La sovranità, l’OMS e gli avvocati
Per spingere candidature a elezioni politiche la tentazione di usare la disinformazione è forte...
Certe persone non dovrebbero ottenere visibilità, purtroppo però noi non siamo nessuno per deciderlo, e quando la maggiore agenzia giornalistica italiana decide di dar loro spazio poi a noi tocca cercare di fare chiarezza.
Mi sto riferendo a un articolo del 30 agosto apparso su ANSA, titolo:
Holzeisen, ‘Italia cede una parte della sua sovranità all’Oms’
Poche righe di virgolettato:
ll prossimo maggio l’Italia cederà una parte sostanziale della propria sovranità all’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Poche righe che servono a spingere la candidatura alle elezioni provinciali del 22 ottobre di Renate Holzeisen, capolista di VITA, partito altoatesino che si presenterà alle elezioni con 16 candidati.
A cosa sta facendo riferimento Holzeisen?
Alle nuove regole sulle emergenze sanitarie globali che, una volta definita la bozza finale del trattato, dovrebbero entrare in vigore a maggio 2024. Si tratta di un’insieme di nuove regole, giuridicamente vincolanti, per essere più preparati in caso di una nuova emergenza sanitaria come quella appena passata, chiamato in inglese The WHO Pandemic Preparedness Treaty, un trattato la cui bozza è in preparazione dal 2021. Si tratta di un insieme di regole e accordi deciso dai 194 paesi membri delle Nazioni Unite. Quindi non un trattato che riguarda il nostro Paese, ma tutti i Paesi membri.
Come spiega Reuters:
L’OMS dispone già di norme vincolanti note come Regolamento sanitario internazionale, che dal 2005 stabiliscono gli obblighi dei paesi in cui gli eventi di sanità pubblica possono potenzialmente oltrepassare i confini. Queste includono la notifica immediata all’OMS di un’emergenza sanitaria e misure sul commercio e sui viaggi.
L’avvocato Holzeisen è solo una delle innumerevoli voci, tra i membri delle destre mondiali, a criticare il suddetto trattato. L’accusa mossa è sempre la stessa: l’ipotesi che un trattato simile possa appunto portare i Paesi a cedere la propria autorità all’OMS. Tra i critici più noti c’è Mister X, Elon Musk. Ma come spiegato dalla stessa OMS:
Lo Zero Draft (la bozza iniziale, ndmaicolengel) presentato dall’INB Bureau, sulla base dei progressi compiuti e dei contributi ricevuti durante la terza riunione dell’Organo di negoziazione intergovernativo (INB), fa riferimento a una serie di potenziali principi guida e diritti per il nuovo accordo, compresa l’importanza dei diritti sovrani nazionali e pieno rispetto della dignità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone.
Come con tutti gli strumenti internazionali, qualsiasi nuovo accordo, se e quando raggiunto dagli Stati membri, sarà determinato dagli stessi governi, che intraprenderanno qualsiasi azione tenendo conto delle proprie leggi e regolamenti nazionali.
Gli Stati membri decideranno i termini dell’accordo, compreso se una qualsiasi delle sue disposizioni sarà giuridicamente vincolante per gli Stati membri come questione di diritto internazionale.
Si prevede che tale accordo miri a contribuire a prevenire che future epidemie di malattie che possano compromettere la libertà delle persone di viaggiare, lavorare, cercare istruzione e, soprattutto, condurre una vita sana e priva di malattie evitabili, come richiesto da un altro accordo globale, il Costituzione dell’OMS.
Quindi la stessa OMS mette per scritto che che si vuole limitare in alcuna maniera la sovranità dei singoli Paesi, e insiste nello spiegare che l’accordo viene fatto proprio per evitare che si arrivi a quanto già visto durante la pandemia da COVID-19. Chissà se gli avvocati di VITA hanno letto il comunicato dell’OMS sul Trattato o la bozza a cui fa riferimento l’OMS qui sopra. Visti i toni che utilizzano, abbiamo il dubbio che invece che andare a leggere le fonti ci si sia basati su sentiti dire. Nel caso – anche per i membri di VITA – qui chi avesse voglia approfondire può trovare tutte le FAQ sul Trattato, e qui la Zero Draft.
So che dico qualcosa di utopistico, ma sarebbe bello che i giornalisti, specie quelli in forza alle agenzie giornalistiche, prima di riportare notizie nude e crude dedicassero un minimo approfondimento al tema. Non serve fare vero e proprio fact-checking, ma perlomeno condire gli articoli coi link alla materia di cui si sta parlando, in modo che il lettore che lo volesse possa, senza fare particolare sforzo, andarsi a leggere il trattato e la FAQ e farsi lui stesso un’idea sulla caratura delle dichiarazioni di un rappresentante politico.
A trovare FAQ e bozza io ci ho messo pochi secondi.
maicolengel at butac punto it
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