Il Pentagono e le campagne disinformative anticinesi
Un'indagine di Reuters ha portato alla luce una campagna disinformativa lanciata nelle Filippine dal Pentagono per denigrare il vaccino anti-Covid di produzione cinese
Riteniamo molto importante portare alla vostra attenzione quanto raccontato da Reuters e ripreso da altre agenzie giornalistiche internazionali qualche giorno fa:
Pentagon ran secret anti-vax campaign to undermine China during pandemic
Il titolo dell’articolo di Reuters tradotto dice:
ll Pentagono ha condotto una campagna segreta anti-vaccinista per indebolire la Cina durante la pandemia
Noi crediamo che la notizia sia di grandissima rilevanza e speriamo le venga dato il giusto risalto, in primis perché è la dimostrazione che le agenzie governative ritengono che la disinformazione possa essere effettivamente un’arma, in secondo luogo perché questo ci dimostra quanto scarso valore abbia la vita umana se messa a confronto con gli interessi militari e politici di un Paese come gli Stati Uniti.
La fonte della notizia è Reuters stessa, o meglio un’inchiesta condotta da alcuni giornalisti dell’agenzia, i quali avevano chiesto a X informazioni sugli account che avevano condiviso specifici post che denigravano il vaccino anti-Covid cinese:
L’indagine di Reuters ha evidenziato come svariati account legati all’intelligence americana abbiano diffuso sui social network post di vario genere che avevano in comune lo scopo di denigrare il vaccino cinese, con target la popolazione delle Filippine. Popolazione su cui la pandemia ha avuto un grosso impatto, visto che a già novembre 2021 avevano avuto circa 50mila morti da Covid-19.
Nell’articolo di Reuters vengono riportate le parole di Daniel Lucey, specialista in malattie infettive presso la Geisel School of Medicine di Darthmouth, medico militare in pensione che nel 2001 aiutò con la risposta agli attacchi all’antrace:
Non penso che sia difendibile, sono estremamente costernato, deluso e disilluso nel sentire che il governo degli Stati Uniti avrebbe fatto una cosa del genere…
Noi, pur concordando con l’opinione che il Pentagono non sia difendibile in alcun modo, ma non siamo così disillusi: abbiamo ben presente le campagne disinformative spinte dalla parte opposta, campagne di cui l’Unione Europea è vittima da anni, non ci voleva una specializzazione in politiche per immaginarsi che la stessa cosa prima o poi sarebbe stata fatta anche dagli Stati Uniti. Il disordine informativo è il terreno di battaglia su cui riteniamo si giochino i destini di tanti Paesi, sarebbe importantissimo capirlo per cominciare a sviluppare anticorpi che ci permettano di non esserne vittime.
Il fact-checking a questo scopo è inutile, possiamo stare qui a scrivere milioni di articoli senza che spostino nulla, quello che serve sono nuove strategie comunicative e più attenzione ai segnali di pericolo.
Il prebunking
Si tratta di una tecnica di “prevenzione proattiva”, ovvero si concentra sull’informare e preparare le persone a difendersi da potenziali false informazioni prima che queste vengano diffuse. Scuola e governo dovrebbero cominciare a occuparsene attivamente, mettendo in campo strumenti educativi e informativi che comprendano il riconoscimento delle tecniche comuni di disinformazione e manipolazione, come i titoli sensazionalistici, notizie fuori contesto, o fonti non verificate.
A scuola, ma anche sui media, specie quelli pubblici, andrebbero mostrati con regolarità esempi concreti di disinformazione, spiegando come funzionano e perché sono considerate parte dell’information disorder. Questo sistema aiuta le persone a riconoscere gli schemi della disinformazione in modo che quando si troveranno esposte a tecniche simili siano in grado di riconoscerle e di non cascarci. L’obiettivo sarebbe quello di rendere la popolazione più resistente e critica nei confronti delle informazioni che si trova di fronte.
Il prebunking dovrebbe essere una sorta di vaccino per le menti delle persone, vaccino virtuale per combattere la disinformazione reale.
Concludendo
Riteniamo che quanto fatto dal Pentagono sia gravissimo, purtroppo non ne siamo sorpresi in alcuna maniera, consci di quanta disinformazione venga sfruttata da Stati e partiti politici per manipolare i cittadini. Quello che auspichiamo è che notizie come questa servano a svegliare la gente da quel torpore che le porta costantemente a fidarsi di chi tocca più da vicino le corde dei loro pregiudizi e imparare a ragionare da soli, senza guru, senza testate più o meno affidabili a cui delegare il compito di fare da filtro. BUTAC compreso.
maicolengel at butac punto it
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