Le fallacie per plagiare le menti
Spieghiamo alcune tecniche molto utilizzate dai disinformatori per manipolare il pubblico

Negli ultimi giorni ci avete segnalato svariati contenuti “made in Italy” realizzati da soggetti che durante la pandemia sono riusciti a mettere insieme un nutrito gruppo di follower che ha permesso loro di cominciare attività redditizie su YouTube e altri canali social.
Oggi – senza fare nomi, ché è visibilità gratuita – trattiamo in maniera diversa dal solito uno di questi contenuti pubblicato su YouTube. Voglio cercare di mostrarvi come vengono sfruttate alcune fallacie argomentative per piegare i fatti alla propria specifica narrazione. Pertanto non credo utile riportarvi la trascrizione di tutto il video (che in meno di 24 ore da quando è stato pubblicato ha già ricevuto 50mila visualizzazioni e quasi 12mila like).
La Fallacia della falsa dicotomia – a.k.a.: O credi a noi o sei un burattino
La gente purtroppo si fa prendere in giro da una stampa in maggioranza fasulla e stupida che non la informa su quanto realmente sta accadendo (…), mentre sul web, la rete libera, è stata messa in atto una censura mai vista nella storia.
Quindi, detto in altre parole: se credi ai media più tradizionali non sei realmente informato, mentre se vuoi le informazioni “vere”, quelle che potresti trovare in rete, sappi che esse vengono censurate – tranne quelle che ti diamo noi, ovviamente, quindi torna più spesso che puoi altrimenti “sei un burattino”. Tutto questo raccontato in un video pubblicato sulla principale piattaforma video al mondo. La cosa triste è che chi lo ascolta gli dà ragione, non si ferma a considerare che se fosse come dice lui quel video non dovrebbe essere disponibile pubblicamente: nessuno vuole sentirsi un burattino, quindi l’unica cosa che conta è affrettarsi a confermare che ci stiamo abbeverando dalla fonte giusta.
Sia chiaro, che i media tradizionali spesso caschino nella disinformazione lo sappiamo bene – abbiamo migliaia di articoli a dimostrarlo – ma questo non significa che il mondo dell’informazione sia diviso in due, con i buoni solo in rete (una rete che a sentir loro censura le voci libere, ma che contemporaneamente le lascia per l’appunto libere di rivelare tutto ciò in mondovisione) e i cattivi solo sui media tradizionali, pronti a manipolare le masse. Ci sono media più o meno affidabili, e dovremmo essere noi, grazie allo spirito critico, a distinguere tra fonti autorevoli ed affidabili e fonti disinformative.
L’Appello alla paura
Ma quelli svegli lo sanno che è difficile per l’élite avere il controllo su 8 miliardi di persone, l’unica strada per arrivarci è ridurre il numero, come? Virus, allarmi climatici, guerre, riduzione dell’energia a buon mercato, riduzione di fertilizzanti e di carni bovine per poi creare assolute dipendenze e controllo per i restanti.
Fare leva su un timore irrazionale serve a manipolare il proprio pubblico, cosa che durante la pandemia è stata fatta a ripetizione da tutti i disinformatori seriali e non solo. La paura, come ci ricorda il detto, fa 90; e sfruttare le paure irrazionali dei propri follower è sempre molto redditizio. Grazie a questo meccanismo ci sono realtà che oggi raccolgono centinaia di migliaia di euro in donazioni per pagarsi gli stipendi. La cosa ridicola è che gli stipendi servono a permettere a quella stessa gente di continuare a realizzare contenuti disinformativi che portano il pubblico a continuare a donare. La paura è un’arma potentissima: quando siamo spaventati, diventiamo meno critici e più inclini a credere a versioni semplicistiche della realtà, e difatti della storiella che l’élite mondiale vuole ridurre la popolazione non ha alcun senso e non ne vengono fornite prove concrete, basta solo una narrazione allarmistica basata su un presunto piano segreto. Narrazione che è stata riportata in auge da QAnon e sfruttata dalla macchina elettorale dei MAGA.
