La propaganda filorussa e gli anziani
Vladimir Putin un eroe che cavalca gli orsi per inseguire i malviventi che truffano le vecchiette
Una segnalazione ci ha portato su un profilo TikTok, profilo completamente in italiano che ha cavalcato tantissime battaglie populiste e sovraniste e che oggi condivide perlopiù materiale filorusso, nella stragrande maggioranza dei casi contenente informazioni false.
Come il post che ci è stato segnalato e che viene condiviso anche su Meta e altri social network, solitamente quelli con un pubblico più anziano e suggestionabile. Il post che ci era stato segnalato è questo:
Nel post leggiamo:
PUTIN EROE
Russia: carcere a vita e sequestro dei beni per chi truffa gli anziani.
“Gli anziani rappresentano la memoria storica della nostra nazione e sono un patrimonio culturale inestimabile per tutte le società, compresa l’Italia.”
La legge citata ovviamente non esiste, come non troviamo traccia del virgolettato riportato subito dopo. Sia chiaro, può anche essere che in qualche intervista fatta da giornalisti italiani ci possa essere stata una domanda sugli anziani, ma anche usando le IA online integrate nei motori di ricerca non abbiamo trovato nulla di riportato in questi termini. Questo non significa che una frase simile non possa essere stata detta in qualche contesto a cui non sia stata data ampia eco mediatica. I politici spesso fanno ricorso a frasi a effetto come quella, che possono ingraziare i voti delle generazioni più anziane: che l’abbia fatto Putin non ci sorprenderebbe. Quello però che è certo è che in Russia non esiste una legge come quella narrata nel post.
Si tratta di populismo per menti suggestionabili.
A questa propaganda, però, andrebbe in qualche modo messo un freno. Noi siamo contrari alla censura, da sempre, ma più passa il tempo senza che si comincino percorsi di alfabetizzazione digitale rivolti sia ai giovani che ai meno giovani più il rischio che, grazie alla disinformazione, la manipolazione dei fatti vada completamente fuori controllo è alto. Come ci ha spiegato Marta Ottaviani parlando della guerra ibrida portata avanti dalla Russia nei confronti del mondo occidentale, per chi la organizza e distribuisce la libertà di espressione non è altro che una debolezza da trasformare in un’arma di guerra, da rivoltarci contro, il “ventre molle” in cui colpire con la propaganda. Sarebbe il momento che cominciassimo a prendere sul serio queste minacce invece che farci distrarre dai titoli sensazionalistici su bombe atomiche e Terza guerra mondiale…
Proprio nei giorni scorsi il Washington Post raccontava che le donne usano meno la pillola anticoncezionale in quanto determinati soggetti stanno producendo un quantitativo di disinformazione sulla materia che ha colto nel segno. Possiamo continuare a far finta che la disinformazione non faccia anni, ma i fatti dicono l’opposto.
maicolengel at butac punto it
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