I vitalizi dei parlamentari in Europa
I nostri simpatici amici disinformatori ne hanno fatta un’altra, anche questa ce la state segnalando da più giorni. L’immagine che circola riporta come titolo:
I vitalizi dei parlamentari in Europa
E poi sciorina una serie di numeri, mettendo a confronto svariati “vitalizi parlamentari” europei. Fonti? Nessuna. Ma a chi la condivide cosa gliene frega delle fonti? Là dove conservano il cervello (nella naftalina) non c’è bisogno di fonti! (semicit.)
Intanto una piccola premessa, che ho già fatto in altre occasioni e riprendo pari pari:
Tutti i giornali parlano di “Vitalizi” dei parlamentari, ma non sono bravi giornalisti… I vitalizi intesi come vuole la parola sono stati cancellati nel 2011/12. Ogni articolo di questi giorni che non lo specifica è un articolo di *****!!!
Quindi, partendo da questo presupposto spiegato meglio a questo link, andiamo ad analizzare il nostro elenco di vitalizi europei. Ci racconta il meme:
ITALIA:
con 5 anni, 2486,86 euro
con 10 anni, 4973,73 euro
con 15 anni, 7460,59 euro
Poi vengono riportati dati da paragonare per Francia, Germania e Gran Bretagna. Il meme è scarno d’informazioni, cosa vuol dire lo schemino? Si tratta di cifre su base mensile? Sulla base di cosa sono calcolati se c’è questa differenza tra cinque anni di contributi e quindici? Tutte domande che andrebbero fatte all’avvelenatore di pozzi che per primo ha messo in circolazione il meme, se – guarda caso – non fosse anonimo.
Ripeto, i vitalizi sono cancellati dal 2012, oggi si parla di pensioni come per gli altri lavoratori, che vengono date agli ex parlamentari sulla base di quanto hanno versato durante il loro mandato. Il Fatto Quotidiano già nel 2016 lo spiegava abbastanza bene:
Un deputato eletto nel 2013, quando aveva 27 anni, che cesserà il suo mandato nel 2018 senza essere riconfermato per il secondo, percepirà nel 2051 (a 65 anni) una pensione compresa tra i 900 e i 970 euro al mese […]. Se, invece, l’onorevole eletto sempre nel 2013 a 39 anni, sarà riconfermato fino al 2023, con due legislature alle spalle potrà andare in pensione nel 2034 (a 60 anni) incassando circa 1.500 euro al mese. Entrambe le simulazioni, ipotizzano che i contributi accantonati nell’arco della carriera parlamentare dai due ipotetici deputati siano gli unici versamenti effettuati nell’intera vita lavorativa.
Quindi lo schemino nel meme dovrebbe riportare delle grosse correzioni, con 5 anni 970 euro, con 10 anni 1500 euro, con 15 anni vanno fatti i calcoli sulla base dei versamenti, ma siamo lontani dai 7460,59 euro sostenuti nell’immagine.
AGI aveva fatto qualche anno fa uno schemino riassuntivo che spiegava meglio il sistema pensionistico per i parlamentari di alcuni Paesi.
A parte l’insistere nell’uso di un termine che in Italia non ha più senso, lo schema mi pare ben fatto, e spiega chiaramente che le attuali pensioni dei parlamentari sono calcolate con il sistema contributivo, come tutte le pensioni dei dipendenti statali. Oltretutto ci racconta anche che ora in Germania le cose vanno meglio che in Italia per i parlamentari – che da noi versano ogni mese circa mille euro – e lo stesso avviene in Russia. Non è chiarissima la parte sull’Unione Europea, che avevamo cercato di spiegare qui e qui.
Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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