L’importanza della memoria
Il 9 ottobre 2024 l’Internet Archive e la sua WayBack Machine hanno subito un attacco DDoS che li ha mandati fuori uso per qualche giorno. Dal 14 ottobre gli archivi sono tornati online ma, per ora, solo in modalità lettura, infatti non è possibile al momento salvare nuove pagine nell’archivio.
Quanto riporto nelle tre righe qui sopra non è una bufala!
Ma allora perché ne parliamo su BUTAC?
Ne parliamo perché crediamo sia importantissimo ripetere, per l’ennesima volta, quanto quell’archivio sia basilare in quest’epoca di vita digitale. Forse però, prima occorre spiegare a chi non lo conosce che tipo di servizio è quello di cui stiamo parlando.
Cos’è l’Internet Archive?
L’Internet Archive è una delle risorse più importanti della rete in quest’epoca contraddistinta dalla condivisione di un numero spropositato di informazioni quotidiane. Si tratta di un archivio inestimabile per ricercatori, giornalisti storici, ma anche comuni cittadini. Il servizio permette difatti di avere accesso alle versioni archiviate di siti web e documenti apparsi online, anche di siti e documenti che in un secondo momento sono stati rimossi e che quindi, senza Internet Archive, diventano impossibili da consultare, rileggere e verificare.
Per farvi un esempio comprensibile a tutti: un sito pubblica un articolo dove sostiene cose inesatte, un fact-checker li smentisce, il sito originale corregge senza evidenziare la correzione e sostiene che il fact-checker li sta diffamando. Se il fact-checker ha salvato su Internet Archive la pagina originale contenente gli errori può mostrare come appariva l’articolo originale. Questo è solo un esempio di fatti avvenuti, e guarda caso alcuni dei siti di disinformazione del nostro Paese hanno richiesto a Internet Archive di eliminare dal proprio database il loro sito e di non permettere più il salvataggio delle loro pagine.
La missione di Internet Archive sarebbe appunto quella di preservare la storia del web, facendo sì che contenuti che altrimenti andrebbero persi rimangano online anche dopo che sono stati rimossi o modificati. Questo permette agli studiosi di avere accesso alle versioni originali di siti che altrimenti oggi sarebbero persi (al link la home page di Joy Soluzioni Multimediali, luogo virtuale a cui sono molto legato. Il sito chiuse anni fa, ed oggi con lo stesso dominio c’è una rivista online che nulla ha a che fare col Joy originale).
Immaginate che una dichiarazione controversa venisse pubblicata sul sito ufficiale di un governo e poi venisse rimossa negando che sia mai stata fatta: senza l’archivio sarebbe praticamente impossibile risalire alla versione originale e fare le adeguate verifiche.
Ma quindi?
Internet Archive è uno dei pochi baluardi nati in rete contro la manipolazione delle narrazioni online. Non è l’unico sito con questa missione, ma è il più vecchio, completo e aggiornato; l’attacco che ha subito pertanto è particolarmente grave. Quando un archivio digitale di questa portata viene compromesso, a essere compromessa è la memoria storica digitale. In un contesto come quello attuale, in cui un’informazione può essere modificata o rimossa grazie a un click, luoghi virtuali come l’Internet Archive vanno difesi strenuamente. L’attacco che ha subìto la piattaforma dimostra pertanto quanto sia fragile questa memoria storica, e quanto interesse ci sia nel limitarla.
Come ripeto in ogni evento che faccio dal vivo tutti hanno diritto alla verità, e l’attacco a Internet archive è un attacco a chi cerca di preservare i fatti, quelli per cui ormai da undici anni lottiamo strenuamente. Gli archivi web sono a oggi gli unici strumenti attraverso i quali possiamo difendere il nostro passato digitale e di conseguenza decidere il nostro futuro, andrebbero difesi meglio, e chi porta avanti attacchi contro queste realtà andrebbe identificato e portato davanti a un tribunale.
BUTAC usa l’Internet Archive da sempre, e siamo donatori di una piccola cifra mensile. Oggi, se vi è piaciuto l’articolo, invece che a BUTAC donate a Internet Archive.
maicolengel at butac punto it