La Fucina e la carne separata meccanicamente
Lo so che non trovo mai grande riscontro quando cerco di farvi capire che in Italia abbiamo lobby subdole nascoste ormai ovunque (e non è complottismo, tristemente è realtà dei fatti: se cerchi di fare il demistificatore dell’informazione te ne accorgi in pochi mesi).
Anche qui siamo sempre in mezzo alla solita solfa animalista salutista che ci vorrebbe a mangiare bietola e ceci dalla mattina alla sera. Non si spiega in altra maniera il video diffuso da La Fucina qualche giorno fa.
Partiamo col dire che fare giornalismo con musichette da thriller di basso livello denota già un’etica sotto la suola delle scarpe, sapete dove volete arrivare con il servizio, e usate ogni strumento possibile per arrivarci, anche se l’unico strumento eticamente corretto, cioè il giornalismo, manco sapete come sia fatto.
Premetto, le carni separate meccanicamente esistono, le si trova in tantissimi supermercati e sicuramente sono meno pregiate e valide come valori nutrizionali delle altre. Costano molto meno, quindi hanno un loro mercato, specie in un momento di crisi come quello attuale. Concordo pienamente quando nel video viene spiegato che è molto meglio una classica fettina di pollo rispetto ad un wurstel economico. E concordo con l’idea di base che sia necessario stare attenti a quel che si mangia!
Ma il video resta un esempio raffazzonato di come NON andrebbe fatto un servizio giornalistico, ma la Fucina, credo d’averlo già detto più volte, non fa giornalismo, ma politica spinta solo ed unicamente dai propri ideali.
Cosa viene taciuto nel video che ad oggi ha superato le 32mila condivisioni?
Beh innanzitutto non viene spiegato che in Italia la carne che si può separare meccanicamente è quella di pollo, tacchino, altri volatili, suini e conigli. Non si fa con i bovini, gli ovini e i caprini. Inoltre tutti i video dove si vede il blob informe usato vengono da altri paesi, nessuno viene da un’azienda italiana. Come mai? Perché visto che siete in Italia non siete andati a farvi un giro per davvero dove questi cibi vengono preparati per il nostro mercato? Costava troppo? Era più facile scaricare un video dal tubo, tagliarlo e adattarlo alle vostre esigenze? Lo sapete che questo è eticamente scorretto, che magari sarebbe stato giusto mettere un bel “immagini di repertorio” sotto a quelle parti? Per far capire che NON È detto che venga prodotto così anche quello che arriva sulle nostre tavole.
E difatti basta cercare e trovare, su GravitàZero, blog di divulgazione scientifica, una BELLA intervista con la Dottoressa Maria Caramelli autrice del libro: “Per non scoprirlo mangiando”
Cosa ci dice l’autrice?
L’utilizzo di idrossido d’ammonio è consentito negli USA dove viene utilizzato per bonificare le carni separate meccanicamente, al fine di combattere il rischio di E. coli. Si tratta principalmente di carni di origine bovina e suina che vengono utilizzate soprattutto per preparare gli hamburger. Si ricorre alla “bonifica” di queste carni dal momento che, se gli hamburger non vengono cotti a dovere, come spesso accade in USA (dove si consumano hamburger più grandi e spessi e quindi più difficili da cuocere ottimamente al cuore) si rischiano patologie di massa, tanto da portare alla creazione del termine hamburger disease letteralmente malattia da hamburger. Le grosse e spesso discusse catene di fast food internazionali hanno comunque rifiutato queste carni da circa 2 anni. In Europa la normativa è più restrittiva: l’utilizzo di idrossido d’ammonio infatti è attualmente vietato e, in seguito al problema BSE, è anche vietato produrre carni separate meccanicamente da bovini e ruminanti mentre è autorizzato l’utilizzo di carni di volatili, i suini, i conigli. La normativa europea, inoltre non consente l’importazione di carni trattate con Idrossido d’ammonio e di carni bovine separate meccanicamente.
Lo slime in questione altro non è che il prodotto della “pulitura ossa” ovvero una volta che la carne più pregiata è stata lavorata resta sempre un po’ di carne attaccata alle ossa del povero pollo.Questi avanzi vengono recuperati tramite un lungo processo e utilizzati in tutti quei prodotti dove non c’è bisogno che la carne mantenga una forma “naturale”, hot dog, crocchette di pollo, e tanti altri prodotti da fast food(ma anche la nostrana mortadella, che però non è fatta di scarti) vengono trattati così, ma non c’è nulla di male nel farlo, la carne così facendo viene ripulita di residui d’ossa e altri avanzi che non sarebbero graditi al gusto!Il nome tecnico è Boneless Lean Beef Trimmings (BLBT) e la sua lavorazione e i metodi di controllo sono seguiti dalla FDA americana e dall’ente europeo, tutti sono stati approvati e nessun rischio per la nostra salute viene da mangiare cose così (vale sempre la regola che 8 hot dog al giorno sono troppi!!! Moderazione è il leit motiv)!
Disposizioni sulle specie d’origineIn conformità al regolamento EST, in tutti gli Stati membri è proibito usare ossa o pezzi non disossati di bovini, ovini e caprini per produrre CSM. Inoltre, le importazioni di prodotti d’origine bovina, ovina e caprina non devono contenere o essere derivate da CSM ottenuta da ossa di bovini, ovini o caprini. La produzione e l’importazione di CSM ottenuta da altre specie è permessa solo se vengono rispettati taluni requisiti di igiene e di etichettatura. […]Requisiti di etichettaturaLa CSM (definita anche carne recuperata meccanicamente) è molto diversa dalla “carne” normalmente intesa dai consumatori. Essa è stata perciò esclusa dalla definizione di carne data dalla direttiva 2001/101/CE10 della Commissione che ne regola la definizione a fini di etichettatura. Di conseguenza, CSM e specie dalle quali viene ottenuta devono essere esplicitamente menzionate. Questa norma di etichettatura si applica ai prodotti che rientrano nella definizione UE di “carne separata meccanicamente”11 data sopra. Il regolamento (CE) n. 853/2004 stabilisce inoltre che gli imballaggi dei prodotti destinati al consumatore finale contenenti carne macinata di pollame o di solipedi o preparazioni a base di carne contenente CSM devono indicare la necessità che tali prodotti siano cucinati prima del consumo, se imposto dalla legislazione nazionale. […]ConsumatoriLa qualità dei prodotti a base di carne è una questione che interessa da vicino i consumatori che si preoccupano per quanto è contenuto in tali prodotti sul mercato. La presenza, in prodotti a base di carne, di CSM etichettata come ingrediente è considerata un importante indicatore della qualità relativamente bassa di tali prodotti. L’uso della CSM è spesso associato a prodotti di bassa qualità. L’associazione dei consumatori è favorevole all’uso della CSM purché essa sia correttamente etichettata ed esistano norme più chiare per la sua produzione e il suo impiego. Dal punto di vista dei consumatori è perciò inaccettabile includere la CSM nella definizione di carne a fini di etichettatura.