Ancora disinformazione sul nucleare
Con bonus di illustratore ultra-complottista
Abbiamo visto circolare un’immagine che riteniamo vada trattata, specie visto che viene condivisa da pagine social come Fridays for Future. Il 17 aprile infatti, sulle pagine social di Fridays for Future Milano, appare l’immagine che potete vedere qua sopra.
Accompagnata da questo testo:
1000 contenitori, quanto basta per riempire 500 piscine olimpioniche.
↗️ E ogni giorno la quantità cresce per un totale di 160 tonnellate all’anno. E’ l’acqua radioattiva raccolta alla centrale di Fukushima, il resto di quello che è stato usato dopo il disastro e quello che proviene dalla pioggia che percola nei reattori. Per anni il Governo giapponese è stato in dubbio sul da farsi. Lo spazio disponibile sta per finire e l’operazione ha un costo annuale di circa 900 milioni di dollari. Martedì 13 aprile ha preso la decisione finale: verrà riversata nell’oceano.
🇯🇵 Il Governo e la compagnia elettrica di Tokyo (Tepco) che ha in carico il sito, hanno promesso che l’acqua verrà filtrata e decontaminata utilizzando una procedura chiamata Alps (Advaced processing system) che rimuove la maggior parte degli isotopi radioattivi e consente di arrivare a soddisfare i limiti decisi a livello internazionale. Non è però efficiente al 100 per cento e per esempio non può rimuovere il trizio, un isotopo radioattivo dell’idrogeno. Non ha ripulito neppure il 73 per cento di quanto raccolto. E si sta cercando di migliorare il processo. Un altro sistema, Prolite, che era più efficiente, è stato oggetto di furto industriale. Ma la storia di Fukushima è ricca di intrighi. I piani di Tepco sono stati spesso confusi, non sono stati trasparenti nelle comunicazioni, soprattutto quelle relative alla sicurezza dei detriti. Un recente scandalo sull’accesso di personale non autorizzato alla sala di controllo dell’impianto nucleare ha portato a dubbi sull’idoneità della compagnia nel gestire i materiali radioattivi. Il Governo giapponese ha anche sostenuto che se l’acqua venisse tutta riversata solo in un anno, la radiazione sarebbe meno di un millesimo di quella naturale.
✍ In risposta al Governo giapponese Greenpeace ha raccolto 183,754 firme da Giappone e Sud Corea. I pescatori hanno dichiarato che l’operazione mette a rischio l’intera industria della pesca. Cina e Sud Corea hanno minacciato azioni legali se non verranno consultate.
🤞 L’operazione richiederà almeno due anni, e devono ancora essere soddisfatti molti protocolli di sicurezza. E’ insomma una decisione solo politica, che Greenpeace spera di poter ribaltare.
Siamo all’apotesi della disinformazione, partendo dall’immagine fatta apposta per parlare alle pance. Nell’immagine vediamo una centrale nucleare sulla costa, presumibilmente Fukushima, con grossi tubi che scaricano l’acqua in mare. Nel cielo si vede la mappa della terra con le acque radioattive che dal Giappone inquinerebbero l’America, in primo piano un giapponese con quella che dovrebbe essere una tuta antiradiazioni che porta in salvo una foca leopardo… sullo sfondo, nel mare inquinato dalle radiazioni, cetacei morti.
Tra testo e immagine ce n’è per tutti. Il problema è che nulla di quanto viene mostrato e raccontato ha riscontri nella realtà. Partiamo dall’immagine: l’autore della stessa, come si vede in basso a sinistra, è David Dees, illustratore americano antisemita e complottista morto di cancro nel 2020, a 63 anni (anche perché ha rifiutato le cure di BigPharma). Ottima scelta artistica per i “ragazzi di Greta”. L’immagine mostra tante cose inesatte, la prima fra tutte è appunto quella sulle foche leopardo, che vivono in Antartide, non in Giappone o in America, luoghi dove secondo l’immagine di Dees le acque radioattive farebbero moltissimi danni. Sempre l’immagine ci mostra come la centrale avrebbe delle bellissime torri di raffreddamento, in questo caso piene di crepe rappresentate appositamente per mostrarne la fragilità. Ecco, la centrale di Fukushima trovandosi sul mare non usa torri di raffreddamento. Basta guardare qualsiasi immagine della centrale per rendersene conto.
Come ben sapete non siamo esperti in nucleare, cerchiamo di tenerci informati seguendo pagine di divulgatori scientifici sul tema, e quando serve con l’aiuto del nostro Ing. Nuculare. Oggi, per spiegare cosa ci sia di sbagliato nel testo che accompagna l’immagine, credo sia più sensato usare le parole dei ragazzi de La fisica che non ti aspetti, quanto segue infatti viene da un loro post a firma Enrico d’Urso, dove si spiega perché non c’è da avere paura dell’acqua di Fukushima.
Altri post che spiegano al meglio le cose li trovate su Nucleare e Ragione, L’avvocato dell’atomo, Chi ha paura del buio.
Ammetto che sarei curioso di sapere chi gestisca la pagina di Fridays for Future Milano, per capire se la scelta dell’immagine di un’antisemita complottaro sia stata intenzionale o casuale. Resta il fatto che l’allarmismo del post è figlio di quella disinformazione che ha portato gli italiani a votare no al nucleare nel referendum del 1987. Riempire la testa dei ragazzi d’oggi con la stessa retorica antinucleare è quanto di peggio si possa fare. Sarebbe il caso rivedere il tutto.
Non credo di potrer aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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