Infermiera morta dopo vaccino contro l’obesità…

Questo articolo non vorrei doverlo scrivere, ma dalla prima segnalazione ce ne sono giunte altre, tutte per chiedere lumi. La fonte italiana della notizia è Leggo, che l’8 novembre ha titolato:

Infermiera muore dopo il vaccino contro l’obesità: «Era un po’ in sovrappeso, ma sana. Non assumeva altri farmaci»

L’articolo, firmato “Redazione Web” comincia così:

Un’infermiera di 58 anni è morta per insufficenza (sic) multiorgano, shock settico e pancreatite, dopo aver assunto due iniezioni di tirzepadite, un farmaco per perdere peso. Si tratta di un vaccino contro l’obesità. Ha assunto regolarmente il farmaco per due settimane prima di perdere la vita. Il primo sintomo, arrivato dopo pochi giorni, è stato un forte dolore allo stomaco, la donna ha subito raggiunto il pronto soccorso dell’ospedale in cui lavorava. È morta accanto a sua nipote.

Chi sceglie di usare il termine vaccino per parlare del Tirzepadite è un ignorante, che invece che scrivere sui giornali farebbe meglio a cambiare mestiere. Non è un vaccino e non nasce per trattare l’obesità. Tirzepadite è il principio attivo del farmaco col nome commerciale di Mounjaro, nato per trattare il diabete di tipo 2, e usato anche per trattare l’obesità, senza che sia il suo scopo principale. Figuriamoci se lo si può definire “vaccino”.

Riporta EMA:

Mounjaro is a medicine used together with diet and physical activity to treat adults who have type 2 diabetes which is not satisfactorily controlled. It can be used on its own in patients who cannot take metformin (another diabetes medicine) or as an ‘add-on’ to other diabetes medicines.

Mounjaro is also used together with diet and physical activity to help people to lose weight and keep their weight under control. It is used in people who have obesity (BMI of 30 kg/m2 or more) or who are overweight (BMI between 27 and 30 kg/m2) and have weight-related health problems such as diabetes, abnormally high levels of fat in the blood, high blood pressure or obstructive sleep apnoea (frequent interruption of breathing during sleep). BMI (body mass index) is a measure of your weight in relation to your height.

Mounjaro contains the active substance tirzepatide.

Che tradotto:

Mounjaro è un medicinale usato insieme alla dieta e all’attività fisica per trattare gli adulti affetti da diabete di tipo 2 non adeguatamente controllato. Può essere usato da solo nei pazienti che non possono assumere metformina (un altro medicinale per il diabete) o come “aggiunta” ad altri medicinali per il diabete.

Mounjaro è anche usato insieme a dieta e attività fisica per aiutare le persone a perdere peso e a tenere sotto controllo il loro peso. È usato in persone che soffrono di obesità (BMI di 30 kg/m2 o più) o che sono in sovrappeso (BMI tra 27 e 30 kg/m2) e hanno problemi di salute correlati al peso come diabete, livelli anormalmente alti di grassi nel sangue, pressione alta o apnea notturna ostruttiva (frequente interruzione della respirazione durante il sonno). BMI (indice di massa corporea) è una misura del tuo peso in relazione alla tua altezza.

Mounjaro contiene il principio attivo tirzepatide.

Si tratta di un medicinale che va iniettato una volta alla settimana, e non è decisamente un vaccino. Un vaccino, come riporta l’ISS, è:

un farmaco che stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi, deputati a combattere i microrganismi causa di malattia. In pratica, quando ci vacciniamo, il nostro corpo reagisce come se stesse affrontando un’infezione, senza tuttavia averla contratta. La vaccinazione lo rende cioè capace di riconoscere, attraverso lo sviluppo della memoria immunologica, l’agente estraneo contro cui il vaccino è diretto e di innescare una risposta immune. Molto più velocemente di quanto avverrebbe in risposta a una infezione naturale in una persona che non abbia precedentemente contratto la malattia.

Chi sceglie di usare il termine vaccino lo fa perché sa che così attirerà molte più visualizzazioni di quante ne farebbe se usasse le definizioni nella maniera corretta. Guarda caso l’articolo di Leggo è stato subito ripreso da canali che diffondono disinformazione antivaccinista a più non posso. Oltretutto sostenere, come viene fatto nell’articolo di Leggo, che la povera infermiera deceduta fosse “un po’ sovrappeso” è un’altra presa in giro da parte di chi le notizie non le verifica ma preferisce il “copia, traduci, riassumi e incolla” (con fonte il Daily Mail). Se guardate le foto apparse negli articoli della BBC si vede chiaramente come la povera McGowan fosse abbondantemente sovrappeso, probabilmente già in una condizione che sarebbe più corretto definire obesità, e il racconto della BBC inoltre mostra come avesse acquistato da sola il farmaco e che solo dopo la seconda iniezione, somministrata da lei stessa, abbia cominciato a riscontrare dolori allo stomaco, che l’hanno portata a cercare aiuto medico.

Il farmaco in UK è vendibile da qualsiasi farmacia registrata e ha un costo tra le 150 e le 200 sterline. La BBC ha interpellato Naveed Sattar, professore di medicina metabolica all’Università di Glasgow, che ha spiegato loro che è difficile stabilire un rapporto causa/effetto in questi casi, sottolineando come siano stati fatti studi rigorosi per cercare di stabilire la sicurezza del farmaco – come è la norma che sia – studi che hanno evidenziato come i benefici superino abbondantemente i possibili rischi. Ma nessuno nega che possano esserci casi (rari, rarissimi) di effetti avversi, come in tutto nella vita, in primis i farmaci. Negarlo sarebbe sciocco. Qualsiasi cosa con cui il nostro corpo non è mai stata in contatto può generare reazioni avverse, reazioni che possono anche portare alla morte.

Sperando di aver fatto il più possibile chiarezza, non credo di dover aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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