Ancora una volta, un commento anonimo diventa una “verità” sui social. Lo condividono in tanti, spesso senza verificare, perché conferma i loro pregiudizi. Ma cosa c’è di vero? Spoiler: poco, se non nulla.

Leggo spesso commenti surreali, di persone che non conoscono nulla della realtà sul campo ma che commentano informandosi sui giornali o alla TV.
Io lavoro in Ucraina da 30 anni, ho un’azienda in Ucraina, purtroppo da 3 anni non riesco fisicamente ad andare lì ma sono ovviamente in contatto costante con chi lavora per me.
Il 2025 è iniziato nel peggiore dei modi, c’è una crisi economica fortissima, mai vista nei 3 anni precedenti, uno dei miei colleghi era in piazza Maidan ai tempi della “rivoluzione arancione”, ci credeva veramente, già però dopo 2-3 anni non ci credeva più perché vedeva corruzione ed oligarchi spadroneggiare come prima.
Oggi questo ragazzo, che ha 40 anni, non prende MAI i mezzi pubblici, non cammina per strada, esce solo con la sua auto perché sa che da un momento all’altro può essere preso dai cosiddetti “reclutatori”, che non sono altro che squadracce che prendono la gente per strada, la arrestano, la mandano a fare 30 giorni di addestramento e poi dritti al fronte.
Ci sono costantemente gruppi di donne ed anziani che tentano di difendere le persone “prelevate” cercando di mettersi fisicamente tra loro ed i “reclutatori” insultandoli in ogni modo.
I tempi in cui gli Ucraini affluivano a fiumi come volontari sono finiti nel 2022, adesso volontari non c’è ne sono più, adesso è caccia all’uomo per le strade per mandare al fronte carne da cannone.
Sarebbe ora di smetterla di raccontare queste terribili favole in cui tutti gli ucraini sono con Zelensky perché è una sciocchezza pazzesca.
Certo, nessun ucraino salterebbe di gioia a cedere i propri territori, ma moltissimi di loro sarebbero ben disposti ad accettare questo sacrificio in cambio della pace e del ritorno ad una vita normale.
Raccontare che “la decisione spetta agli ucraini” è fuorviante perché oggi in Ucraina non è possibile dissentire dalla linea di Zelensky, c’è la legge marziale, i giornali e partiti di opposizione sono stati chiusi e messi fuorilegge, quindi vorrei capire di che volontà parliamo….
La fonte, come tutti quelli che l’hanno ripreso ci tengono e spiegare, è un:
Commento in un post

Ovvero nessun nome e cognome, ma un commento anonimo lasciato chissà dove e chissà da chi. Il fatto che a condividere un contenuto del genere sia qualcuno che mi segue in quanto fact-checker mi lascia come sempre allibito, ma a cosa serve spiegare milioni di volte che i contenuti anonimi non vanno mai condivisi, anche (e a volte soprattutto) se rispecchiano al mille per mille i nostri bias?

Ma questa è un’altra storia, a noi qui interessa mettere in evidenza che il post è un accozzaglia di pregiudizi e fallacie logiche e per questo non andrebbe condiviso, specie da chi vorrebbe schierarsi dalla parte della corretta informazione.

Partiamo dall’inizio, quando si usano ben due bias:

Bias di autorità e bias dell’esperienza personale

Io lavoro in Ucraina da 30 anni, ho un’azienda in Ucraina, purtroppo da 3 anni non riesco fisicamente ad andare lì, ma sono ovviamente in contatto costante con chi lavora per me.

Dire “io lavoro in Ucraina da trent’anni, quindi sono una fonte attendibile su tutto quello che riguarda l’Ucraina anche se non ci metto piede da diversi anni” è come dire “ho vissuto in Italia per decenni, quindi sono più informato degli altri su come si vive in Italia oggi anche se gli unici con cui sono rimasto in contatto sono i miei amici di Lampedusa”. Se non ci vai da tre anni e ti basi solo sui racconti di quelli che conosci, è chiaro che il quadro sarà parziale.