La Fallacia dell’uomo di paglia
L’OMS sta modificando il suo ruolo concentrando tutto il potere decisionale nelle mani del suo direttore generale (…). Ciò vuol dire che se l’OMS, per qualsiasi motivo, deciderà che ci sarà un’emergenza e che bisognerà inocularsi qualcosa di tipo RNA messaggero, saremo costretti a farlo indipendentemente dalle costituzioni di ogni singolo Stato.
Come abbiamo spiegato più volte l’OMS non ha alcun potere esecutivo e può solo fornire linee guida. Ogni Stato decide autonomamente se seguirle o meno. Ma raccontare diversamente serve a giustificare il ritiro degli Stati Uniti dall’OMS, deciso da Donald Trump, nonché quanto sostenuto dai disinformatori seriali in questi anni di pandemia. In realtà, però, basterebbe poco per rendersi conto che appunto l’OMS non ha alcun vero potere, se non quello di informare i Paesi che ne fanno parte di eventuali problematiche relative alla salute che possono emergere nel mondo. L’argomentazione così fatta ricalca appunto la fallacia dell’uomo di paglia, ovvero distorce intenzionalmente la posizione reale dell’ente per la salute mondiale per renderlo più facile da attaccare. Questo tipo di tecnica è abusata dai disinformatori, perché è purtroppo di facilissimo utilizzo: basta distorcere i fatti quel tanto che basta da rendere facile la critica agli stessi. Come quando danno a intendere che siccome negli anni Settanta mio padre fondò un Club Rotary, di rimando si implica che BUTAC avrebbe ricevuto soldi da parte di USAID.
La correlazione non implica causalità
I galoppini della stampa vi avevano già avvertito che stavamo entrando nell’era delle pandemie (…), e nessuno di questi Europirla si è mai chiesto come facessero quelli lì ad avere la palla di vetro e sapere già il futuro.
Anche di questo abbiamo parlato in precedenza su BUTAC, anche prima della pandemia: si tratta di un allarme che viene lanciato dagli enti che si occupano di salute sparsi per il mondo – infatti non sono i giornali, bensì la comunità scientifica, ad aver più volte lanciato allarmi sul tema. Il fatto che gli scienziati abbiano previsto un rischio maggiore di pandemie non significa che le pandemie siano state create appositamente.
Il sistema sfruttato da chi disinforma è semplice:
- Il cambiamento climatico, la deforestazione e la globalizzazione aumentano il rischio di nuove pandemie >
- Gli scienziati studiano questi fenomeni e lanciano allarmi >
- Quando una pandemia si verifica, chi crede ai complotti ignora le comunicazioni precedenti e dice invece: “Lo sapevano! Quindi l’hanno pianificata! E nessuno si è mai chiesto niente tranne noi!”
In realtà gli scienziati hanno lanciato l’allarme già da oltre un decennio, ovviamente non sulla base di una pianificazione ma perché – a causa del cambiamento climatico, della deforestazione ma più di tutto della globalizzazione – avevano previsto che fosse sempre più facile che potesse verificarsi una pandemia. Tutte cose che si possono approfondire leggendo il materiale che gli scienziati in questi anni hanno prodotto e pubblicato, ma difficilmente chi segue uno che fa video su YouTube cercherà di verificare, si fiderà di chi le cose gliele racconta nella maniera più semplice e intuitiva condendo il tutto con il sottotesto che non devi nemmeno porti il dubbio perché altrimenti sei un burattino.
Il cherry picking
I giornali e telegiornali possono disinformare a piacere con notizie che devono essere il più possibile assurde e ridicole (…). Però avevano già detto che saremmo entrati nell’era delle pandemie…
Questo giochino lo vediamo fare spesso: se qualcosa scritto sui giornali coincide con quello che i disinformatori sostenevano di colpo i giornalisti diventano autorevoli e affidabili, ma solo in quello specifico caso. Come abbiamo già spiegato più volte il cherry picking, ovvero la selezione delle ciliegie scartando quelle che non ci piacciono, è quella fallacia che consiste nel selezionare solo le informazioni che confermano la nostra tesi, ignorando tutte le altre.
