Aiutare i bambini dell’orfanotrofio

Nascosti dietro al falso profilo di un volto noto, i truffatori non si fanno problemi a ingannare chi pensa di fare del bene al prossimo

Gli sciacalli dilagano sui social, nascondendosi spesso dietro a volti noti, sfruttati per raccogliere il numero più alto possibile di potenziali vittime da truffare. A questo proposito, il 3 dicembre una lettrice ci ha chiesto aiuto: aveva ricevuto una richiesta molto perentoria da quello che credeva un attore famoso tra i suoi contatti social.

Il personaggio di cui parliamo – o meglio il nome con cui questo truffatore si presenta – è quello di Alessandro Gassmann, con un profilo Facebook che dovrebbe subito farci accendere qualche segnale d’allarme: @alessandro.gassmann.18207, senza alcuna spunta di verifica. Ma sul profilo l’attore pare condividere contenuti reali, anche personali con storie relative a suo figlio e alla comunità artistica italiana.

La nostra lettrice ha chattato con quello che pensava essere il noto attore italiano dietro tale profilo social, ma subito le è apparso chiaro che non fosse lui. Difatti fin da subito il finto Gassmann si è messo a chiederle se fosse disposta a inviare soldi per aiutare i bambini di un orfanotrofio, con modi erano decisamente insistenti. Lei ha capito subito l’inganno ma è stata al gioco, continuando a chattare con lui, che è diventato sempre più insistente. Appena si è detta disponibile a fare un piccolo versamento lui ha cominciato a chiederle se avrebbe donato settimanalmente o mensilmente, e quanto avrebbe donato, e finalmente dopo lunga chiacchierata online le ha inviato un numero di conto a cui fare il versamento.

Quando finalmente è arrivato l’IBAN non era intestato a Alessandro Gassmann o a un qualche ente benefico ma a un italianissimo Fernando, residente in un comune in provincia di Foggia. L’IBAN lo segnaliamo alla Polizia Postale, ma vogliamo anche cercare di avvertire più persone possibile che di profili come questo, online, è probabile ce ne siano a bizzeffe.

Una piccola guida per difendersi

Verificate l’autenticità del profilo

  • I profili ufficiali di personaggi pubblici su Facebook hanno quasi sempre una spunta blu di verifica accanto al nome. Se il profilo non è verificato, è il primo campanello d’allarme.
  • Controlla i dettagli del profilo: un nome seguito da una lunga stringa di numeri o da contenuti pubblicati in modo disordinato è un segno di un probabile account falso.

2. Non fidarti di richieste di denaro

  • Nessun personaggio pubblico serio chiederà mai soldi tramite messaggi privati o sui social media. Se ricevi una richiesta simile, si tratta quasi certamente di una truffa.
  • Fai attenzione a messaggi che fanno leva su temi emotivi come l’aiuto ai bambini, emergenze sanitarie o disastri naturali.

3. Evitate di condividere dati personali

  • Non fornire mai informazioni sensibili come numero di telefono, indirizzo o coordinate bancarie a sconosciuti sui social.
  • Se ricevi un messaggio sospetto, interrompi immediatamente la comunicazione.

4. Controlla l’IBAN prima di fare donazioni

  • Se ti viene fornito un numero di conto, cerca informazioni online sull’intestatario o, se possibile, verifica con la banca.
  • Diffida di IBAN intestati a privati o che non coincidono con enti ufficiali di beneficenza.

5. Segnala i profili sospetti

  • Utilizza le funzioni di segnalazione presenti sulle piattaforme per denunciare profili falsi.
  • Dopo aver segnalato il profilo alla piattaforma, inoltra una denuncia alla Polizia Postale per contribuire a bloccare eventuali attività fraudolente.

6. Sii scettico e vigile

  • Anche se il profilo sembra condividere contenuti “personali” autentici, ricorda che i truffatori spesso copiano post da account reali per sembrare più credibili.
  • Usa motori di ricerca per verificare eventuali notizie o iniziative a cui il personaggio pubblico si dice legato.

7. Consulta fonti affidabili

  • Se hai dubbi, chiedi aiuto a persone esperte o consulta siti come BUTAC per verificare l’autenticità delle informazioni ricevute.

8. Conserva le prove

  • Non cancellare i messaggi sospetti: screenshot, IBAN e altri dettagli possono essere utili alle autorità per identificare e fermare i truffatori.

Fernando non si limita a spacciarsi per Gassmann (e chissà quanti altri personaggi famosi) ma usa il marchio di UNHCR per dare autorevolezza alle sue richieste.

Guardate il post con cui condivide il logo dell’UNHCR:

Mentre celebriamo [Festa/Occasione], voglio prendermi un momento per riflettere sulle benedizioni nelle nostre vite e pensare a coloro che potrebbero non essere così fortunati. Oggi, sono felice di annunciare la mia partnership con [Nome dell’orfanotrofio/organizzazione] per supportare i bambini degli orfanotrofi in tutto il mondo.
Uniamoci!
Questi bambini incredibili meritano il nostro amore, la nostra cura e il nostro supporto. Il tuo contributo, grande o piccolo, può portare gioia, speranza e un futuro più luminoso nelle loro vite. Ecco come puoi aiutare:

1. Fai una donazione: visita [Sito web dell’organizzazione] per fare una donazione sicura.
2. Condividi: diffondi la notizia sui social media usando #SupportOrphanageChildren.
3. Fai volontariato: controlla le opportunità locali per fare volontariato in un orfanotrofio vicino a te.

È probabile che Fernando sia solo un prestanome sfruttato da questi soggetti per celare la propria identità. Noi comunque segnaleremo i suoi dati alle autorità sperando che possano intervenire in qualche modo.

Concludendo

Gente così dovrebbe essere condannata non al carcere ma all’allontamento dalla rete, per decenni. Solo così si può sperare che smettano di truffare chi pensa di fare del bene.

maicolengel at butac punto it

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