L’ennesimo PowerSaver

Dtavolta pubblicizzato sulle piattaforme di grandi gruppi editoriali, dove può fare ancora più danni!

Era da tempo che non trattavamo così spesso gadget tecnologici che promettono di farci risparmiare denaro, ma un tempo su BUTAC aiutare il nostro pubblico a non cadere in queste truffe era quasi una missione quotidiana.

Qualche giorno fa un nostro lettore ha incontrato un’offerta che inizialmente lo ha incuriosito, soprattutto perché era possibile pagare in contrassegno: “Se non arriva nulla, non ci perdo nulla,” ha pensato. Tuttavia, il dubbio si è fatto strada e ci ha scritto per avere un parere:

Oggi pomeriggio mi sono imbattuto su una informazione pubblicitaria dopo aver dato una scorsa alle pagine di Repubblica. Si tratta di un aggeggio elettrico inventato da un ingegnere elettronico, che viene esaltato dicendo che consente di far risparmiare l’80% della corrente. Questo apparecchio che va infilato in una qualsiasi presa elettrica della casa, Costa 120 € ma con un’offerta imperdibile te ne danno due al prezzo di 59,99€; ho risposto iscrivendomi e mi hanno chiamato da un cellulare un minuto dopo e mi hanno chiesto la conferma. Mi hanno detto che dovrò pagare 59,99 + 9,99 per spese di contrassegno in totale i quindi 70 € contanti e dovrebbe arrivare entro uno-due giorni temi di Corriere Bartolini.

Sono molto scettico e un po’ pentito perché ho paura che si tratti di una bufala gigantesca però è anche vero che ci sono centinaia di recensioni da parte di persone che avrebbero acquistato questo oggetto che si dicono entusiaste.

Fatemi sapere cortesemente il vostro parere, perché posso comunque rinunciare a ritirarlo quando arriverà in contrassegno

La nostra risposta è stata chiara e diretta: è una truffa.

Non esistono dispositivi in grado di garantire un risparmio energetico dell’80% semplicemente collegandoli a una presa di corrente. Da anni questi “prodotti” circolano con nomi diversi, sfruttando la possibilità di essere brandizzati su piattaforme legate al mercato cinese. Funziona così: alcuni soggetti, con notevole faccia tosta, inventano un nome accattivante, creano pagine pubblicitarie per il prodotto utilizzando immagini (spesso prese direttamente dai siti dei produttori) e arricchiscono tutto con false recensioni entusiaste. Dopodiché pubblicizzano il prodotto tramite piattaforme che vendono spazi pubblicitari su siti di grandi testate giornalistiche. È un processo che richiede poche ore, ma che permette di lanciare “affari” in tempi rapidissimi.

In questo caso, il prodotto si chiama PowerSaver. A parte il logo con il fulmine, è identico a un altro dispositivo di cui abbiamo parlato a novembre 2024. E in effetti è lo stesso identico apparecchio, già smontato e analizzato dal creator BigCliveDotCom nel 2022, che aveva dimostrato che si tratta solo di un inutile soprammobile.

Il punto che vogliamo sottolineare oggi è un altro: il nostro lettore è stato attirato dalla pubblicità-truffa perché l’ha vista su una testata giornalistica di primo piano come Repubblica. Precisiamo che comunque sarebbe potuto accadere su qualsiasi altra testata italiana, visto che la maggior parte utilizza piattaforme pubblicitarie automatizzate che distribuiscono questo genere di banner.

E qui sorge la domanda: è davvero accettabile questo sistema?

Non sarebbe forse il caso che le testate giornalistiche si riappropriassero del controllo sugli spazi pubblicitari, gestendo direttamente la selezione degli inserzionisti? Perché il modello attuale, pur essendo più semplice da gestire, dà spazio a un numero crescente di truffe, che spesso colpiscono le persone più vulnerabili.

La gestione attuale è sicuramente più comoda, ma i danni provocati da queste pubblicità sono significativi.

E forse è arrivato il momento di cambiare rotta.

redazione at butac punto it

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