Numero Unico Emergenze Veterinarie
Avevamo già parlato di un’altra iniziativa simile a questa, qualche tempo fa ma mi è stato segnalato che l’AIDAA non è l’unica a pubblicare Numeri Unici per emergenze veterinarie. Stavolta si parla di un numero 199 al costo di 15 centesimi al minuto (mica bricioline!). Il numero si presenta così:
Con quel telefono di colore verde che da ad intendere agli sprovveduti che possa trattarsi di un numero verde gratuito… particolarmente truffaldino, perché ricalca il tricolore italiano. Visto che la bandiera italiana parte col colore verde, ecco che l’inganno è servito. Ma si paga, anche se sul sito questo non viene specificato (e credo sarebbe necessario per legge farlo). Comunque chiamando il numero un messaggio gratuito ad inizio chiamata avverte che la chiamata ha dei costi.
Girando per la rete mi accorgo che viene pubblicizzato almeno dal 2013. La copertura è tutt’altro che nazionale, come ripetono sul loro scarno sito:
La Federazione Italiana Emergenze Veterinarie nasce per aggregare tutte le associazioni animaliste e tutte le associazioni dedite al soccorso per creare un movimento nazionale che garantisca un soccorso 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale. Corre la primavera 2014 e piano piano cominciano a farsi avanti associazioni di volontariato che apprezzano le aspirazioni e si uniscono nel gruppo di lavoro che darà vita, finalmente, alla Federazione l’11 Marzo 2014 a Marina di Massa (MS) . Si crea subito un connubio solido tra i presidenti e le relative realtà associative che li porta, di lì a poco, a farsi conoscere in tutta Italia e a far conoscere ad altre persone ed associazioni le loro “intenzioni nazionali”. Viene attivato un numero unico nazionale dell’Emergenza Veterinaria che risponde al’ 199.302.118 che reindirizza la chiamata all’Ambulanza Veterinaria più vicina.
Insomma è tutto un “lavoro in corso”, ma il numero è attivo da tempo. A chi serva, e a cosa, io non l’ho ben capito. Perché dovrei chiamare questo numero a pagamento, quando esistono associazioni territoriali attive da svariati anni, spesso con numeri locali non a tariffazione 199? Mah, sarà mica che qualcuno ci guadagna sopra… se così fosse, sarebbe davvero bieco. Ma non posso esserne certo.
Questo numero circola ovunque senza avere alcuna ufficialità. Cercando informazione sulla FIEV non si trova quasi nulla. Il suo presidente è lo stesso che fino ad un anno fa presiedeva un’altra associazione, che non ho capito se esiste ancora: quella delle ambulanze veterinarie, detta FIAV. A cosa servono tutte queste sigle? A cosa servono questi numeri, in mancanza di siti internet che spieghino bene cosa facciano? A me sembra l’eterna arte d’arrangiarsi tipicamente italiota.
Come mi è stato fatto notare da chi mi ha segnalato la cosa (grazie Piera!):
Questo servizio intende recuperare cani e gatti randagi o privati? Se privati può anche passare per utilità. Ma se randagi, vi ricordo che agli adempimenti della legge 15/2000 provvedono per il soccorso zoofilo, le regioni i comuni, singoli o associati e le province. avvalendosi delle associazioni per la protezione degli animali regolarmente riconosciute. Vi ricordo altresì che i cani randagi recuperati non possono essere trasportati presso ambulatori/cliniche privati ma bensì presso l’ASP veterinaria del comune di appartenenza in quanto il cane/gatto randagio sono di proprietà del comune.
Oltre al fatto che da qualche anno il normale 118 (gratuito!) è tenuto anche a dare assistenza veterinaria, è strano che sulle pagine dell’ENPA e dell’ANMVI non venga mai menzionato il fantomatico numero unico. Forse perché nessuna delle due associazioni lo reputa serio?
Giusto per concludere in bellezza, su ZuesNews veniva riportata una definizione corretta delle numerazioni 199:
Il 199 è il prefisso scelto da aziende che scelgono di guadagnare sulle telefonate ricevute, mentre gli utenti pensano che sia gratuito. Al chiamante costa più di una telefonata interurbana e l’azienda percepisce una piccola quota per ogni minuto di conversazione.
Ci siamo capiti?