Su alcuni quotidiani nazionali è stata riportata la notizia della decisione presa dalla Regione Puglia sulle vaccinazioni per prevenire il Papilloma virus.
Patrizia Floder Reitter il 24 maggio su La Verità scrive:
La Puglia vara una legge che subordina l’iscrizione a medie, superiori e università alla certificazione di essere immunizzati contro il Papilloma Virus. In alternativa, bisogna mettere nero su bianco il rifiuto a sottoporsi all’iniezione. Una chiara violazione dei diritti.
L’articolo gioca con le parole: non c’è nessuna subordinazione in base alla certificazione vaccinale, difatti – come spiegato subito dopo – basta specificare di non essersi vaccinati, come d’altronde è spiegato su altri quotidiani. Ad esempio riporta Il Fatto Quotidiano:
Non è previsto nessun obbligo vaccinale ma il dissenso informato, ovvero l’attestazione di una scelta finalizzata solo ed esclusivamente al diritto dei ragazzi di essere informati.
Quindi chiunque può seguire il percorso di studi che vuole, solo che deve rendere noto alle autorità sanitarie di non essere vaccinato contro il Papilloma virus per sua scelta e non perché semplicemente non al corrente della possibilità di vaccinarsi.
Sarebbe bello che i giornalisti concentrassero il loro tempo e lo spazio sui media a spiegare al grande pubblico cos’è il Papilloma virus e perché i consiglieri regionali Fabiano Amati e Pierluigi Lopalco siano stati promotori di quest’iniziativa, invece che soffiare sul solito fuoco del sensazionalismo e della disinformazione. Ma ormai ci siamo abituati, troppi media campano di questo: a nessuno interessa veramente la salute dei cittadini, a nessuno interessa veramente informare.
Di vaccino HPV abbiamo parlato molto in passato, pertanto cerchiamo di fare chiarezza sulla scelta pugliese:
Sapere chi è vaccinato e chi no serve alle autorità sanitarie anche per avere un quadro chiaro della situazione allo scopo di tutelare la salute dei ragazzi, prevenendo una malattia grave come quella causata dal Papilloma virus. Non spiegare queste cose è a nostro avviso molto grave da parte dei giornalisti, che preferiscono concentrarsi sulle scelte politiche invece che sui motivi sanitari dietro alle stesse.
Ci sono oltre duecento tipi di HPV, di cui circa quaranta possono infettare l’area genitale. L’infezione da HPV può provocare diversi tipi di problemi alla nostra salute (l’elenco che segue è stato realizzato con l’ausilio di ChatGPT):
Uno degli effetti più comuni dell’infezione da HPV sono i condilomi genitali, ovvero verruche che possono comparire sull’area genitale o anale. Queste verruche sono solitamente causate dai tipi di HPV a basso rischio (come HPV 6 e 11) e, pur essendo fastidiose, non sono cancerogene.
Alcuni tipi di HPV, chiamati ad alto rischio (come HPV 16 e 18), possono causare lesioni precancerose. Queste lesioni possono svilupparsi in:
L’infezione persistente da tipi di HPV ad alto rischio è la causa principale di diversi tipi di cancro:
Molte infezioni da HPV sono asintomatiche e, per fortuna, vengono eliminate dal sistema immunitario senza causare problemi di salute. Tuttavia, le infezioni che non vengono eliminate possono portare alle condizioni sopra descritte.
Per ulteriori dettagli sull’HPV e le sue conseguenze, puoi leggere i seguenti articoli su BUTAC:
Sperando di avervi fornito materiale su cui riflettere, aspettiamo sempre quel giorno in cui chi disinforma sulla salute dei cittadini, specie i più giovani, ne paghi le dovute conseguenze.
redazione at butac punto it
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