MTV cambiamento epocale nella TV italiana?

Categorie: Approfondimento, Storia
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Oggi nessuna segnalazione e probabilmente quanto sto per scrivere interessa veramente una nicchia di persone. Il 29 marzo 2025 per caso ho visto un video su un canale YouTube, canale che non ha un vasto pubblico ma di cui ho trovato interessanti alcuni video che trattano argomenti di storia recente con un approccio legato alla musica.



Ammetto che mi spiace citare il canale, perché lo seguo con piacere, ma non posso farne a meno per inquadrare le cose; si tratta del canale di Better Call John, e il video s’intitola:

MTV: L’ASCESA e il DECLINO – La Storia Completa della Rete che ha Cambiato la Musica

Il video è interessante, con quella tipica patina retrò che non può non piacere a chi come me ha vissuto in pieno gli anni della nascita dei video musicali. Ma c’è un ma, altrimenti non saremmo qui a parlarne. Nel video infatti a un certo punto BCJ ci dice:



Negli anni ’90, MTV non era solo più un fenomeno americano: il suo marchio si stava espandendo in tutto il mondo, portando il suo linguaggio visivo e musicale in nuovi mercati. L’Italia fu uno dei Paesi in cui l’arrivo di MTV segnò una vera e propria rivoluzione.
Il 1° settembre 1997, MTV Italia debuttò ufficialmente sulle frequenze di Rete A, trasmettendo per la prima volta un palinsesto interamente dedicato alla musica, ai videoclip e alla cultura giovanile.
Per il pubblico italiano, abituato ai tradizionali programmi musicali delle reti generaliste, fu un cambiamento epocale!

Io sono nato qualche anno prima degli anni Novanta, e in quel momento del video ho avuto un piccolo soprassalto: ma come, davvero non ci si ricorda di VideoMusic?



Come riporta Wikipedia:

Fu una delle primissime emittenti europee tematiche, oltre a Music Box, a basare il proprio palinsesto su trasmissioni a carattere musicale, da videoclip a interi programmi.

…Videomusic nacque il 2 aprile 1984, in piena notte, sulle frequenze di Elefante TV, a sua volta evoluzione di TVS Telexpress, dal centro di produzione all’interno del complesso “Il Ciocco”.

Ovvio che si trattava di una scopiazzatura di MTV, che era nata negli States tre anni prima, ma fu un punto di riferimento per migliaia di ragazzi italiani: passava dai videoclip internazionali al rock italiano, dai concerti ai programmi condotti da volti iconici come Rick Hutton, Kay Rush, Paola Maugeri, e molti altri. È anche da lì che partirono i programmi che poi sarebbero diventati la base del palinsesto di MTV Italia.

La transizione: da VideoMusic a TMC2 a MTV Italia

Nel 1995 Vittorio Cecchi Gori acquistò VideoMusic, trasformandone gradualmente il palinsesto da musicale a più generalista, con film e sport. Nel 1996, la rete venne divisa: da un lato restava VideoMusic, dall’altro nasceva TMC2. Entro l’estate del 1997, il marchio VideoMusic scomparve del tutto, anche se la musica restò presente. Nel frattempo appunto MTV aveva aperto i battenti in Italia trasmettendo su altre frequenze.

Ma la storia non finisce qui: nel 2001, Telecom Italia Media rilevò il canale di Cecchi Gori e cominciò a trasmettere MTV sulle sue frequenze. Non senza che poco prima, ad aprile 2001, il logo di VideoMusic facesse una breve e simbolica ricomparsa in TV, prima della chiusura definitiva.

MTV Italia, tra l’altro, ereditò parte dell’archivio di VideoMusic, che avrebbe poi usato su MTV Classic.

E a noi che ce frega?

Lo so che vi domandate, ma a noi di tutto sto pippone da boomer che c’importa? Beh, per me è stato importante scriverlo perché non passa giornata che non mi accorga di come la rete sta cambiando la nostra memoria: tra post nostalgici del passato che ci ricordano di quando il cornetto Algida costava 100 lire a chi sostiene che nel 2002 il caffé passò da 1000 lire a 0,80 euro, per non parlare degli stipendi degli anni Ottanta, delle vacanze estive di tre mesi e così via. I giovani leggono – oddio, molti magari si limitano ad ascoltare brevissimi video su TikTok – e credono che le cose che vengono narrate siano vere. Giusto oggi mio figlio, 13 anni, è tornato a casa raccontando che un suo compagno di scuola ha passato l’intervallo a spiegargli come fosse meglio la lira perché l’euro ha raddoppiato le spese… Lui che non mi legge, ma mi ascolta, era allibito: non sapeva cosa rispondere, conscio che il compagno di scuola queste idee le ha grazie al padre, ma quanti padri sono così là fuori, magari convinti che quanto ricordato nell’ennesimo gruppo di nostalgici su Facebook corrisponda alla realtà? La memoria è uno strumento manipolabile, e una diffusione così ampia di informazioni sbagliate rischia di manipolare perfino la memoria di chi quei tempi non li ha vissuti, come il compagno di scuola in questione.

Concludendo

Occorre preservare la memoria e insegnare a chi cerca di fare informazione storica come documentarsi. Altrimenti il rischio è dimenticarsi, come nel caso in esame, una quindicina d’anni di televisione come nessuno aveva mai fatto prima nel nostro Paese (sì, certo, c’era Mr Fantasy (grazie a chi mi ha corretto), ma aveva uno spazio ben definito sui canali Rai).

Sperando di non avervi annoiato con questo salto nel passato.

maicolengel at butac punto it

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