Mi fido, me l’ha detto un amico…

Un editoriale per parlare ancora una volta di sistemi di guadagno che potrebbero farci diventare ricchi... ma a un'analisi più approfondita si rivelano insostenibili

Quando avevo 18 o 19 anni la sorella di un caro amico mi chiamò un giorno invitandomi a un incontro tra “imprenditori che volevano crescere” in un hotel della città. Mi era stato detto che ci sarebbe stato un piccolo rinfresco e un incontro per capire se ero adatto a entrare in un sistema di ampi guadagni che mi avrebbe portato in poco tempo a fare molti soldi. Ero giovane, inesperto, e chi mi invitava era la rampolla di una famiglia di industriali ricchissimi, il papà girava con la Ferrari e la Maserati. Come non fidarsi?

A metà del pomeriggio non vedevo l’ora di scappare via, era evidente che quanto mi stavano raccontando aveva tutte le carte in regola per essere uno schema non sostenibile dove solo i primi che erano entrati avrebbero fatto lauti guadagni, mentre gli altri avrebbero dovuto penare anche solo per rivedere l’investimento iniziale. Come le cose non fossero state da subito chiare anche a chi mi aveva invitato mi lasciava esterrefatto. Ammetto che in quel momento, facendo mente locale, mi era venuto in mente un giochino che girava nel mio liceo e che si chiamava l’aeroplano: all’epoca non sapevo cosa fosse uno schema Ponzi o uno schema piramidale ma la testa mi diceva che era meglio non partecipare. Oggi, grazie a Internet, posso verificare che quel giochino esisteva in tutta Italia e ha fatto immensi danni.

Il papà della mia amica credo che non abbia mai saputo di quell’invito, lui è rimasto un ottimo imprenditore e tutt’oggi trovo i suoi fantastici prodotti in giro per tutta Europa. L’amica ora ha un ruolo dirigenziale nella ditta ma ha studiato e compreso i propri errori, anche se ho il dubbio che anche oggi potrebbe cadere vittima di uno schema identico, ma raccontato meglio.

Tutta questa premessa per arrivare a raccontarvi della segnalazione di oggi: un nostro affezionato lettore ci ha scritto, preoccupato per un suo contatto che secondo lui sarebbe cascato in uno schema simile. Il racconto che ci è stato fatto è simile a quanto dicevamo all’inizio, il suo contatto è stato introdotto nello schema da un amico che l’ha convinto della bontà dell’affare.

Purtroppo questo è il principale sistema di diffusione di questo tipo di attività: il passaparola tra amici, ed è proprio su quel passaparola che chi porta avanti schemi piramidali di vario genere conta. Su BUTAC ne abbiamo parlato allo sfinimento prima della pandemia. Il fatto che stiano ritornando a fioccare segnalazioni in merito ci fa pensare a un ritorno alla normalità, ma ciò non toglie che ci intristisca vedere ancora gente perdere i propri denari così facilmente. Il Gatto e la Volpe di Pinocchio non ci hanno insegnato proprio niente.

Siamo arrivati fin qui senza nominare mai il nome della “compagnia” di cui stiamo parlando, LyoPay, che era una “app” per pagamenti di servizi vari in cryptovalute. Progetto nato nel 2020, che si è sviluppato creando quello che definivano un ecosistema di piattaforme di pagamenti crypto (lo ammetto, non so esattamente cosa significhi, ma sono i termini che troviamo usati da chi proponeva l’affare). A oggi il progetto LyoPay ha chiuso, come si trova spiegato sulle pagine della compagnia, dove si riporta che i clienti hanno ricevuto comunicazione di ritirare i loro fondi ancora depositati sulle piattaforme ad agosto 2023. Il problema è che, come ci viene raccontato, quei fondi erano già stati in buona parte deviati su altra piattaforma, WeWe Global, e purtroppo anche WeWe Global risulta basato sullo stesso sistema, uno schema Ponzi. E indovinate un po’, l’Italia a settembre 2023 era la principale fonte di traffico per la piattaforma, seguita da Grecia, Germania, Bulgaria e Perù.

