Kirsch, Carlson e chi ne condivide la disinformazione
Esiste ancora chi porta avanti le teorie sulla correlazione tra vaccini e autismo ormai confutate dal 1998? Sì, e lo fa perfino in televisione e su testate registrate...
Su alcuni siti italiani vicini al mondo antivaccinista nei giorni scorsi è stata ripresa un’intervista a Steve Kirsch pubblicata dall’ex giornalista Fox Tucker Carlson e rilanciata su X (ex Twitter).
Carlson la condivide sul suo profilo X con queste parole:
How many people died from the COVID shot? Do vaccines actually cause autism? Steve Kirsch has looked at the data.
Il video dura 11 minuti, che sono decisamente pochi per parlare di due tematiche così distanti e scollegate fra loro come la pandemia e l’autismo causato dai vaccini. Già questo dovrebbe farvi capire che in quegli undici minuti non si sta facendo scienza, ma solo il classico sensazionalismo a cui Carlson ha abituato il suo pubblico da anni.
Sensazionalismo e disinformazione che vengono cavalcati tra gli altri dal blog di Gianluigi Paragone, che titola:
Vaccini e autismo, la correlazione. Intervista a Steve Kirsch, il ricercatore indipendente: “Dati quintuplicati”
Ricercatore indipendente? Kirsch è un laureato in ingegneria elettronica, non ha alcun titolo per essere definito ricercatore in materie quali la statistica e la virologia, titolare come fa Il Paragone è raccontare una bugia.
Quanto Kirsch ha riportato a Carlson, senza presentare alcuna prova scientifica delle sue affermazioni, è assolutamente infondato. Sebbene sia vero che negli ultimi anni c’è stato un aumento delle diagnosi di disturbi dello spettro autistico, attribuire tale aumento alle vaccinazioni è scientificamente insensato. E non è BUTAC ad affermarlo, pur avendo svariati articoli scritti dal dottor Arina o con la sua consulenza, che spiegano il perché si tratti di un’affermazione errata, bensì la comunità scientifica internazionale.
Il fatto che Kirsch, Carlson, e chi condivide l’intervista facciano riferimento a Andrew Wakefield e allo studio pubblicato su The Lancet nel 1998 è dimostrazione della loro poco attendibilità. Lo studio di Wakefield difatti è stato ritirato dal Lancet a causa di gravi preoccupazioni relative alla metodologia, alla veridicità dei dati, alle preoccupazioni etiche e ai conflitti di interesse non dichiarati. Wakefield in seguito è stato radiato dall’Albo dei medici in Gran Bretagna per aver violato vari principi etici e scientifici. Le ricerche successive, condotte su larga scala e in diverse nazioni, non hanno trovato alcuna evidenza di un legame tra i vaccini e l’autismo.
Citare lo studio di Wakefield, smentito da svariati anni e ormai preso in considerazione solo dagli antivaccinisti più spinti, è inquinare l’informazione.
Tutti gli studi scientifici validati giungono alla stessa conclusione: l’autismo si manifesta durante lo sviluppo del sistema nervoso, nelle prime fasi all’interno dell’utero.
Purtroppo, come riportato dal Children Hospital di Philadelphia:
Unfortunately, for current and future parents of children with autism, the controversy surrounding vaccines has caused attention and resources to focus away from a number of promising leads.
Ovvero, molte risorse per approfondire alcune piste promettenti nel campo dei disturbi dello spettro autistico sono venute a mancare, in quanto sprecate per seguire la controversia vaccini/autismo. Chi inquina l’informazione come fa Kirsch o chi ne riprende le farneticazioni scientifiche senza fare approfondite verifiche causa un danno alla ricerca e all’informazione scientifica, e alle persone che sostiene di voler aiutare. In un mondo normale queste persone sarebbero isolate e lasciate a raccontarsele fra di loro. Nel mondo in cui viviamo, grazie a soggetti interessati solo alla propria visibilità, questa gente la troviamo intervistata sui quotidiani, invitata in televisione.
maicolengel at butac punto it
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