L’atomica Valentina, i complotti e il legalese
Un'ottica di Follonica ci spiega la Costituzione, e ne sa più di un avvocato
Siete tantissimi ad averci segnalato nei giorni scorsi i due video di Valentina, intervistata da Teo, l’admin e creatore del canale di controdisinformazione RIƎVOLUZIONE. Onestamente non ha senso cercare di analizzarli punto per punto. Valentina e Teo per farli ci hanno messo il tempo del girato, noi per demistificarne ogni aspetto dovremmo lavorare ore e ore vista la mole di sciocchezze in legalese burocratico che viene data in pasto agli spettatori.
Sì, lo ammetto, sono stufo di vedere soggetti di vario genere diventare “famosi” solo perché sono pedine in questo gioco della disinformazione portato avanti da più di un anno grazie alla complicità di vari “guru”. Sono anni che cerco di far passare il concetto che questi gruppi che diffondono disinformazione sono sempre più paragonabili a sette religiose, sono dentro ad almeno due gruppi di soggetti che diffondono questa disinformazione e vedo come viene trattato chi esprime il minimo dubbio. Prima si cerca di convincerlo ad abbandonare quel dubbio poi, se non ci si riesce, lo si caccia, facendo il vuoto attorno alla sua figura. Sette, pericolose, che non comprendo come sia possibile che vengano lasciate libere d’agire.
I video di Valentina oltre che sui canali come Telegram e Whatsapp trovano spazio sulla pagina Rumble di Luca Nali, guru del “transurfing” che evita attentamente di condividere questi contenuti sulla sua pagina YouTube, dove ha quasi 80mila follower – sia mai che gliela chiudano o demonetizzino – ma si presta volentieri a condividerli sulle bacheche dove sa che nulla può succedergli. Nel primo video, intitolato TUTTO PROGRAMMATO, Valentina e Teo ci raccontano delle tante denunce che Valentina avrebbe presentato (e non lo metto in dubbio, ma per esperienza personale so bene che non presentare una denuncia di per sé non significa nulla) grazie agli studi approfonditi fatti online da lei stessa. Valentina che da commerciante di occhiali è diventata esperta di disposizioni di legge. Valentina che sostiene che nessun magistrato vuole prendere in mano le denunce che lei avrebbe sporto contro il governo.
Ma partiamo da una cosa di cui nessuno parla…
Il Military Order
Nel primissimo video, intitolato semplicemente Follonica, Teo ci presenta Valentina, che prima arriva in moto all’appuntamento con Teo, e poi lo porta a casa mostrandogli la sua macchina. Il video dura poco, a differenza di quelli successivi, ma ho tagliato la parte che volevo mettere in evidenza per ridurlo ancora di più:
Ci vengono mostrarti due fogli che Valentina tiene in macchina, in uno è riportato l’art.32 della Costituzione:
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
E subito dopo l’art. 1349 del Codice Ordinamento MIlitare, che recita:
1. Gli ordini devono, conformemente alle norme in vigore, attenere alla disciplina, riguardare le modalita’ di svolgimento del servizio e non eccedere i compiti di istituto.
2. Il militare al quale e’ impartito un ordine manifestamente rivolto contro le istituzioni dello Stato o la cui esecuzione costituisce comunque manifestamente reato, ha il dovere di non eseguire l’ordine e di informare al piu’ presto i superiori.
E infine un cartello – scritto dalla stessa Valentina, immagino – che riporta che nella sua macchina è proibito entrare con la mascherina e che:
“Ufficialmente nessuno è morto di Sars-Cov2 detto Covid19, bensì con…”
Sull’articolo della Costituzione nulla da dire, è quello, è scritto come nella Costituzione “più bella del mondo”, ma estrapolato dal suo contesto in cui altri articoli spiegano che in realtà per salvaguardare la salute possono essere imposte delle misure… ma di questo parliamo tra un po’. Quello che ci interessa soprattutto è il Codice Militare. Perché ci interessa? Ma perché anche sulla base di quel codice in Italia abbiamo qualche migliaio di persone che sono convinte di poter fare quello che gli pare. Soggetti che stanno seguendo personaggi di cui parleremo tra qualche giorno, personaggi che nell’avventura di BUTAC abbiamo già incontrato anni fa ma che hanno ritrovato una nuova giovinezza grazie alla pandemia. Sto parlando degli amici di OPPT Italia, oggi divisi in tanti gruppetti diversi, spesso in guerra gli uni con gli altri. Persone che sono convinte di non fare parte della società in cui viviamo anche noi, e pertanto di non dover pagare svariate cose, dalle tasse alle multe, dai prestiti ai debiti, pedaggi autostradali inclusi. Soggetti a cui i guru insegnano come usare il legalese per evitare (o meglio dire ritardare) il più possibile le conseguenze delle proprie azioni. Persone che vivono in una realtà parallela, gestita da avvocati con tanto pelo sullo stomaco e capi setta molto in gamba.