Il sistema è sempre lo stesso: convincerci tramite amici fidati a far parte dell’aeroplano versando la nostra quota, convincerci della bontà dell’affare lasciandoci intendere di aver guadagnato denari, e così convincerci un’ultima volta a investire ancora di più. Da quel momento in poi diventerà quasi impossibile recuperare i nostri soldi. Lo schema è sempre lo stesso, che siano le telefonate di chi ci vuole convincere a investire sui trading online, che siano i falsi articoli di giornale dove ci raccontano del tal personaggio famoso che ha svelato il segreto del suo successo, o che sia l’amico che ci porta a un raduno di questi “imprenditori”…

Eppure per evitare di finire vittima di questi trucchetti basterebbe imparare a usare la rete nella maniera corretta, perché vedete, di queste aziende in rete se ne parla, il problema è che bisogna saper scavare eliminando tutti quei risultati di ricerca che non sono altro che fumo negli occhi, pagine, testimonianze e profili social realizzati apposta per darvi a intendere la bontà dell’operazione.

A voi che ancora non ci siete caduti suggeriamo un’ottima risorsa: BehindMLM, sito americano che da anni cerca di smentire schemi Ponzi e piramidali di vario genere, basta che inseriate nelle ricerche behindMLM.com e il nome della piattaforma a cui vi hanno invitato a partecipare per scoprire se ne hanno già parlato. Purtroppo chi fa soldi su queste cose tende a spairire dopo qualche anno e riapparire con nuove attività e nuovi marchi, quindi il fatto che non sia già stato citato su BehindMLM non significa che sia un’attività valida. Siate sempre scettici.

Di seguito sette segnali a cui fare attenzione per evitare di cascare in questi schemi (l’elenco è stato fatto con l’aiuto di ChatGPT, a cui abbiamo dato in pasto i nostri articoli su questo genere di sistemi):

  • Promesse di Rendimenti Elevati e Garantiti
    Diffidate di qualsiasi investimento che promette guadagni elevati in breve tempo e senza rischi. Gli schemi Ponzi e le truffe finanziarie spesso sfruttano questo tipo di promesse per attrarre investitori​.

  • Assenza di un Prodotto o Servizio Reale
    Un’azienda affidabile deve offrire un prodotto o servizio tangibile e verificabile. Se i profitti sono generati solo attraverso il reclutamento di nuovi membri, è probabile che si tratti di uno schema piramidale.

  • Dipendenza dal Reclutamento Continuo
    Gli schemi Ponzi e piramidali si basano sulla costante acquisizione di nuovi partecipanti per sostenere i pagamenti dei “profitti” agli investitori iniziali. Se l’opportunità richiede o incentiva pesantemente il reclutamento di nuovi membri, è un segnale d’allarme​.
  • Termini Complessi e Linguaggio Tecnico
    Molte truffe utilizzano un linguaggio tecnico per confondere gli investitori e dare un’aura di legittimità all’investimento. Prima di investire, assicurati di comprendere completamente il modello di business e i meccanismi di guadagno​.
  • Assenza di Regolamentazione o Licenze di Autorità Riconosciute
    Verifica sempre se l’azienda è registrata presso un’autorità finanziaria affidabile. Piattaforme come quelle viste qui sopra e in passato evitano le regolamentazioni adottando sedi in Paesi con leggi finanziarie meno rigorose​.
  • Difficoltà nei prelievi
    Un classico segnale di allarme è rappresentato dalla difficoltà nel ritirare i propri soldi. Se una piattaforma impone ritardi ingiustificati o condizioni stringenti per i prelievi, potrebbe trattarsi di uno schema Ponzi in cui i fondi stanno esaurendosi​.
  • Testimonianze eccessivamente Positive o Ostentazione di Ricchezza
    Attenzione ai profili e alle testimonianze che ostentano ricchezza (ad esempio, auto di lusso e appartamenti esotici). Le testimonianze sono spesso usate come strumento per attrarre investitori, e molte volte sono fittizie o esagerate​.

Nel caso specifico di LyoPay e WeWe Global le autorità di controllo dei mercati della Nuova Zelanda a novembre 2023 avevano avvertito dell’alta probabilità di trovarsi di fronte a uno schema Ponzi o piramidale.

Su BUTAC abbiamo parlato di schemi Ponzi e piramidali più e più volte, oltre che più genericamente di Multilevel Marketing. Un lettore ci ha anche fatto dono di una dettagliatissima guida sul “network marketing” basata sulla sua esperienza in uno di questi sistemi.

Come abbiamo spiegato negli anni le iniziative che sembrano innocenti come The secret sister of gift exchange e Children’s Book Exchange non sono altro che sistemi nati apposta per convincervi della bontà degli schemi piramidali, anche se nei due casi non ci sono denari di mezzo si tratta del tentativo di normalizzare un sistema che non è sostenibile. Parteciparvi e convincere altri a farlo vi trasforma direttamente nell’amica che invitò me a quella merenda tra “imprenditori”.

maicolengel at butac punto it

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