Nelson Mandela e le citazioni fasulle

Un aneddoto sulle presunte torture subite da Nelson Mandela in prigione - che però è apparso all'improvviso in rete nel 2019

C’è questo aneddoto, che ha come protagonista Nelson Mandela e che circola in svariate lingue da qualche anno sul web, ve la riportiamo in inglese e italiano:

After I became president, I asked one day,some members of my close protection to stroll with me in the city, have lunch at one of its restaurants. We sat in one of the downtown restaurants and all of us asked for some sort of food…_ After a while, the waiter brought us our requests, I noticed that there is someone sitting in front of my table waiting for food. I told then one of the soldiers: Go and ask that person to join us with his food and eat with us. The soldier went and asked the man so the man brought up his food and sat by my side as I asked and began to eat. His hands were trembling constantly until everyone had finished their food and the man went.

The soldier said to me: the man was apparently quite sick. His hands trembled as he ate !!

“No, not at all,” said Mandela. “This man was the guard of the prison where I was jailed. Often, after the torture I was subjected to, I used to scream and ask for a little water. The very same man used to come every time and urinate on my head instead”…;

so I found him scared, trembling, expecting me to reciprocate now, at least in the same way, either by torturing him or imprisoning him as I am now the President of the State of South Africa…

But this is not my character nor part of my ethics

The mentality of retaliation destroys states while the mentality of tolerance builds Nations.

E in italiano:

Dopo essere diventato presidente, ho chiesto alla mia scorta di andare a pranzo in un ristorante. Ci siamo seduti e ognuno di noi ha chiesto ciò che ha voluto.
Sul tavolo davanti, c’era un uomo che aspettava di essere servito. Quando è stato servito, ho detto a uno dei miei soldati: vai a chiedere a quel signore di unirsi a noi. Il soldato è andato e gli ha trasmesso il mio invito. L ‘ uomo si è alzato, ha preso il suo piatto e si è seduto proprio accanto a me.
Mentre mangiava le sue mani tremavano costantemente e non alzava la testa dal suo cibo. Quando abbiamo finito, mi ha salutato senza guardarmi, gli ho dato la mano e se n’è andato.
Il soldato mi ha detto:
Madiba quell’uomo doveva essere molto malato, visto che le sue mani non smettevano di tremare mentre mangiava.-
No, assolutamente! la ragione del suo tremore è un’altra.
Allora gli ho detto:
Quell’uomo era il custode della prigione dove sono stato. Dopo che mi torturava, urlavo e piangevo chiedendo un po ‘ d’acqua e lui veniva mi umiliava, rideva di me e invece di darmi acqua, urinava nella mia testa.
Non è malato, aveva paura che io, ora presidente del Sudafrica, lo mandassi in carcere e gli facessi quello che mi ha fatto lui. Ma io non sono così, questa condotta non fa parte del mio carattere, né della mia etica.
′′ Le menti che cercano vendetta distruggono gli stati, mentre quelle che cercano la riconciliazione costruiscono nazioni. Uscendo dalla porta verso la mia libertà, sapevo che se non mi fossi lasciato alle spalle tutta la rabbia, l’odio e il risentimento, sarei ancora prigioniero

Come tutte gli aneddoti non troviamo specifiche di quando il fatto sarebbe avvenuto, o quale ristorante sia stato teatro dell’avvenimento, nulla che possa aiutare la verifica dei fatti. La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di ricercare quel testo in inglese negli anni, andando a ritroso, per vedere quando avesse cominciato a raggiungere viralità online. Prima del 2019 in rete non si trova traccia di quel testo, e già questo è un buon indizio che si tratti di una storiella inventata. Mandela è morto a 95 anni nel 2013, se questo racconto fosse vero l’avremmo dovuto trovare più volte, e non apparso di colpo sui social sei anni dopo la sua morte. Ci siamo messi a cercare negli archivi sulla vita di Mandela ci fossero riscontri, senza trovarne.

Ma non è finita qui, perché esiste un sito di colleghi, AfricaCheck, che nel 2021 aveva a sua volta fatto le dovute verifiche chiedendo a Razia Saleh, direttrice della Nelson Mandela Foundation di Johannesburg, che aveva loro risposto:

Mandela ha sempre detto di non essere mai stato torturato in prigione. E non gli era mai stato urinato addosso, da un guardiano o da chiunque altro.

Il fact check dei colleghi termina con un “non pensiamo che questa storia sia vera” ma a noi di BUTAC con queste basi viene da certificare sia falsa. Fatta e diffusa con il solito scopo di raggiungere viralità con contenuti di facile condivisione. A dimostrazione che non serve l’IA per generare testi fasulli che raggiungano milioni di like, ma basta qualche furbetto che conosce i meccanismi del web (e della psicologia umana).

La cosa curiosa è che la versione che circola in italiano ha delle piccole modifiche rispetto a quella diventata virale in inglese. Chissà chi le ha fatte e come mai invece di preoccuparsi della veridicità dell’aneddoto ha preferito metterci del suo…

maicolengel at butac punto it

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