FDA e i dati sul vaccino disponibili nel 2076

Perché FDA ha previsto la pubblicazione dei dati sul vaccino anti-COVID a 55 anni di distanza dalla richiesta?

Ci segnalate un articolo di Reuters e uno de L’Indipendente; entrambi riguardano la stessa vicenda, dicono cose molto simili, ma uno è un lavoro di fino, con riferimenti e specifiche che fanno capire – non del tutto, ma comunque a sufficienza – i fatti, l’altro è di poche righe, e spiega poco, lasciando il lettore con svariati dubbi.

Quello di Reuters è un editoriale, ricco di punti di vista, scritto da una loro autrice che si occupa di legge e affini, e titola:

Wait what? FDA wants 55 years to process FOIA request over vaccine data

Che potremmo tradurre con un:

Aspetta, cosa? La FDA vuole 55 anni per elaborare la richiesta FOIA sui dati del vaccino

L’Indipendente titola:

La FDA chiede 55 anni di tempo per rilasciare i dati sul vaccino Pfizer

Entrambi gli articoli partono da questo documento relativo al caso in esame. Entrambi gli articoli omettono parti di quel testo. Il quadro completo con tutti i dettagli purtroppo non viene presentato né da Reuters né dall’Indipendente.

La cosa migliore sarebbe probabilmente poter leggere in inglese e analizzare il testo linkato poche righe fa.

Ma siccome so che molti sono pigri e di leggersi le 14 pagine in inglese del documento avranno pochissima voglia, cerchiamo di riassumerle per voi.

Gli attori in gioco

Il caso prende le mosse dalla denuncia di un ente no profit che si fa chiamare Public Health and Medical Professionals for Transparency, accorciato in PHMPT. L’ente, quattro giorni dopo l’approvazione da parte di FDA del vaccino Pfizer per i maggiori di 16 anni, ha chiesto l’accesso a tutti i dati che hanno portato all’approvazione. Dati che FDA non ha consegnato nei tempi previsti. PHPMT a quel punto ha fatto causa a FDA, portandola in tribunale, dove ha chiesto che quei documenti vengano resi pubblici subito.

FDA ha detto no. O meglio, FDA ha spiegato chiaramente che quei dati non possono essere rilasciati come richiesto, in quanto devono prima essere redatti. All’interno sono presenti svariate informazioni che dovrebbero restare riservate in quanto protette da brevetto o diritto d’autore, informazioni commerciali che non possono essere rese pubbliche.

FDA ha spiegato che l’ufficio che si occupa di redigere i documenti ha dieci dipendenti, e che i documenti sono composti da quasi 330mila pagine. L’ufficio, con i dipendenti attuali, non è in grado di elaborare più di 500 pagine al mese, anche per evitare di ingolfarsi con quella singola richiesta (ci sono altre pratiche che stanno andando avanti). 500 pagine al mese su un testo da 329mila significa che solo tra 55 anni tutto il testo sarebbe reso disponibile. Da lì la battuta sul 2076.

Ma se si legge per intero il documento texano ci sono alcune cose che vengono fuori, la prima e per noi più rilevante è che prima di arrivare alla causa FDA aveva chiesto al denunciante se fosse possibile accordarsi per ridurre il numero di pagine, partendo magari con l’eliminare tutte quelle non pertinenti a quanto cercato. Ma i richiedenti non hanno accettato la proposta. FDA spiega ancora che ha già offerto di produrre una parte rilevante e consistente di materiale il 17 novembre e una seconda parte il 1° dicembre di quest’anno, e solo dopo di lavorare a braccetto con i richiedenti per analizzare insieme cosa sia rilevante e cosa non lo sia. E a quel punto procedere a 500 pagine al mese.

FDA proposes to work through the list of documents that Plaintiff requested FDA prioritize for production in order of priority and process and release the non-exempt portions of those records to Plaintiff on a rolling basis. FDA proposes to process and produce the non-exempt portions of responsive records at a rate of 500 pages per month.

I richiedenti invece dicono che siccome FDA ci ha messo quattro mesi ad approvare il vaccino sulla base di quelle 329mila pagine allora deve metterci quattro mesi per renderle fruibili al pubblico.

Ed è qui l’inghippo.

Per approvare il vaccino hanno operato altri uffici dell’FDA, in maniera congiunta, suddividendo il materiale da analizzare su molti più che dieci dipendenti e senza doversi preoccupare delle informazioni da omettere o non poter rendere pubbliche. Si trattava di una questione particolarmente urgente e rilevante. Non mi sorprenderebbe che tra Ministero della salute e FDA stessa ci abbiano lavorato ben più di mille dipendenti. Fossero lo stesso numero oggi sarebbero in grado di redigere tutto quasi nei tempi richiesti. Ma vedete, la richiesta di PHPMT per questo materiale non ha la stessa urgenza dell’approvazione del vaccino. Difficile che si dedichino così tante risorse per rispondere a un quesito posto da un’associazione composta da trenta persone, laureati in materie scientifiche certo, ma pur sempre una minuscola nicchia degli scienziati americani.

Esattamente come in Italia non ci si piega alle richieste assurde di sparuti gruppi di scienziati, a fronte delle centinaia di migliaia di medici che non la pensano alla stessa maniera.

Non credo di poter aggiungere altro, anche perché appunto i fatti sono tutti nel documento linkato sopra.

Speriamo avrete la voglia e pazienza di leggerlo, in caso contrario sappiate che il giudizio della corte dovrebbe arrivare entro una ventina giorni, quindi basterà attendere per sapere il parere del giudice, anche se abbiamo già visto sui social partire decine di account col ritornello del 2076 ed è probabile che non ce ne libereremo tanto presto.

maicolengel at butac punto it

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