate (e validate) dalla maggioranza delle persone. Canali social (ma anche luoghi fisici come teatri, sale conferenze, “case del popolo”) in cui vengono portate avanti altre “verità”. Si passa da quelli che sono convinti che aderendo a un progetto relativamente economico potranno diventare ricchi e autosufficienti a vita, a quelli convinti di donare denari per analisi di una qualche rilevanza.
Abbiamo sempre un direttivo che organizza, gestisce e raccoglie, e una massa che si occupa solo di fare da cassa di risonanza e portafoglio operativo. Due parti dello stesso balletto, ma solo una delle due conduce il ballo, ovviamente quelli che fanno parte del direttivo. Proprio stamattina scavando in vecchi hard disk ho ritrovato un video del progetto Coemm, ve li ricordate? Ne parò anche a lungo Striscia la Notizia eppure, con nomi e loghi diversi, sono ancora in circolazione, pur essendo chiaro che quello che sostengono non sta in piedi. Oggi come allora.
Nel video c’è un signore che da un palco, al termine del suo monologo dove loda e incensa l’organizzatore del progetto, dice, anzi urla:
Se pensate che Nome e Cognome sia un folle, anche io sono folle, scatenate la vostra follia…
Quello che avviene dopo mi fa gelare il sangue: la sala è piena, si alzano in 4 o 5, chiaramente parte anch’essi dell’organizzazione, applaudono in piedi, lo fanno perché devono convincere anche il resto della platea ad alzarsi in piedi, in quest’orgia collettiva di disinformazione. Più si alzano in piedi ad applaudire più a me si gela il sangue nelle vene. Sembra di vedere il palo del gioco delle tre carte, quello che non punta ma fa il tifo, in modo da convincere gli altri spettatori della bontà della scommessa convincendoli a scommettere anche loro.
Lo so, ci ho messo un po’, ma tutta questa premessa è per dirvi che noi possiamo stare qui a sbufalare, verificare, debunkare, ma finché viviamo in un Paese poco interessato ad andare a caccia di quei conmen quello che facciamo noi non cambierà le cose. Perché il problema non è solo che Mario crede che la Terra sia piatta, ma che Mario crede che sia piatta ed è disposto a donare svariate centinaia di euro all’anno a chiunque confermi o nutra la sua credenza. Di soggetti del genere grazie alla pandemia in Italia (e nel resto del mondo) ne sono spuntati migliaia, se non milioni. Persone che hanno capito che sfruttare dubbi e paure delle persone comuni può permettere in certi casi di realizzare guadagni, da chi farà la cresta sulla stampa e l’affissione di pochi manifesti a chi lancerà intere linee di abbigliamento dedicate a chi crede in questo o quel complotto, per non parlare di quelli che sono diventati talmente grossi da poter esser definiti senza problemi lobby.
Perché vedete, dei soggetti a cui abbiamo fatto riferimento qui sopra non ci siamo solo occupati su BUTAC, a volte abbiamo presentato regolari denunce ed esposti, spiegando alle autorità competenti cosa facessero come guadagnassero su ansie e paure di chi era disposto a seguirli. Negli anni abbiamo segnalato tanti soggetti, poi abbiamo smesso, perché i casi in cui questa gente è stata condannata e ha smesso di fare questi facili guadagni sono rarissimi. Si parte da quello che ci denunciò per diffamazione – ci eravamo permessi di spiegare che il suo integratore non curava la SLA, fummo assolti dopo lungo penare, e lui dovette smettere di usare quel claim, ma si riciclò vendendo lo stesso prodotto sostenendo curasse dal coronavirus – a quelli che aprono canali del digitale terrestre o testate giornalistiche e lo fanno grazie a chi dona loro centinaia o migliaia di euro all’anno.
Finché gli Ordini, anziché vigilare, continueranno ad attendere che qualcuno segnali, finché i magistrati non verranno sottoposti a esami che ne dimostrino la cultura e la razionalità, finché le autorità non velocizzeranno i tempi per intervenire contro chi sfrutta le falle della rete (e delle fasce più deboli della popolazione) per diffondere disinformazione e truffe, noi col nostro fact-checking siamo destinati a fallire, costantemente.
Solo un cambiamento drastico in come funzionano le cose può portare a un vero miglioramento, partendo, lo ripetiamo per l’ennesima volta, dall’istruzione.
maicolengel at butac punto it
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