L’Università europea di Fiesole e la polemica del Natale
La falsità dei titoli sensazionalistici
Sono tantissime le testate che hanno ripreso una notizia che riteniamo vada riportata nella maniera corretta, e non come titolata da troppi. Ad esempio, su SkyTg24 la troviamo con questo titolo:
Firenze, l’Università Europea di Fiesole vuole cambiare nome al Natale
TgCom:
L’Università europea di Fiesole rinomina la festa di Natale, è polemica
Orizzonte Scuola, che dovrebbe stare attenta alla tematica:
Rinominare il Natale come “Festa d’Inverno”, istituto universitario europeo pensa al cambio di nome. Lega all’attacco: “Vogliono cancellare nostra civiltà”
Sky, perlomeno, nell’ultimo paragrafo del suo articolo riporta i fatti, e non il sensazionalismo di politici e giornalisti – peccato però che il titolo resti da clickbait:
“Nessuno ha pensato di eliminare la celebrazione di feste religiose, contrariamente a quanto si è potuto leggere su alcuni organi di stampa”, afferma l’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, secondo cui “non sono previsti cambiamenti nell’organizzazione della festa di fine anno, in cui sono tradizionalmente numerosi i riferimenti alle festività di Natale, che fanno parte del patrimonio culturale europeo”. “L’Istituto Universitario Europeo è un’università internazionale – afferma ancora l’IUE -, che accoglie un numero crescente di studenti del mondo intero. Questo ambiente autenticamente internazionale necessita di una politica di inclusione delle diverse culture. A tal fine, l’istituto ha recentemente adottato un Piano per la parità etnica e razziale, nel quale si raccomanda l’adozione di un linguaggio inclusivo nelle varie attività dell’Istituto”.
Tutto molto semplice, nessun tentativo di cancellare il Natale, ma solo la ricerca di rispetto per tutti, sia chi festeggia il Natale come festività religiosa, sia chi, avendo altre credenze, festeggia (o non festeggia) durante quel periodo dell’anno.
Ma la polemica piace ai politici che si sono subito schierati, come piace ai giornalisti, che non vedono l’ora di poter pubblicare articoli che polarizzino i lettori.
Più i lettori s’indignano più commentano; più commentano, più gli articoli diventano virali. Il giorno che vi renderete conto di questo gioco al massacro sarà sempre troppo tardi.
Ho aperto BUTAC perché amavo il giornalismo e ritenevo che ci fossero alcuni che stavano inquinando quello che ritengo uno dei lavori più importanti (e belli) del mondo. Sono passati dieci anni da quel giorno, e il numero di quegli avvelenatori di pozzi è in costante aumento; è deprimente.
Giusto per completezza, al mondo siamo 7 miliardi e rotti; i cristiani sono 2,3 miliardi. Se hai una struttura che include studenti, docenti e in generale persone che arrivano da tutto il mondo aver ben chiaro che fuori esistono altre punti di vista è importante.
maicolengel at butac punto it
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