L’ECDC svuota il sacco e dice la verità
...una notizia che, con altri protagonisti, circola da tempo.
Sul blog di Maurizio Blondet, giornalista, iscritto all’ordine col suo cognome Blondett fin da gennaio 1970, è apparso il 9 agosto un articolo dal titolo:
TRUFFA TAMPONI – L’ECDC svuota il sacco e dice la verità
L’articolo comincia così:
L’ ECDC (European Center for Disease Control), ovvero la massima autorità europea in materia sanitaria, risponde in maniera ufficiale alla richiesta avanzata dall’Avvocato Sandri in merito al numero di cicli al quale deve essere sottoposto un tampone affinché questo sia valido ed attendibile.
La fonte dello stesso (e firma in calce) è Davide Zedda, anche lui giornalista iscritto all’ordine da aprile 2016. L’articolo sul blog di Blondet è un copia e incolla del post pubblicato da Zedda sul suo canale Telegram. Link a comunicazioni ufficiali dell’ECDC nessuno, screenshot di questa risposta ufficiale all’avvocato Sandri nessuna. In compenso basta cercare la notizia per trovare smentite, perfino del 2021. Sì, perché siamo di fronte a una nuova versione di notizie che hanno già circolato in passato.
L’anno scorso veniva messa in giro la voce che l’OMS avesse ammesso che i test PCR in uso producessero un numero enorme di falsi positivi e che la colpa fosse appunto dei troppi cicli a cui erano sottoposti.
La vicenda era stata verificata da Reuters e successivamente da FullFact, che aveva dedicato alla vicenda un articolo (in inglese) molto approfondito. Su FullFact veniva spiegato come l’OMS avesse smentito l’accusa, raccontando i fatti al meglio:
A positive test with a high Ct value may indicate a test from someone who had a very small amount of detectable viral RNA on their initial swab, and may not be infectious or have ongoing active infection.
However, there are other clinical scenarios that can result in a positive test with high Ct value in someone who may still be infectious or who may soon become infectious.
Che tradotto:
Un test positivo con un valore Ct (i cicli di cui parla Zedda, ndmaicolengel) elevato può indicare un test eseguito da qualcuno che aveva una quantità molto piccola di RNA virale rilevabile sul tampone iniziale e potrebbe non essere infettivo o avere un’infezione attiva in corso.
Tuttavia, ci sono altri scenari clinici che possono portare a un test positivo con un valore Ct elevato in qualcuno che potrebbe essere ancora infettivo o che potrebbe presto diventare infettivo. Le affermazioni nel post di Instagram interpretano erroneamente i chiarimenti rilasciati dall’OMS.
Ora cambiano gli attori ma il succo è esattamente lo stesso, invece dell’OMS si usa l’ECDC, ma l’accusa è la medesima. Peccato che non esista alcuna comunicazione ufficiale di ECDC in merito.
Come spiegato più volte l’onere della prova spetta a chi fa un’affermazione, pertanto attendiamo che siano Zedda, Sandri e Blondett a portare prove che l’ECDC avrebbe ammesso quanto da loro sostenuto. Fino a quel momento riteniamo corretto classificare la notizia come disinformazione. Peccato che venga diffusa da iscritti all’Ordine dei Giornalisti.
maicolengel at butac punto it
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