Il bambino che si crede un lupo

Ci chiedete info sulla storia pubblicata da quel giornale ottimo per rivestire la lettiera del gatto che è il Daily Mail, e ripresa da tante testate italiane.

La notizia è una classica non-notizia cavalcata solo e unicamente per amore del clic. Titolo del Daily Mail – che sul caso, in pochi giorni, ha già pubblicato tre articoli e un podcast:

Howling mad! Fury as school allows pupil suffering from ‘species dysphoria’ to identify as a WOLF

Per noi di BUTAC (come per chiunque altro) al momento risulta impossibile verificare i fatti, visto che il Daily Mail scrive che preferiscono non entrare nello specifico per “proteggere l’identità del bambino in questione”, quindi a parte la localizzazione dei fatti in Scozia e i pareri di illustri opinionisti sul tema non viene riportato altro. Ma basta leggere gli articoli del Mail per rendersi conto di come stiano in realtà le cose, e quanto di inesatto e sensazionalistico ci sia nei titoloni usati dal Mail e ripresi da tanta stampa internazionale, Italia inclusa.

Sì perché vedete, gli articoli, pur sostenendo che la scuola avrebbe permesso a un bambino di “identificarsi come un lupo”, non spiegano mai cosa comporterebbe questo “permesso”. In realtà, leggendo con attenzione, scopriamo che l’autorità locale interrogata dal Mail ha solo confermato di essere a conoscenza del fatto che ci siano alcuni bambini che si identificano con personalità animali – anche se gli autori degli articoli confondono la questione con la convinzione che lui si creda effettivamente un animale.

The local authority said the pupil belonged to a group who called themselves ‘furries’ and identified with ‘animal persona’.

Animal persona non significa credere di essere un lupo, ma sostenere di avere una personalità animalesca, e i furries, come spiegavamo due anni fa, sono appassionati di personaggi animali con caratteristiche umane, in particolare una persona che si traveste con costumi da tale personaggio o ne usa uno come avatar online. La capite la differenza con il sostenere di essere un lupo? Spero di sì. Ma il punto non è questo, bensì quello che viene spiegato sempre dal Mail (attento ai dettagli, da nascondere sempre a metà dei suoi articoli) ovvero che:

The council said it offered ‘personal support’ and ‘more specific support’ from a ‘wellbeing worker’, including counselling and help with learning

Da nessuna parte nell’articolo si dice che il bambino sia trattato come un lupo, che gli sia permesso di comportarsi come un lupo o che la scuola o i professionisti stiano in qualche modo rafforzando l’idea che il bambino sia un lupo. È spiegato chiaramente che il consiglio della scuola sta offrendo aiuto, e che si sta dando supporto e consulenza al bambino e ai suoi familiari.

L’articolo, come altri che abbiamo visto in passato, è una scusante per permettere ai lettori di quella ciofeca di quotidiano di commentare cose tipo:

…guarda, oggi i ragazzi si identificano con qualunque cosa, che schifo. Ai nostri tempi non succedeva…

Perché questa è l’unica reazione a cui sono interessati. Così come le testate in Italia che riportano la non-notizia del “bambino-lupo” associandola a “la deriva gender che sfugge di mano”.

Detto ciò, in tanti titolano come se il caso in questione fosse il primo di questo genere, ma noi bambini degli Settanta e Ottanta sappiamo che non è così…

 

So benissimo che esiste una serie moderna dallo stesso titolo, ma faccio finta di non saperlo per amor della nostalgia.

maicolengel at butac punto it

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