Valentina rientra tra coloro che hanno dato credito alle parole di quei capi setta e gira con attaccato al vetro della sua macchina questo Military Order, convinta che mostrandolo alle Forze dell’Ordine le stesse siano messe in una situazione di stallo e non le possano fare nulla di quanto previsto dalla Legge. Stiamo parlando della stessa gente che è stata protagonista di un servizio di una trasmissione di Rete 4 (trasmissione che detesto), che per una volta ha portato in TV qualcosa che qui su BUTAC seguiamo dal 2014 ovvero la setta One People’s Public Trust OPPT 1776. Mi riprometto di finire l’articolo che è tra le bozze di BUTAC ormai da un mese per parlarvi ulteriormente di questa setta. Quello che vorrei fosse chiaro è che i membri si sentono giustificati nel non pagare tasse e debiti grazie a una serie di documenti di nessun valore legale, sfruttati da avvocati furbetti e altri soggetti che dovrebbero essere interdetti dallo stare in rete.
Veniamo all’ultima cosa sul cruscotto dell’auto di Valentina, quella dove si sostiene che i morti non siano “per” Covid ma “con” Covid”: prima di tutto un medico (ma anche un comune cittadino) dovrebbe subito tirare le orecchie a Valentina, confondere il virus Sars-Cov-2 con la malattia COVID-19 dopo un anno di pandemia è da ignoranti. Ma poi, è pieno di casi di persone finite in ospedale per colpa della COVID-19 e morti lì, senza la possibilità di riabbracciare i parenti. Avevano anche altre patologie? Può essere che in molti casi le avessero – come me, che sono obeso, ma che non andrei in terapia intensiva a causa dell’obesità (questo non significa sminuire l’importanza della mia condizione eh, l’obesità è una malattia gravissima). Se finissi in terapia intensiva con l’ossigeno sarebbe a causa della COVID-19, che può darmi il colpo di grazia. Valentina dovrebbe salire sulla sua moto e andare a Bergamo a incontrare i parenti delle tante vittime di COVID-19, e ripetere le stesse cose davanti a loro, con quel suo sorrisone. Sono sicuro farebbero subito amicizia.
Ma torniamo agli altri video di Valentina.
Dicembre 2019… tutto programmato
Nel primo video ci vengono mostrati documenti di facile reperibilità, materiale che chiunque abbia cercato di fare informazione sulla pandemia ha letto durante questo anno di emergenza sanitaria. Teo dice a Valentina “Ne sai più di un avvocato”, e io onestamente fossi nell’Ordine degli avvocati lo denuncerei per diffamazione. Un avvocato studia anni per diventare un esperto nel suo campo, e poi per divenire avvocato deve passare un esame statale. Valentina vende occhiali e la notte naviga su siti istituzionali (non il dark web, eh) dove chiunque con un minimo di esperienza troverebbe le stesse cose in mezz’ora. La prima cosa che ci viene mostrata è il titolo del capitolo 2 del documento Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale pubblicato a ottobre 2020 dal Ministero della Salute italiano. Valentina lo chiama “studio”, ma in realtà è un testo redatto come “cassetta degli attrezzi” per fare il punto della situazione e mettere nero su bianco ogni iniziativa fatta per contenere la pandemia, e gli strumenti messi in opera per cercare di limitare i danni, il tutto seguendo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Valentina e Teo leggono il titolo del capitolo 2: Fasi della pandemia da COVID-19 in Italia (dicembre 2019-settembre 2020) come se fosse la prova di quello che Valentina sta raccontando, ovvero che il governo italiano fosse a conoscenza della pandemia già nel 2019. Lei, sempre sorridendo, definisce la data del dicembre 2019 un’incongruenza, prova provata del fatto che fosse “tutto programmato”. Ci racconta Valentina:
…lo studio dice: dicembre 2019-settembre 2020, al che lo lessi tutto e questo studio racconta che da settembre 2019 sapevano tutto. La prima data dove c’è stato l’incontro tra l’Italia, i medici italiani, le forze dell’ordine italiane e la Cina era il 19 dicembre 2019.
Io il documento del Ministero l’avevo letto per intero a ottobre 2020, quando è stato pubblicato, da nessuna parte si fa riferimento a settembre 2019, ma nemmeno a un fantomatico incontro del 19 dicembre. Se si fanno affermazioni di questo genere occorre portare fonti delle stesse, non mostrare velocemente un documento sottolineato con l’evidenziatore. Siamo seri, su.