Nella pratica: se la stampa parla di vaccino a mRNA per contrastare il COVID-19 sta mentendo per convincerci a vaccinarci e ridurre la popolazione (lasciando in circolazione solo quelli svegli, i ribelli che danno filo da torcere ai poteri forti che hanno messo su il complottone… una strategia non particolarmente sensata, ma vogliamo davvero perderci in dettagli come il senso?), se invece racconta del lieve aumento di miocarditi nei vaccinati – cioè sta raccontando qualcosa che può andare a nostro vantaggio – allora ci sta raccontando una verità che possiamo prendere per oro colato. Probabilmente questi soggetti prima di tutto dovrebbero fare pace col proprio cervello.
Ad hominem
L’OMS sta modificando il suo ruolo concentrando tutto il potere decisionale nelle mani del suo direttore generale, quell’omino che in Etiopia faceva parte di un’organizzazione accusata di corruzione, appropriazione indebita e gravi violazioni dei diritti umani.
Non ci sono prove che Tedros Adhanom Ghebreyesus, attuale direttore generale dell’OMS, abbia avuto alcun ruolo in ciò di cui viene accusato, ma a chi disinforma non interessa che ci siano o meno, quello che gli interessa è denigrare la figura a discapito dei fatti, che passano in secondo piano fino a uscire dallo scenario. Se parliamo di una realtà come l’OMS non ci interessa chi la dirige ma come viene diretta, specie visto che si tratta di un’Organizzazione con centinaia di esperti e ricercatori da tutto il mondo. Attaccare Tedros per cose che non riguardano l’OMS serve a distogliere l’attenzione dai fatti e rendere meno autorevole la sua figura e, di conseguenza, quella dell’organizzazione che l’ha scelto come direttore.
La fallacia del complotto
Si stanno già preparando alla prossima pandemia, cercando di nuovo di obbligare gli Zero Dosati a farsi marchiare con altre restrizioni sempre più patetiche (…). È difficile per l’élite controllare 8 miliardi di persone, quindi ridurranno il numero attraverso virus, crisi climatiche, guerre, riduzione dell’energia e delle risorse alimentari.
Questa è la classica fallacia del complotto, in pratica si dà per certo che esista un gruppo ristretto di persone che sta orchestrando tutto quanto avviene nel mondo ignorando completamente la complessità della realtà dove ci sono governi, aziende e istituzioni con interessi contrastanti. Tutto ciò per dare a intendere al proprio pubblico che “loro” (l’élite) abbiano il pieno controllo di eventi casuali e complessi come le pandemie. Quando, in realtà, le crisi globali hanno cause molto più banali: errori umani, disastri naturali, cambiamenti economici e sociali. E, di nuovo: il complotto mondiale per come lo presentano loro, mirato a uccidere la popolazione compiacente lasciando in circolazione solo gli incontrollabili “zero dosati”, sarebbe una strategia completamente senza senso, dall’effetto opposto al presunto desiderato.
Concludendo
Comprendere e individuare le varie fallacie argomentative che abbiamo evidenziato qui sopra serve a capire come funziona la disinformazione, e di conseguenza come possiamo evitare di farci manipolare. Non si tratta di un percorso facile, ma riteniamo sia basilare, nell’epoca in cui stiamo vivendo, rendersi conto che chi disinforma lo fa senza particolare sforzo perché sa esattamente dove e come colpirci, mentre invece per difenderci noi di sforzi ne dobbiamo fare tanti.
Vi lascio con un breve elenco di domande che dovremmo farci ogni volta che ci troviamo di fronte a informazioni diffuse in rete:
- Sta semplificando troppo una questione complessa?
- Sta usando la paura per convincermi?
- Sta selezionando solo alcune informazioni ignorando il resto?
- Attacca le persone invece delle idee?
- Ci sono prove verificabili di quanto afferma?
- Quali sono le sue fonti?
Se più di una risposta è affermativa, è probabile che il contenuto che abbiamo di fronte sia manipolatorio. Statene lontani, diffidate di chi lo firma.
Non credo di dover aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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