La chiaroveggenza
Un piccolo approfondimento sui trucchi usati per farci credere che un autoproclamato indovino possa conoscere noi e il nostro futuro
Sotto a un post pubblicato sulla nostra bacheca Facebook è arrivata una signora che ha lasciato un commento che ci ha ispirato per l’articolo che state per leggere. Il commento era questo:
Salutate anime mie, sono una donna chiaroveggente molto potente, sono disponibile per aiutarvi in tutti e settori che sono:– Visualizzazione della tua vita privata.-problema coniugale– avere bambini– denunciare nella vita la persona amata che ti ha abbandonato senza motivo(ricambio di affetto)
– è bloccato dal lavor-Abbi fortuna– Lascia decidere a te dove morire.– eccetera….– se siete interessati scrivete in privato
Ma non è di questo che vorrei parlare.
La chiaroveggenza non esiste, chi sostiene di essere chiaroveggente sta mirando a una sola cosa: il vostro portafoglio. E per raggiungerlo sfrutta semplici trucchetti che andiamo a riassumere di seguito.
L’effetto Forer
Di effetto Forer ci eravamo occupati su Bufale un Tanto al Comics grazie alla bellissima vignetta realizzata dal nostro Duckbill (al secolo Antonio Baldassarro):
Si tratta di un fenomeno psicologico, così battezzato in onore del suo scopritore, Bertram R. Forer. Nel 1948, Forer condusse un esperimento: diede ai suoi studenti un test di personalità promettendo un resoconto su misura basato sui risultati ottenuti. In realtà, tutti ricevettero la stessa valutazione, piena di frasi generiche ma che suonavano specifiche – del tipo “A volte ti senti insicuro, specialmente con le persone che non conosci bene”. Nonostante fosse un trucco, gli studenti valutarono le descrizioni come sorprendentemente precise, con un punteggio medio di 4.26 su 5.
L’effetto Forer quindi mette in luce quanto facilmente ci lasciamo convincere da affermazioni abbastanza ampie da potersi adattare a chiunque, ma presentate come analisi personalizzate. Questa predisposizione è sfruttata abilmente in campi come l’astrologia e la chiromanzia, dove affermazioni generiche camuffate come se fossero fatte su misura per noi alimentano due bias cognitivi: il bias di conferma, la nostra tendenza a prestare attenzione solo a ciò che rafforza le nostre credenze, e il bias di selezione, che ci spinge a vedere come unici e significativi certi dettagli in un mare di generalità.
Lettura a freddo e a caldo
La lettura a freddo è l’arte di far credere di conoscere i segreti più intimi di una persona senza avere in realtà alcuna informazione preliminare. È un mix di psicologia da baraccone e osservazione acuta: tutto sta nel notare come uno si veste, come si muove, l’età, e persino come parla. Chi pratica questa tecnica sfrutta nella conversazione affermazioni vaghe, universali, che chiunque potrebbe ritenere vere per sé, tipo “Sembri qualcuno che ha recentemente superato un periodo difficile” o “C’è una persona cara che ti manca molto”. Questi “insight” pescano a piene mani dall’effetto Forer, facendo leva sulla nostra inclinazione a vedere noi stessi in descrizioni nebulose ma lusinghiere.
La lettura a caldo, invece, gioca in un campionato completamente diverso. Qui l’indovino di turno arriva preparato, armato di dettagli concreti sulla vita del suo interlocutore, raccolti magari facendo una rapida ricerca online o tramite un complice ben informato. Questo approccio permette di stupire e spiazzare, offrendo particolari così specifici e accurati da sembrare soprannaturali. “So che tuo zio si chiama Giorgio” o “Ti preoccupi molto per quel colloquio di lavoro la prossima settimana, vero?” sono esempi di come la lettura a caldo possa lasciare a bocca aperta, dando l’illusione di un vero e proprio potere divinatorio.
L’uso delle due tecniche permette all’autoproclamatosi mentalista di convincere il proprio interlocutore dei suoi poteri divinatori, ma è solo manipolazione psicologica.
Ma chi era l’autrice del commento da cui siamo partiti?
Il profilo riporta un nome italiano, Mancini Silvana, ma a un rapido controllo la signora pubblica fotografie che una volta verificate risultano di una chiaroveggente francese, Bernadette Aubin. Fotografie che sul suo profilo Facebook sono modificate in modo che non mostrino come si presentava alle fiere in Francia: Medium – Lignes de la main – Tarots, con una lunga lista di nomi di personaggi famosi a cui avrebbe predetto il futuro. Se la cerchiamo col suo nome francese troviamo un profilo dove sostiene di vivere a Venezia, un altro dove risulta a Bordeaux Saint Clair. Ma ce ne sono altri, non geolocalizzati, tutti facenti riferimento alla stessa persona. Che abbia perso le password di accesso? Ma per una chiaroveggente che vede il futuro dovrebbe essere un gioco da ragazzi scoprire quali fossero le password delle proprie pagine social…
Non crediamo sia necessario aggiungere altro, se volete credere nei chiaroveggenti fate pure, ma poi non lamentatevi se le previsioni che vi fanno sono le stesse che avrebbe fatto il vostro falegname, e per molti meno soldi…
maicolengel at butac punto it
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