Il passaggio a FWA e la truffa del cambio gestore
Oggi trattiamo una modalità davvero interessante sfruttata da alcuni call center per convincerci a un cambio gestore. Non avevo mai incontrato questo sistema e credo sia importante riportarvelo, in quanto lo ritengo molto più convincente di altri che abbiamo trattato in precedenza.
Martedì 20 novembre ricevo una chiamata da Adele, che si qualifica come servizio tecnico del mio gestore di telefonia. Mi chiede come mi trovo con tale gestore, e mi spiega che mi chiama per prendere un appuntamento con un tecnico per una modifica di linea. Si sorprende che io non abbia ricevuto una mail con la comunicazione di quanto mi sta spiegando. In pratica, mi dice, Telecom ha bloccato la possibilità al mio gestore di usare la fibra, costringendolo a cambiare e passare alla rete FWA 5G. Il passaggio è praticamente indolore, mi dice, basta installare una piccola antenna all’esterno.
Fin qua, ogni cosa che mi dice viene riportata in maniera molto professionale, al punto da farmi credere di parlare realmente con un’operatrice Vodafone. In contemporanea, però, essendo davanti al computer cerco informazioni su questo passaggio obbligato, senza trovarle. Ma siccome sono curioso del modus operandi, lascio che vada avanti nel suo racconto.
L’inganno difatti arriva solo ora: Adele mi chiede con grandissima gentilezza se io faccia uso di POS nella mia attività commerciale, e io le rispondo di sì, regalandole il gancio perfetto per portare avanti la sua narrazione.
Sì, perché a questo punto Adele mi spiega che la rete FWA non mi assicura la stessa banda della fibra che avevo fino ad oggi: c’è il rischio, in momenti della giornata in cui la rete 5G è sovraccarica, che io non abbia più linea e il POS non funzioni. Questo per un commerciante è pericoloso, perché il cliente che non riesce a pagare spesso non torna, cercando invece un altro negozio dove fare le stesse compere.
E difatti Adele conosce bene questo dettaglio, e subito dopo avermi spiegato questa “lieve” problematica della rete FWA (che nemmeno so se sia reale o meno, ma mi puzza di montatura anche questa), mi dice che loro non possono fare nulla, almeno direttamente, per aiutarmi; perché in realtà lei, buona e cara, può annullare l’intervento del tecnico per il passaggio e “ridare la numerazione” a Telecom, con cui a quel punto potrò stipulare un nuovo contratto.
E questo è il sistema con cui ti convincono a tornare al vecchio gestore. Questo modus operandi è truffaldino, la faccia tosta che ci vuole per portarlo avanti è tanta, e sono sicuro che molti colleghi commercianti sono a rischio di cascare in questo genere di tranello. Io, abituato a identificare trappole simili, ho contattato il mio gestore, verificato il mio sospetto truffa, e bloccato l’utenza da cui Adele mi chiamava. Vediamo se ci prova da un altro numero.
Voi stateci attenti, ma più che altro condividete questo articolo con i vostri amici che hanno un’attività commerciale, in questo modo potreste aiutarli a difendersi da quella che a mio avviso ricade nella definizione di truffa telefonica.
Telecom, se volesse fare la virtuosa, dovrebbe diramare comunicati stampa che avvisino l’utenza di questa modalità truffaldina di accaparrarsi clienti, ma ovviamente significherebbe ammettere l’uso di call center poco corretti, non staremo col fiato sospeso nell’attesa.
redazione at butac punto it
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