  • Bias dell’esperienza personale → L’autore sovrastima la propria capacità di comprendere la realtà attuale basandosi solo sui suoi contatti. Non essere in loco limita il suo punto di vista.
  • Bias di autorità → Implica che la sua opinione abbia più valore rispetto a chi legge i giornali o guarda la TV, senza fornire dati a sostegno.

I reclutatori

Poi ci viene raccontato del pessimo momento che passa il Paese – abbastanza ovvio, visto che il Paese è stato invaso e c’è una guerra in corso – e si accenna alla questione dei reclutatori, sostenendo che:

…da un momento all’altro può essere preso dai cosiddetti “reclutatori”, che non sono altro che squadracce che prendono la gente per strada, la arrestano, la mandano a fare 30 giorni di addestramento e poi dritti al fronte.

Ma le cose non stanno come vengono raccontate. In Ucraina è in corso una guerra, di quelle vere, ed è vero che per gli ucraini la leva è obbligatoria, oltre al fatto che al momento nel Paese vige la legge marziale. Zelensky ha evitato, per ora, di abbassare troppo l’età per cui il servizio militare è obbligatorio (come invece era stato proposto ad esempio dal governo americano l’anno scorso). L’età di leva erano i 27 anni, abbassati a 25. Come spiegava il Guardian a dicembre 24:

President Volodymyr Zelenskyy has resisted public calls from the Biden administration to lower the age at which men can be mobilised from 25, where it currently stands, to 18, citing the sensitivities of sending younger men to fight in a society that already faces a demographic crisis. But with Russia continuing to find fresh recruits for its grinding advances, the army is struggling to find enough people to fill the gaps at the front.

Inoltre l’addestramento non dura affatto trenta giorni: era lungo tre volte tanto ed ora è stato ulteriormente allungato. Sebbene ci siano stati alcuni casi documentati di pratiche di reclutamento più aggressive, è fondamentale documentarsi dalle fonti ufficiali per comprendere appieno la situazione. Le autorità ucraine stanno cercando di bilanciare la necessità di rafforzare le forze armate e il rispetto dei diritti dei cittadini, e qualsiasi abuso segnalato dovrebbe essere oggetto di indagine approfondita. In quest’ottica, l’anno scorso sono stati firmati accordi che consentono ai prigionieri di arruolarsi e che quintuplicano le multe per chi sceglie di professarsi obiettore di coscienza o sceglie di disertare, per questo i giovani che sembrano essere in età di leva vengono fermati e controllati. 

Il sostegno della popolazione

A febbraio 2025 è stato realizzato un sondaggio dal Kyiv Institute of Sociology, sondaggio che mirava a quantificare il sostegno della popolazione ucraina nei confronti di Zelensky. Riportava ANSA:

Circa il 57% degli ucraini si fida di Volodymyr Zelensky e ne approva l’operato, secondo un sondaggio pubblicato oggi e condotto dal Kyiv Institute of Sociology (Kiis) fra il 4 e il 9 febbraio, segnando un incremento di 5 punti percentuali rispetto all’ultimo sondaggio di dicembre.

Trump è stato eletto con circa il 49,8% delle preferenze, Harris ha perso con il 48,3%. Zelensky, secondo questo sondaggio, ha molto più sostegno della popolazione di quanto ne abbia un presidente statunitense.

Concludendo

Questo è solo uno dei tanti esempi di come narrazioni anonime e prive di fonti si diffondano sui social, alimentando convinzioni errate e polarizzando il dibattito. La guerra in Ucraina è complessa e andrebbe analizzata con dati verificabili, non con post virali senza fonti. Ogni volta che leggiamo qualcosa che si allinea perfettamente ai nostri bias, fermiamoci e chiediamoci: è davvero così? O è solo l’ennesimo caso in cui la disinformazione si traveste da testimonianza diretta?

maicolengel at butac punto it

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