Valerio Staffelli e la geoingegneria
Su Instagram il giornalista Mediaset ha condiviso un video dai toni complottisti che parla di cloud seeding, mostrando uno stupore che non avrebbe motivo di esistere se uno fosse abituato a fare due ricerche prima di pubblicare
L’inviato di Striscia la Notizia (e iscritto all’Ordine dei Giornalisti) Valerio Staffelli il 28 maggio ha condiviso questo post su Instagram:
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Il video che ha condiviso qui su BUTAC lo conosciamo bene, avendolo trattato nel lontano 2014 con un articolo del nostro Neil Perri. Articolo in cui spiegavamo le stesse cose che abbiamo ripetuto pochi giorni fa in seguito al monologo di Piazza Pulita anch’esso dedicato alla geoingegneria. Ve le riporto da entrambi gli articoli, prima Neil:
Il servizio del TG1 è pessimo perché la fa sembrare una cosa nuova e magica, la raccontano come se fosse fantascienza o una cosa incredibile, ma il concetto è molto semplice: non voglio che piova nel punto A, so che le nuvole portatrici di pioggia stanno arrivando dal punto B, le intercetto nel punto C e spargo queste sostanze (tra cui annoveriamo anche il mortale ghiaccio secco) che inducono la formazione delle gocce così pioverà nel punto C e anche se le nuvole arrivassero al punto A non porterebbero precipitazioni. Non mi sembra così difficile.
Per condividere una cosa del genere e fare gli scandalizzati e gridare allo scandalo bisogna ignorare
-
- che nel servizio non si parli mai di scie chimiche
- che non si parli mai di alluminio, bario, batteri, virus, e sciocchezze del genere
- che si parli specificatamente di argento, azoto e iodio, e che l’utilizzo di queste sostanze sia conclamato e risaputo da decenni
- che la Russia faccia questo da tantissimi anni in occasione del Victory Day
E poi dal pezzo di pochi giorni fa:
…il cosiddetto cloud seeding esiste: è un tipo di modifica del tempo atmosferico che mira a cambiare la quantità o il tipo di precipitazione che cade dalle nuvole disperdendo sostanze nell’aria, che fungono da nuclei di condensazione delle nuvole o di ghiaccio e che alterano i processi microfisici all’interno della nuvola. In parole semplici, il cloud seeding è una tecnica che migliora la capacità di una nuvola di produrre pioggia o neve introducendo piccoli nuclei di ghiaccio in determinati tipi di nuvole sotto zero.
Si tratta comunque di qualcosa che viene usato in alcuni Paesi, ma che a oggi non ha conferma di efficacia. Ma che soprattutto non ha nulla, ma proprio nulla a che vedere con quanto successo in Emilia-Romagna la scorsa settimana.
Staffelli ha condioviso un video con le scritte in sovraimpressione tipiche dei canali complottari, e come unico commento ha messo le emoticon di sorpresa:
Eppure è un giornalista, dovrebbe essere in grado di fare qualche verifica e rendersi conto che condividere un contenuto come questo non fa altro che generare confusione nell’ampio pubblico che lo segue: su Instagram il giornalista Mediaset ha quasi 400mila follower. Chissà cosa ne pensa il suo collega di redazione Marco Camisani Calzolari…
redazione at butac punto it
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