Il papà che ha vinto la custodia sul figlio

Le fonti, qualcuno pensi alle fonti!

Ci è stato segnalato un contenuto social che viene condiviso senza alcuna verifica. Si tratta di una notizia dell’anno scorso che in Italia, a marzo 2025, viene condivisa con questo testo:

Padre ottiene la custodia del figlio dopo aver accusato la madre di volerlo crescere come non binario
Harrison Tinsley, un padre fortemente preoccupato per il benessere del proprio figlio di quattro anni, ha deciso di intraprendere un’azione legale per ottenere la custodia esclusiva del bambino, sostenendo che la madre volesse educarlo come persona non binaria.
Il procedimento è iniziato nel 2023. Fino a quel momento, Tinsley condivideva la custodia con l’ex compagna, la quale si era identificata come non binaria e, a detta sua, cercava di trasmettere questa identità anche al figlio.
«Sawyer sa di essere un maschietto e gli piace esserlo. È molto deciso su questo. Se qualcuno gli dà un giocattolo da bambina, grida: “Non sono una femmina, sono un maschio!”. Per fortuna è un bambino determinato e con una forte volontà, proprio come me, e di questo sono immensamente grato», ha dichiarato il padre.
Alla fine, dopo un accordo con l’ex compagna, Tinsley ha ottenuto la custodia completa di Sawyer, definendo il risultato «un miracolo». «È una sensazione straordinaria. Voglio aiutare altri genitori a proteggere i propri figli. Credo che questa sia la battaglia più importante della nostra generazione», ha affermato.
«Se non dormi, dirò a papà che ti trucchi»
Tinsley ha raccontato al quotidiano The Daily Signal che il figlio gli aveva confidato episodi preoccupanti vissuti con la madre, che lo costringevano a comportarsi in modi che lui non voleva.
«Mi ha raccontato che, durante una visita a Disneyland, non gli permettevano di salire sulle attrazioni se non indossava delle scarpe da principessa. Lui guardava in basso, mortificato, perché voleva indossare scarpe da maschio. Questo lo ha rattristato profondamente», ha spiegato il padre.
In un’altra occasione, il bambino gli avrebbe riferito che la madre lo minacciava per costringerlo ad andare a letto. «Mi ha detto: “Se non vai a dormire, dirò a papà che ti trucchi”. Ma non era vero, lo diceva solo per spaventarmi», ha raccontato il piccolo.
Dopo aver ottenuto la custodia esclusiva, Tinsley ha dichiarato di voler condividere la propria esperienza per dare voce ad altri genitori in situazioni simili, ribadendo il suo impegno: «Farò tutto il possibile per proteggere altri bambini».

La pagina su cui ce l’hanno segnalata ha quasi un milione di follower; il post in questione, per fortuna, ha molte meno condivisioni e interazioni, ma poco conta, riteniamo sia utile sfruttare la notizia per parlare di fonti primarie.

Nel caso specifico tale fonte primaria è un podcast, The Daily Signal – podcast americano di orientamento connservatore – nella puntata datata 30 luglio 2024, ripresa il giorno dopo da testate di altissimo livello come il New York Post, il Daily Mail e altrri tabloid noti per la scarsa attenzione che dedicano alle verifiche dei fatti.

La cosa che fa sorridere è che lo stesso New York Post titola:

Dad wins full custody of son, 4, after child’s mother allegedly tried to raise him non-binary

La sottolineatura è nostra, serve a evidenziare quella parolina magica che raramente vediamo usare in Italia, e di cui qui su BUTAC abbiamo parlato in precedenza. Allegedly, ovvero presumibilmente, secondo quanto dichiarato, non verificato. Una parola che serve a tutelarsi quando si riportano accuse o affermazioni non ancora provate — ed è una pratica che nel giornalismo italiano, purtroppo, si vede troppo poco.

Quindi un tabloid americano già noto come fonte inaffidabile decide di riportare la notizia prendendo comunque le distanze – visto che appunto l’unica fonte è il padre – e difatti nelle prime righe dell’articolo leggiamo:

A California father said he’s been granted full custody of his 4-year-old son following a protracted legal battle with the boy’s mother — who allegedly forced the child to wear dresses and glitter because she wanted to raise him as non-binary.

Che tradotto:

Un padre californiano ha raccontato di aver ottenuto l’affidamento esclusivo del figlio di 4 anni, al termine di una lunga battaglia legale con la madre del bambino — che secondo quanto dichiarato avrebbe costretto il piccolo a indossare vestiti e brillantini perché voleva crescerlo come non binario.

Come vedete ripetono l’allegedly e lo rafforzano con quel said a sottolineare un’altra volta che non esiste nessuna altra fonte se non quel papà. Voi lo capite che questa è una non-notizia? E che senza altre fonti non si tratta di qualcosa da tradurre e riportare in italiano? E che se c’è gente che lo fa è perché ha una specifica agenda da portare avanti? Noi speriamo vivamente di sì.

E ora passiamo alla parte dedicata al fact-checking, perché la storia non finisce qui. Come riportato sempre sul NYPost, la madre del bambino soffrirebbe di vari problemi mentali, che sono stati la causa della fine della relazione col padre.

Problemi che hanno perfino portato a un arresto, in circostanze non ben chiarite, con l’accusa di aver messo in pericolo il piccolo. Ed è su questa base che è partita la denuncia del padre e la richiesta di affido. Richiesta che oltretutto è stata respinta una prima volta e accettata solo in seguito a un’indagine dei servizi di protezione per l’infanzia, che hanno chiesto che la madre si sottoponesse a test antidroga e alcol.

Sia chiaro, il padre nelle dichiarazioni a The Daily Signal ha fatto leva solo sull’aspetto legato al “gender” esattamente come riportato nei post che circolano in Italia, ma – come avevo immaginato quando ci avete inviato la segnalazione – la questione era un filo più complessa. Ripeto, chi diffonde queste storie scegliendo un taglio conservatore ha una specifica agenda da portare avanti: stateci attenti, non sono soggetti di cui fidarsi.

maicolengel at butac punto it

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