Il documento del Ministero parla di dicembre 2019 con queste parole:
Il 31 dicembre 2019, le autorità sanitarie cinesi hanno notificato un focolaio di casi di polmonite ad eziologia non nota nella città di Wuhan (Provincia dell’Hubei, Cina). Poiché molti dei casi iniziali hanno riferito una esposizione al Wuhan’s South China Seafood City market, inizialmente è stato sospettato un possibile meccanismo di trasmissione da animali vivi.
E ancora:
SARS-CoV-2 ha rappresentato, a tutti gli effetti, un patogeno sconosciuto alla comunità scientifica internazionale fino alla fine del mese di dicembre 2019…
Nessun cenno a fantomatici incontri del nostro governo con il governo cinese il 19 dicembre 2019, ma nemmeno se questi incontri li cerchiamo fuori dal documento del Ministero ne troviamo menzione. Si tratta di fandonie raccontate per portare avanti la disinformazione che viene snocciolata nel resto del video. Non ho intenzione di andare oltre con i 44 minuti di registrazione. Solo se qualche anima pia tra i seguaci di Valentina mi mostrerà traccia di questo fantomatico incontro sul Covid del 19 dicembre – o del fatto che tutto fosse già noto a settembre come sostiene Valentina stessa – andrò avanti con questa analisi.
La discussione sull’art.16 della Costituzione
Pur non volendo verificare ogni affermazione del secondo video di RIƎVOLUZIONE, credo che vada perlomeno demistificato di uno specifico riferimento che vi è contenuto. Valentina ci racconta, mostrando faldoni vari, di passare la notte a cercare documenti, e a leggere questi stessi documenti. Onestamente quando vedo di che documenti parla mi viene un po’ da ridere: Valentina, la nostra eroica ottica, non ha fatto altro che scaricare da siti governativi i DPCM e il testo di alcune Gazzette Ufficiali, nulla di così complesso. Certo, se nella vita fino a quel momento ti sei limitato a vendere occhiali ovviamente può sembrare qualcosa di diverso, e può costarti impegno e sforzo mentale. Ma non è nulla di rivoluzionario, qualsiasi buon giornalista sa farlo senza doverci perdere la notte, non parliamo di un buon avvocato.
Queste navigazioni notturne in rete hanno portato Valentina ad affermare che “ci hanno preso in giro”, che è tutto un complotto, che bastava leggere la Costituzione per rendersene conto. A partire dalle limitazioni che sono state imposte dal governo, limitazioni che non sarebbero valide poiché violerebbero, secondo Valentina, lo spirito della nostra Costituzione. Stiamo parlando del solito art.16: Valentina ci racconta che Togliatti, uno dei padri della Costituzione, quando si dibatteva per il testo della stessa si sarebbe opposto, ritenendolo molto pericoloso. Non metto in dubbio il suo racconto, ma nella sua forma l’art.16 della nostra costituzione prevede quanto è successo durante questa emergenza sanitaria, checché ne dicano Teo e l’ottica sua ospite, quindi i dibattiti che ci sono stati al riguardo tra i costituenti, se davvero ci sono stati, pare che si siano conclusi in altra direzione.
Valentina gioca bene con le parole, sostenendo che questo articolo della Costituzione non sia mai menzionato dei decreti che hanno limitato la libertà di circolazione o di tenere aperti i negozi. Ed è vero, non è menzionato perché non ce n’è bisogno. Perché è l’articolo stesso a riportare “salvo le limitazioni che la legge stabilisce per motivi di sanità“. E Valentina questa parte dell’articolo la legge, ma fa finta che non esista. Glissa… come fa anche il suo amicone Teo, e come vediamo spesso fare con l’art. 32 da parte di quelli che sostengono che esista una “dittatura sanitaria”.
Non ho voglia di andare avanti anche con questo video, c’è già chi ne ha analizzato un altro po’, l’Opinionista Scalza (un blog che se non conoscete vi suggerisco di seguire) ha infatti dedicato al secondo video di Valentina un articolo abbastanza dettagliato, che trovate qui.
La cosa che mi fa ridere moltissimo è vedere Morris San che, appena notata la viralità del video dell’atomica Valentina, l’ha copiato, salvato e riproposto sui suoi canali, non prima di aver aggiunto il suo logo Numero6 e aver censurato la fonte originale:
Dimostrazione finale di quanto tristi e sfigati siano soggetti come Morris e accoliti vari… Non che Teo e Valentina siano da meno.
Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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