Se votare facesse qualche differenza…
...una famosa citazione di Mark Twain. O forse no?
Per la serie le citazioni improbabili, oggi parliamo di Mark Twain (di nuovo), ma anche di Alessandro Di Battista, Enrico Ruggeri, Manlio Di Stefano, Aurelio Tommasetti, Beppe Grillo e potremmo andare avanti a lungo.
Come mai tanta gente? Perché quelli citati sopra sono solo i primi che saltano fuori per aver riportato, nel corso degli ultimi dieci anni, questa frase sulle loro bacheche o blog:
Se votare facesse qualche differenza non ce lo lascerebbero fare
Tutti i citati l’hanno attribuita a Mark Twain, nessuno di loro ha mai provato a verificarla. Noi faremo davvero poca fatica, visto che ad aiutarci è arrivato un lettore che ha già fatto lo sporco lavoro per noi. E dire che non era difficile, visto che il sito ufficiale dedicato agli studi su Mark Twain spiega perché e percome si tratti di un aforisma falsamente attribuito al grande scrittore americano.
Ma anche senza scomodare gli esperti su Twain, dello stesso aforisma si erano occupati nel 2016 i colleghi di Snopes, e nel 2019 quelli dell’Australian Associated Press.
La frase è un falso attribuito a Twain con l’avvento dei social network, come già successo in precedenza per altri aforismi simili. Purtroppo la facilità di condivisione dei social network fa sì che tanti, fidandosi, rilancino troppo spesso contenuti non verificati, provocando quella valanga di fuffa che oggi chiamiamo information disorder.
Purtroppo, tra chi crea le immaginette da condividere e gli algoritmi che non sanno interpretare le informazioni, il danno è molto più grosso di quanto vogliamo riconoscere:
State tranquilli che qualche estensore di raccolte di aforismi l’avrà già inclusa nel suo libro, dandogli autorevolezza, e chi la troverà stampata in un libro vero si fiderà, perché è così che funziona il nostro cervello. Se cerco la frase in inglese tra le immagini almeno una che, cliccata, porta a un articolo di fact-checking, c’è.
Se invece cerco la stessa frase in italiano trovo solo immagini che la confermano (oltre a una con Mussolini…):
Giusto per onor di cronaca in inglese la frase – non attribuita a Twain – compare una prima volta in un articolo del 1976. Cercando invece sul web italiano, il primo ad averla diffusa in maniera virale sembra essere proprio Beppe Grillo, ma esistono svariati profili di utenti di forum che la usano come firma nei loro post, è possibile che siano questi ad averla diffusa. Quello che conta è che ora sapete che non è di Mark Twain, e che sarebbe bello che in poco tempo tutti quegli aforismi sbagliati che vengono condivisi venissero corretti o rimossi. Lo so, sono un inguaribile utopista…
Oltretutto in italiano la citazione era già stata sbufalata nel 2018 da Luciano Giannazza, che scriveva:
La citazione nell’immagine in testa all’articolo non è di Mark Twain qualcuno se l’è inventata, ritenendo che attribuirla a uno scrittore di fama mondiale la farebbe accettare indiscriminatamente come vera. Vale anche per molte citazioni del Buddha e altri saggi e persone famose che hanno lasciato il corpo da decenni, secoli e millenni.
Quando incontri una citazione di qualche grande personaggio del passato, dalla in pasto a google, e se tra risultati dei vari siti e blog che l’hanno replicata non compare anche il testo originale che dovrebbe contenerla, è una citazione inventata per i più svariati motivi.
Non posso aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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