Girate questa foto a Bergoglio! (ma anche no)
La foto nel post mostra un bimbo piccolo messo in croce (letteralmente). Tenuto su con corde (o catene) e con un peluche azzurro. Chi lo condivide, visto che il bambino è di colore, dà per scontato la foto venga da qualche paese a predominanza musulmana. Ma le cose non stanno così, e la foto non ha nulla a che vedere con l’Islam.
Basta saper usare un poco i motori di ricerca e i tool che la rete ci regala per trovare la fonte di quest’immagine, che piano piano sta diventando virale anche da noi.
La notizia arriva da Haiti, risale a giugno 2018, e il succo lo possiamo riassumere così: il bambino viene crocifisso dalla sua matrigna per aver preso 50 pesos dal tavolo. La polizia ha aperto un’indagine su fatti e responsabilità. Haiti è un paese cattolico, la religione cattolica è la religione di Stato. L’Islam non ha nulla a che vedere con la notizia. Sia chiaro, questo non giustifica affatto il gesto orrendo. Educare così un bambino è da sciocchi. Ma anche i figli di chi, senza alcuno spirito critico, riempie la rete di contenuti non verificati non è che vengano su benissimo. Insegnare lo spirito critico dovrebbe essere una delle cose principali da fare da parte dei genitori. Spiegare che non ci si deve fidare dei contenuti in rete se non dopo averli verificati deve essere una priorità.
E invece in meno di 24 ore vedo già tanti profili farla girare, incluse pagine politicamente impegnate. È triste, perché dimostra come non ci sia alcun interesse a fare vero dibattito, l’unica cosa che interessa è indignare le legioni poco informatizzate con contenuti che confermino i loro pregiudizi.
Ricordate, prima di condividere qualcosa accertatevi che non sia una bufala o disinformazione, ci farete miglior figura.
maicolengel at butac punto it
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