L’epidemia SARS del 2003 e la pandemia
Un medico in pensione, che è un lettore affezionato, ci ha inviato una segnalazione di cui riteniamo importante occuparci. Si parte da un tweet di Andrea Stramezzi, soggetto con cui abbiamo avuto a che fare in passato (e che ha bloccato il profilo BUTAC su Twitter, come se ciò limitasse la nostra operatività). Stramezzi ha scritto quanto segue:
Il Prof. @AlbertoContri, giorni fa mi ha inviato questo video, con il messaggio: “Dimostra,
che hai sempre avuto ragione” È una intervista di un amico, uno dei massimi Scienziati italiani (il suo curriculum è da paura, direbbero i ragazzi), il Prof. @CiroIsidoro, che con la sua consueta pacatezza, lucidità e onestà intellettuale, racconta la sua versione, espressa al Parlamento Europeo, senza dimenticare il Dr Carlo Urbani, anch’egli Eroe, come il Dr Giuseppe De Donno. Il Prof. Isidoro sa, perché gliel’ho detto e scritto, che una delle tante cose che ammiro di lui è la sua diplomazia, che purtroppo io non ho.
Il video ha una durata di nove minuti e potete guardarlo tramite il link qua sopra. In quei nove minuti, il professor Ciro Isidoro fa delle affermazioni specifiche, che riporto testualmente. Il video proviene da una stazione radio chiamata Radio VanD’A, “la prima web radio di Casale Monferrato”. È parte di un programma chiamato “Le ali della libertà”, che ha ospitato in passato sia Barbara Balanzoni che lo stesso Stramezzi. Il video completo dura più di un’ora ed è disponibile qui, ma ci concentriamo solo su una delle affermazioni condivise da Stramezzi (e pubblicata da Alberto Contri). Ciro parla di quanto ha riportato al summit internazionale sul COVID a Bruxelles.
…ho voluto ricordare la influenza covid-19 come l’abbiamo chiamata ehm in molti aspetti ehm ricordava una sindrome già descritta nel 2003 dal dottor Carlo Urbani. Carlo Urbani si trovava all’epoca in Vietnam. Era un consulente della organizzazione mondiale della sanità esperto in medicina tropicale, in malattie infettive, e fu chiamato al capezzale di un paziente ad Hanoi che presentava questa sintomatologia respiratoria con mancanza appunto del respiro, e lui ha colto subito che si trattasse di una infezione di natura virale relativamente nuova (…) ha descritto bene questa sindrome che infatti all’epoca fu chiamata la sindrome di Urbani ed è chiamata SARS. Che sta per Sindrome respiratoria acuta severa molto grave. Lo stesso Urbani purtroppo si infettò nel visitare il paziente e quando quindici giorni dopo andò a Bangkok per un congresso in aereo, quindi vede quindici giorni di incubazione… Primi sintomi con molta intelligenza e per ma senza creare allarmismi disse alla hostess ehm fate scendere tutti state lontani da me, datemi una qualcosa da mettere davanti alla bocca e poi vi dirò. Quindi non ha creato allarmismi e poi si è fatto ricoverare ed è stato lui a spiegare ai medici thailandesi che cosa aveva, quasi era quasi certo di aver avuto infezione presa a Hanoi, e infatti purtroppo morì, e prima di morire disse: dovete usare i miei polmoni fare l’autopsia vedere che cosa mi è accaduto nei polmoni, perché lì ci troverete il virus e potrete fare eventualmente un buon vaccino.
Ecco questa è la storia in breve della prima Sars, e quello che io ho voluto dire allora a Bruxelles è che avremmo dovuto trarre insegnamento già da questo per quella SARS che era data dal primo Coronavirus che ha infettato l’uomo diciamo con questa gravità, fu trattata relativamente bene perché alla fin fine pur essendo quello un virus molto più letale del suo cugino che ha provocato poi la Covid, però non ha provocato una pandemia globale e soprattutto la mortalità è stata abbastanza contenuta. Perché a quell’epoca hanno usato dei farmaci. Non c’era il vaccino. Quindi hanno usato dei farmaci e hanno potuto contrastare bene la patologia e nella mia relazione ho voluto fare questo confronto, per dire che invece nel nostro caso per motivi così ancora incomprensibili siamo andati tutti nel panico.
Il professor Ciro Isidoro ha quindi sostenuto che la SARS fu trattata in modo relativamente efficace grazie all’uso di farmaci, nonostante non esistesse un vaccino. Ha confrontato questa situazione con la pandemia di COVID-19, affermando che avremmo dovuto imparare dalla gestione della SARS, utilizzando farmaci per contrastare la patologia.
Tuttavia, queste affermazioni non ci risultano corrette. Per verificarle siamo andati a consultare il sito dell’OMS, che afferma che non esiste una cura o un vaccino per la SARS e che il trattamento si basa sul supporto e sul controllo dei sintomi dei pazienti.
Il controllo delle epidemie si basa su misure di contenimento, tra cui:
- tempestiva individuazione dei casi attraverso buone reti di sorveglianza e includendo un sistema di allerta precoce;
- isolamento dei casi sospetti o probabili;
- tracciamento per identificare sia la fonte dell’infezione che i contatti di coloro che sono malati e possono essere a rischio di contrarre il virus;
- quarantena dei contatti sospetti per 10 giorni;
- screening in uscita per i passeggeri in uscita da aree di recente trasmissione locale tramite domande e misurazione della temperatura; E
- disinfezione di aeromobili e navi da crociera con casi di SARS a bordo utilizzando le linee guida dell’OMS.
Le misure preventive personali per prevenire la diffusione del virus includono il lavaggio frequente delle mani con sapone o disinfettanti a base di alcol. Per coloro che sono ad alto rischio di contrarre la malattia, come gli operatori sanitari, è obbligatorio l’uso di dispositivi di protezione individuale, tra cui maschera, occhiali e grembiule. Quando possibile, anche i contatti domestici dovrebbero indossare una maschera.
O ancora si può leggere il libro (317 pagine disponibili gratuitamente per tutti) SARS – How a global pandemic was stopped che narra appunto come l’epidemia è stata a suo tempo fermata. Libro che mostra chiaramente le stesse cose riassunte poco sopra: non c’erano farmaci, e l’epidemia si esaurì principalmente per due motivi: l’alta letalità della malattia stessa e le misure di isolamento prese nei vari paesi. Il Prof. Ciro Isidoro è Professore Ordinario presso Università degli Studi del Piemonte Orientale.
Non crediamo di dover aggiungere altro.
redazione at butac punto it
Sostieni il crowdfunding per il decennale di BUTAC e Minerva – Associazione di divulgazione scientifica. Abbiamo realizzato magliette, spille e quant’altro per ringraziare tutti quelli che vorranno aiutarci a organizzare una due giorni di eventi gratuiti in autunno a Bologna!
Oppure, come sempre, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!
Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.